Monica Carocci – La scelta del tempo
Equilibriste in bilico, abiti fluttuanti e donne in costumi da insetto sono il punto di partenza di una narrazione fuori dal tempo, mai immortalate in una perenne staticità ma al contrario simboli di una dimensione sospesa.
Comunicato stampa
Monica Carocci
La scelta del tempo
“Per vivere, proprio come per nuotare, va meglio chi è privo di pesi, perché anche nella tempesta della vita umana le cose leggere servono a sostenere, quelle pesanti a far affondare” Apuleio
a cura di Paola Ugolini
opening 14 marzo 2024, ore 18.00
fino al 18 maggio 2024
Francesca Antonini Arte Contemporanea è lieta di presentare La scelta del tempo, terza personale di Monica Carocci (Roma, 1966) in galleria.
Il progetto presenta un’accurata selezione di fotografie caratterizzate da un comune denominatore: la figura femminile. Equilibriste in bilico, abiti fluttuanti e donne in costumi da insetto sono il punto di partenza di una narrazione fuori dal tempo, mai immortalate in una perenne staticità ma al contrario simboli di una dimensione sospesa.
Monica Carocci, sin dagli inizi della sua carriera, si è distinta per un uso personalissimo del mezzo fotografico, riuscendo a far aleggiare attorno ad ogni suo soggetto un’atmosfera rarefatta e sospesa. Il suo approccio ha reso possibile un percorso di estrema coerenza e riconoscibilità, in cui la tecnica si fa tratto distintivo: un lungo processo che ha origine dallo scatto (rigorosamente in bianco e nero, salvo rare eccezioni) per proseguire con diversi interventi in camera oscura durante le fasi di sviluppo e stampa, fino ad alterare completamente l’immagine di partenza attraverso acidi, aggiunte, abrasioni, cancellature, ingrandimenti. Il susseguirsi di questi processi, congiuntamente al suo sguardo, permettono all’artista di trattare la fotografia in una modalità tale da poter essere assimilata alla pittura.
Le immagini di Monica Carocci, senza la mediazione del digitale, si manifestano direttamente sulla carta baritata, spesso tagliata in modo irregolare e con i margini lasciati al vivo, in cui talvolta errori e casualità giocano un ruolo cruciale nel generare risultati inattesi.
Nata a Roma nel 1966, vive e lavora a Torino. I suoi lavori fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private italiane tra cui: la GAM di Torino, il MAMbo di Bologna, la Galleria Nazionale di Roma, la Collezione La Gaia di Busca e il Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova. Tra le sue mostre personali: NuvoleAlte, Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma (2021); Un viaggio in Uganda, Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma e Galleria Alberto Peola, Torino (2018); Outer Space, Francesca Antonini Arte Contemporanea, Roma (2017); Relax and swim, NMB Studio, Berlino (2011); L’altranno, Quarter Relocated, Torino (2006); Teseo, Galleria S.A.L.E.S. (2000), Roma; Spazio Aperto, Galleria D’Arte Moderna, Bologna (1998); Carocci, Galleria S.A.L.E.S., Roma (1997); Galleria Guido Carbone, Torino (1990). Tra le collettive: 8497. L’arte a Torino dal 1984 al 1997, Flashback Habitat, Torino (2023); Io dico io, La Galleria Nazionale, Roma (2021); FORT/DA Risonanze e intermittenze del fotografico, Casa Masaccio, San Giovanni in Valdarno (AR) e L’ALTRO SGUARDO, Triennale di Milano (2017); Liberi Tutti, Museo Ettore Fico, Torino (2016); Apocalittici e integrati. Utopia nell’arte italiana di oggi, MAXXI, Roma (2007); Partito preso estate, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma e Gothic, ICA The Institute of Contemporary Art, Boston (1997); Ultime Generazioni, XII Quadriennale, Roma e NowHere-Get lost, Louisiana Museum, Danimarca (1996); Studio Corrado Levi, Milano (1990).