Monica Biancardi – RiMembra. Drammaturgia per immagini

Informazioni Evento

Luogo
MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza, 138, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
14/06/2017

ore 17,30

Editori
DAMIANI
Artisti
Monica Biancardi
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
presentazione, incontro - conferenza

Come coda della mostra “Arte e Politica”, in corso al Macro fino allo scorso 10 maggio, Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali promuove l’incontro dedicato al libro RiMembra dell’artista Monica Biancardi.

Comunicato stampa

Come coda della mostra "Arte e Politica", in corso al Macro fino allo scorso 10 maggio, Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali promuove l'incontro dedicato al libro RiMembra dell'artista Monica Biancardi.

Intervengono

Andrea Cortellessa
Critico letterario e storico della letteratura

Franco Nucci
Neurochirurgo e fondatore di Fondazione Volume!

Gabriele Frasca Scrittore

Monica Biancardi Artista

introduce Costantino D'Orazio

Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Morici / T. +39 06 82 07 73 71 / M. +39 348 54 86 548 [email protected] [email protected]

INFO PUBBLICO
Ingresso libero fino ad esaurimento posti Via Nizza 138, Roma
+39 060608
www.museomacro.org

servizi museali

RiMembra. Drammaturgia per immagini è un racconto fotografico, che l’artista Monica Biancardi costruisce nel tempo, raccogliendo membra sparse in luoghi differenti, spazi fisici e mentali, non aventi relazione alcuna.
Ciascuna immagine nasce sola con una propria autonomia, capace di ricongiungersi ad un’altra. Tra esse non vi è nessun collegamento temporale né spaziale ma una pura volontà nel dare forma ad un terzo elemento che diventa dittico o trittico.
Momenti colti dall’obiettivo che rifuggono la realtà, riportando alla mente ricordi belli o brutti, congiunti ad elementi fisici. Il tema Ri è difatti attaccato al sostantivo Membra.
Il critico Lorand Hegyi, per quindici anni direttore del Museo d'arte moderna di Saint-Étienne e attualmente prestigioso critico e curatore, a proposito del progetto, scrive “Monica Biancardi utilizza collage apparentemente semplicissimi, in cui le diverse immagini di partenza vengono accostate e così unite da collegamenti che emergono dall’analogia formale di elementi figurativi completamente diversi, si servono di somiglianze che possono riguardare la qualità, determinate caratteristiche fisiche reciprocamente associabili, o anche superfici e strutture materiali simili. Destabilizzante è il fatto che non sussiste una spiegazione evidente, un nesso palese tra i diversi elementi dell’immagine.. ”.
Il poeta Gabriele Frasca, che per anni ha seguito il sistema di composizione del lavoro, ha concepito dei versi ad hoc per ciascun dittico che, letti da cima a fondo, restituiscono un’opera poetica di senso compiuto. Sempre Hegyi sostiene che nelle fotografie della Biancardi “alla bellezza della superficie si sovrappone un’irresistibile ricerca di spiegazioni”, in quanto la rappresentazione genera immagini che si relazionano solo nel corso del tempo, compiendo un viaggio nella memoria che trascende la singolarità dell’immagine fissa.

Monica Biancardi, nata a Napoli nel 1972, si laurea presso l’Accademia di Belle Arti con una tesi sperimentale sulla fotografia di teatro. Inizia a lavorare giovanissima per importanti registi italiani e stranieri, (svolgendo parallelamente l’insegnamento di disegno e storia del costume) e realizzando sue personali ricerche fotografiche. La prima di queste, “Credere”, a carattere antropologico, viene acquistata dalla Bibliothèque Nationale de France. La prima mostra “Ritratti”, inaugurata presso la galleria RiccardoArtivisive in Napoli, riscuote molto successo tanto da essere invitata al Macba di Barcellona, a Madrid, Salamanca, alla biennale della fotografia di Brescia, alla mostra sul Dada a Pavia curata da Achille Bonito Oliva che la invita a progettare un’intera cella all’interno della Certosa di Padula, durante la rassegna “Le Opere e i giorni”. Inoltre uno dei “Ritratti” vince il premio Serrone, presso la Villa Reale di Monza. Uno dei lavori di un altro suo progetto artistico “Aldilà”, verrà acquisito dalla nuova Metropolitana di Napoli. Invitata da Antonio Presti a Catania, realizza un racconto per immagini dal titolo “Viaggio a Librino” con lo scrittore israeliano Mejr Shalev. Nel 2005 organizza una performance in piazza Castello a Milano con tantissime donne intitolata “Un Abbraccio per la pace”, che ripeterà a distanza di tempo in piazza Dante a Napoli e sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme con donne arabe ed israeliane. Su richiesta della Soprintendenza, nel dicembre del 2006 dedica al padre, scomparso prematuramente, il nuovo progetto artistico “Mutamenti” negli spazi di Castel S. Elmo a Napoli che poi andrà a Milano e ad Aarau, in Svizzera. Dopo diversi viaggi nei territori palestinesi, Monica realizza una mostra voluta dall’All Quds University di Gerusalemme con la relativa pubblicazione. Nel 2009 realizza su invito della Soprintendenza di Napoli una grande mostra dal titolo “Orientamenti” al Museo di Capodimonte di Napoli dove affronta il tema dell’integrazione culturale che le sta molto a cuore tanto che lo stesso anno, in forma multimediale presenta il lavoro sulla Palestina, “Tra le immagini”, valorizzando l’etnia beduina che presenta al museo MAV di Ercolano. Ha chiuso nel 2012 il suo progetto “Habitus” che viene presentato al museo Marte di Cava dei Tirreni. Nel 2013 vince il “Premio Napoli” per l’arte. L’anno dopo il Mois de la Photo di Parigi, seleziona ed espone il suo progetto “Credere”. Nel 2015 vince il Premio Dolomiti Contemporanee. Nel 2017 pubblica per la casa editrice Damiani , RiMembra, il cui lavoro esposto al Museo Nitsch di Napoli, è invitato da CCI a Paris nell’ambito di Paris-Photo. Lavora con Shazar Gallery. Le sue opere sono presenti in molte collezioni private di arte contemporanea.