Modes of Democracy
Lo scopo di “Modes of democracy”, una mostra realizzata con la cooperazione del consiglio Europeo, è di riflettere criticamente le forme sfaccettate, le sfumature regionali e le particolarità locali della partecipazione politica.
Comunicato stampa
Dopo la sua presentazione iniziale al DOX- centro d’arte moderna di Praga, la mostra “Modes of Democracy” – Le forme di democrazia– sarà aperta al pubblico presso il Forte di Fortezza. Il curatore dell’esposizione è Jaroslav Andel, la parte che riguarda l’Alto Adige è stata curata e documentata da Haimo Perkmann.
Lo scopo di “Modes of democracy”, una mostra realizzata con la cooperazione del consiglio Europeo, è di riflettere criticamente le forme sfaccettate, le sfumature regionali e le particolarità locali della partecipazione politica. Gli argomenti della mostra sono legati innanzitutto agli attuali mutamenti politici, alle sue origini e alle sue conseguenze fatali per la popolazione coinvolta. Inoltre, i pericoli e le sfide che la democrazia incontra in questi tempi turbolenti, sono scrutati artisticamente, analizzando le condizioni politiche, economiche e sociali di vari paesi del mondo.
La domanda riguardo ai cambiamenti attuali e futuri del sistema politico, rimane tuttavia l’argomento principale della mostra, e ci avvicina alle realtà quotidiane in paesi sia ricchi che poveri, mostrando che ogni ideale democratico è condannato ad affermarsi in un ambiente ostacolato dall’inuguaglianza, dallo sfruttamento economico, da catastrofi ambientali, da scontri etnici e dall’arbitrio politico.
Qualunque regione del mondo ha la sua storia da raccontare, la sua sfida da accettare e la sua maniera individuale di fare politica. Così nascono delle forme molteplici di democrazia, che rispecchiano le circostanze del posto. Con questo, la mostra non si limita all’aspetto cosmopolitico della partecipazione politica ma esamina anche le particolarità regionali.
L’Alto Adige, che ha vissuto una storia traumatica e oggi ambisce alla convivenza paciosa di tre culture in se completamente diverse, rappresenta una regione senz’altro eccezionale. La situazione dell’Alto Adige è di natura ambivalente poiché da una parte funge da modello esemplare per altre regioni multiculturali, dall’altra parte, però, suscita ostilità, la perdita d’identità e uno scambio culturale non accettato da tutti.
Tuttavia questo suo carattere serve da impulso per artisti locali che riflettono le realtà altoatesine nelle loro opere, cercando di collegare il passato, il presente e il futuro di questa regione, che non ha ancora trovato un’identità integrativa tra una cultura e l’altra, tra un confine e l’altro, tra una tradizione e l’altra.
Le domande sono tante. Di che tipo sarà la politica del futuro? Saremo in grado di vivere una vita privata, o saremo sorvegliati anche in casa? Saranno le grandi comunità degli interessi a dirigere il mondo? Cambierà tutto? E soprattutto – che ne rimarrà del governo del popolo?