Monica Biancardi – RiMembra
RiMembra. Drammaturgia per immagini è un racconto fotografico, che l’artista Monica Biancardi costruisce nel tempo, raccogliendo membra sparse in luoghi differenti, spazi fisici e mentali, non aventi relazione alcuna.
Comunicato stampa
RiMembra. Drammaturgia per immagini è un racconto fotografico, che l’artista Monica Biancardi costruisce nel tempo, raccogliendo membra sparse in luoghi differenti, spazi fisici e mentali, non aventi relazione alcuna.
La mostra, promossa e organizzata dalla Fondazione Morra, raccoglie un corpus di immagini concepite come singole unità, ma che, nel loro dare forma alla memoria, si collegano formando un atlante visivo fatto di corrispondenze di varia natura.
Il critico Lorand Hegyi, per quindici anni direttore del Museo d'arte moderna di Saint-Étienne e attualmente prestigioso critico e curatore, a proposito del progetto, scrive “Monica Biancardi utilizza collage apparentemente semplicissimi, in cui le diverse immagini di partenza vengono accostate e così unite da collegamenti che emergono dall’analogia formale di elementi figurativi completamente diversi, si servono di somiglianze che possono riguardare la qualità, determinate caratteristiche fisiche reciprocamente associabili, o anche superfici e strutture materiali simili. Destabilizzante è il fatto che non sussiste una spiegazione evidente, un nesso palese tra i diversi elementi dell’immagine.. ”.
Il giorno dell’inaugurazione lo scrittore e saggista Gabriele Frasca terrà un intervento poetico, entrando nel racconto visivo di RiMembra. Sonorizzata da Stefano Perna e frutto di una lunga collaborazione, l’installazione, che unisce l’opera visiva di Monica Biancardi al testo sonoro di Gabriele Frasca, mostra attimi diversi, momenti colti dall’obiettivo ad una fisicità e ad una temporalità che rifuggono la realtà e che riportano alla mente ricordi belli o brutti. Il tema Ri è difatti attaccato al sostantivo Membra. Sempre Hegyi sostiene che nelle fotografie della Biancardi “alla bellezza della superficie si sovrappone un’irresistibile ricerca di spiegazioni”, in quanto la rappresentazione genera immagini che si relazionano solo nel corso del tempo, compiendo un viaggio nella memoria che trascende la singolarità dell’immagine fissa.
Giovedì 13 aprile alle ore 17.30 sarà inoltre presentato, presso la Sala Biblioteca del museo Madre, il libro del progetto RiMembra, che ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee. Edito dalla casa editrice bolognese Damiani, il libro è stato realizzato in collaborazione con Gabriele Frasca e Lorand Hegyi. Interverranno alla presentazione Gabriele Frasca, Andrea Cortellessa, critico letterario e storico della letteratura italiano e Gennaro Carillo, docente di Storia delle dottrine politiche al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Alle ore 20.00 presso la Biblioteca del Museo Nitsch, l’apertura al pubblico della mostra RiMembra. Drammaturgia per immagini.
Monica Biancardi, nata a Napoli nel 1972, si laurea presso l’Accademia di Belle Arti con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Inizia a lavorare giovanissima per importanti registi italiani e stranieri, (svolgendo parallelamente l’insegnamento di
disegno e storia del costume) e realizzando sue personali ricerche fotografiche. La prima di queste, “Credere”, a carattere antropologico, viene acquistata dalla Bibliothèque Nationale de France. La prima mostra “Ritratti”, inaugurata presso la galleria RiccardoArtivisive in Napoli, riscuote molto successo tanto da essere invitata al Macba di Barcellona, a Madrid, Salamanca, alla biennale della fotografia di Brescia, alla mostra sul Dada a Pavia curata da Achille Bonito Oliva che la invita a progettare un’intera cella all’interno della Certosa di Padula, durante la rassegna “Le Opere e i giorni”. Inoltre uno dei “Ritratti” vince il premio Serrone, presso la Villa Reale di Monza. Uno dei lavori di un altro suo progetto artistico “Aldilà”, verrà acquisito dalla nuova Metropolitana di Napoli. Invitata da Antonio Presti a Catania, realizza un racconto per immagini dal titolo “Viaggio a Librino” con lo scrittore israeliano Mejr Shalev. Nel 2005 organizza una performance in piazza Castello a Milano con tantissime donne intitolata “Un Abbraccio per la pace”, che ripeterà a distanza di tempo in piazza Dante a Napoli e sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme con donne arabe ed israeliane. Su richiesta della Soprintendenza, nel dicembre del 2006 dedica al padre, scomparso prematuramente, il nuovo progetto artistico “Mutamenti” negli spazi di Castel S. Elmo a Napoli che poi andrà a Milano e ad Aarau, in Svizzera. Dopo diversi viaggi nei territori palestinesi, Monica realizza una mostra voluta dall’All Quds University di Gerusalemme con la relativa pubblicazione. Nel 2009 realizza su invito della Soprintendenza di Napoli una grande mostra dal titolo “Orientamenti” al Museo di Capodimonte di Napoli dove affronta il tema dell’integrazione culturale che le sta molto a cuore tanto che lo stesso anno, in forma multimediale presenta il lavoro sulla Palestina, “Tra le immagini”, valorizzando l’etnia beduina che presenta al museo MAV di Ercolano. Ha chiuso nel 2012 il suo progetto “Habitus” che viene presentato al museo Marte di Cava dei Tirreni. Nel 2013 vince il “Premio Napoli” per l’arte. L’anno dopo il Mois de la Photo di Parigi, seleziona ed espone il suo progetto “Credere”. Nel 2015 vince il Premio Dolomiti Contemporanee. Lavora con Shazar Gallery. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private di arte contemporanea.