Monica Marioni – Antologica milanese
Le diverse stagioni creative dell’artista si rendono leggibili come un percorso evolutivo unitario, la giustapposizione dei pezzi rende visibile tanto il corso principale quanto gli affluenti del fiume tecnico e creativo dell’artista negli anni.
Comunicato stampa
Antologica milanese di:
Monica Marioni
Selezione a cura di Massimiliano Bisazza
Opening: 19 Giugno 2013 dalle h 18,30 alle h 21,00
In mostra fino al 2 Luglio 2013 mattino
Presso: Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
Via Statuto, 13 (corte int.) – 20121 Milano
Apertura al pubblico: dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato
La Galleria d’Arte Contemporanea e Spazio Espositivo STATUTO13 presenta un’ampia selezione di opere provenienti dai progetti espositivi “REBUS”, a cura di Ivan Quaroni, “IO SONO”, a cura di Vittorio Sgarbi, “Ninfe”, a cura di Oliver Tschirky, “Alter Ego”, a cura di Gabriele Perretta, tutti realizzati tra il 2008 e oggi.
A Milano oltre a IO SONO, allestito presso Fondazione Stelline nel 2011, solo quattro opere di “REBUS” sono state presenti, in anteprima presso Affordable Art Fair 2013 a Marzo. Ora STATUTO13 sarà in grado di allestire un’ampia mostra di opere che spaziano dall’arte digitale al materico su tela, composta secondo le scelte curatoriali di Massimiliano Bisazza.
In generale, il forte intento di Marioni sta nella precisa volontà di riempire il vuoto spesso esistente tra arte contemporanea ed il fruitore. Ecco il motivo della continua ricerca tecnica, evidente nel passaggio dall’astratto degli esordi al figurativo, perfezionato oltremodo con il digitale.
Le diverse stagioni creative dell’artista si rendono leggibili come un percorso evolutivo unitario, la giustapposizione dei pezzi rende visibile tanto il corso principale quanto gli affluenti del fiume tecnico e creativo dell’artista negli anni. “REBUS”, l’attuale punto d’arrivo, unisce tematiche molto diverse tra loro. Convivono sulle tele influenze di figure illustri della storia dell’arte e perfetti sconosciuti, che danno vita ad una serie di opere molto “glam”, le quali articolano una narrazione della società mediatica nella quale noi viviamo, (o sopravviviamo), con un taglio visivo da “gossip” per immagini. Se poi aggiungiamo l’arguta ed originale “ricetta” propostaci dall’artista, ecco che si dipana davanti a noi il “rebus” della vita, privo di soluzioni e che sa costringere l’osservatore ad interagire con l’opera. Tecniche miste, impasti compositivi si alternano nel narrare ossessioni, nevrosi delle reali e potenziali fashion victims che popolano ed intessono storie di ogni sorta nella nostra società urbana contemporanea, e che ci toccano così da vicino.