Moon Gardens
Aboca Museum inaugura l’esposizione temporanea di antichi erbari dedicata alla tradizione dei moon gardens con un percorso iconografico sulle piante che danno vita ai suggestivi giardini lunari.
Comunicato stampa
L’idea dei giardini lunari ha radici profonde nella storia dell’arte dei giardini. Tra le civiltà antiche con una profonda tradizione legata alla creazione dei giardini notturni, si evidenziano la civiltà persiana e giapponese: spesso decorati con piante aromatiche e fiori notturni portatori di simbologie e immagini popolari, comprendevano nei loro spazi anche fontane con giochi d’acqua o semplici vasche che avevano la doppia funzione di riflettere la tenue luce a disposizione e riempire l’aria di suoni discreti e piacevoli che favorivano il relax e li rendevano speciali luoghi di meditazione.
Tuttavia, il concetto moderno di moonlight garden o moon garden risale al XIX secolo quando la paesaggista inglese Gertrude Jekyll inizia a promuovere l’uso di piante bianche e argentate e di fiori dalle tonalità chiare per creare spazi esterni affascinanti, da essere apprezzati anche dopo il tramonto: un insieme monocromatico di fiori e piante, spesso molto profumate, di colore bianco o dalle note tenui al limite del pallido, con fogliame blu, argento o variegato, talvolta riflettente, che consente alla luce della luna di riflettersi e di stagliarsi contro lo scuro cielo notturno, donando forma e consistenza interessanti ai disegni del giardino lunare.
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Le piante dei giardini lunari
"Insomma, ogni fiore trova il modo più efficace per ottenere la diffusione del proprio patrimonio genetico. Gli esempi sono vari e numerosissimi. [...] Molti cactus aprono i loro fiori nelle ore notturne per evitare che le temperature diurne eccessivamente elevate possano comprometterne la freschezza e spesso affidano l’impollinazione ai pipistrelli, come fa il Cephalocereus senilis del Messico o l’Hylocereus undatus, dal nome comune “Regina della notte” di mozartiana memoria, che fiorisce per una sola notte all’anno nel cuore dell’estate".
(Stefano Mancuso, Botanica, Aboca Edizioni)
Nei giardini lunari trovano una perfetta collocazione i fiori che durante il giorno restano chiusi, ma che di notte prendono coraggio, sbocciano e inondano l’aria con il loro profumo. Questa particolare condotta è legata alla necessaria attività dell'impollinazione: alcuni fiori, apparentemente più anonimi che per il loro aspetto non possono competere con le altre piante durante il giorno, si sono adattati aprendo le loro corolle di notte ed emanando un profumo molto intenso, a volte inebriante, altre volte non molto gradevole, per attirare gli insetti impollinatori notturni come le falene. Inoltre, la fioritura notturna con temperature più basse di quelle delle ore diurne, per alcune piante rappresenta una sorta di risparmio energetico vitale per la sopravvivenza, consentendogli di consumare minori quantità di acqua e di energia nello svolgere questa fase tanto importante della loro esistenza.