Morandi Longhi
La Fondazione Longhi, in collaborazione con la Collezione Merlini propongono, un raffinatissimo omaggio a Giorgio Morandi nel cinquantenario della sua scomparsa avvenuta il 18 giugno 1964.
Comunicato stampa
La Fondazione Longhi, in collaborazione con la Collezione Merlini propongono, un raffinatissimo omaggio a Giorgio Morandi nel cinquantenario della sua scomparsa avvenuta il 18 giugno 1964. Sede di questo tributo non poteva che essere villa Il Tasso, a Firenze, la casa di Roberto Longhi, ora sede della Fondazione a lui intitolata. Qui, dal primo al 22 giugno, sarà allestita la mostra Morandi Longhi. Opere Lettere Scritti, curata da Maria Cristina Bandera, direttrice della Fondazione di Studi di Storia dellArte Roberto Longhi, a cui si devono mostre importanti di Morandi.
Per rendere omaggio a Morandi e per verificare il giudizio lungimirante che Longhi espresse sullartista, la Fondazione intitolata allo storico dellarte apre le proprie stanze per esporre i Paesaggi e le Nature morte di Morandi appartenute a Longhi e da questi selezionati, accanto ai Fiori donati dal pittore al critico e alla moglie, la scrittrice Anna Banti.
Per questa occasione tornerà a casa, anche se solo temporaneamente, il Cortile di via Fondazza, 1935, appartenuto per lungo tempo a Longhi, poi donato al proprio medico curante, ora nella raccolta Merlini. La tela sarà accompagnata da altre opere della medesima collezione: due dipinti Natura morta, 1948 (già appartenuta a Emilio Jesi dove fu selezionata da Morandi per la propria sala alla IV Biennale del Brasile del 1957 per la quale ottenne il Gran Prix per la pittura) e Fiori, 1957 e da un acquerello, Natura morta, 1956, dallimportante storia espositiva.
La presenza, inoltre, di tre incisioni donate da Morandi a Longhi, restaurate per questa occasione da Mariella Gnani, curatrice della Collezione Merlini, esposte ora per la prima volta, permetterà di ripercorrere il lungo tratto di cammino artistico del grande pittore attraverso le tecniche privilegiate in cui si espresse.
Lesposizione di alcune lettere autografe di Morandi indirizzate allo storico dellarte e di appunti manoscritti di Longhi dedicati al pittore farà di questa mostra un unicum.
Nelle sale espositive sarà proiettata la registrazione della trasmissione lApprodo in cui Longhi, nel giugno di cinquantanni fa, ricorda Morandi davanti alla porta daccesso del proprio studio, affiancata, allora come oggi, da una pianta di oleandro.
Quelle del pittore e dello storico dellarte, entrambi nati il 1890, furono quasi due vite parallele, tanto furono accomunate da interessi giovanili, da incontri e scambi dopinione in età matura a Bologna, dove luno viveva e laltro insegnò dal 1934. Anzi, proprio nella sua prolusione alluniversità felsinea in cui ripercorreva i Momenti della pittura bolognese, Longhi consacrò ufficialmente il pittore eleggendolo uno dei migliori pittori viventi dItalia. Da quel tempo ebbe inizio il loro lungo sodalizio improntato a una profonda e reciproca ammirazione.
Frequentazione intellettuale e vicinanza di pensieri, quella tra il pittore e il suo critico, che continuarono anche nei trentanni a venire, comè attestato dalle lettere che si scambiarono quando Longhi nel 1939 si trasferì a Firenze prendendo casa a Il Tasso, sulle colline che circondano Firenze. Corrispondenza che si intensificò negli anni Quaranta, quando la guerra è Longhi a ricordarlo diradò, poi addirittura interruppe la consuetudine quasi quotidiana delle tornate critiche bolognesi.
Dopo il blackout degli eventi bellici, per dare il bentornato a Morandi e come segno di solidale sollecitudine per la sua sorte incerta, Longhi organizzò una mostra alla galleria Il Fiore che si inaugurò nella Firenze appena liberata il 21 aprile 1945, accompagnandola con un testo che rimane un viatico imprescindibile per comprendere larte del grande artista.
Infine spetterà a Longhi ricordare il grande pittore al momento della sua scomparsa per la trasmissione televisiva LApprodo, registrata nel giugno 1964. Alle parole commosse per la perdita di un grande Amico, rafforzate dalla certezza che non vi sarebbero più stati altri, nuovi dipinti di Morandi, il critico non fa mancare la propria vis polemica. Sottolinea, infatti, come una nemesi capricciosa ma non priva di significato avesse voluto che Morandi uscisse di scena il giorno stesso in cui venivano esposti a Venezia i prodotti della pop art. Ma soprattutto Longhi, con parole quasi profetiche, imprimerà una sorta di energia a questo saluto proiettando la figura di Morandi nel futuro, assegnandogli un ruolo da protagonista: Voglio dire che la statura di Morandi potrà, dovrà crescere ancora, dopo che questo ultimo cinquantennio sarà stato equamente ridimensionato, dopo di che ben pochi resteranno a contarsi, forse sulle dita di una sola mano; e Morandi non sarà secondo a nessuno.
La mostra sarà affiancata da un volume qualcosa di più di un catalogo negli intenti , sempre a cura di Maria Cristina Bandera che in esso ripercorre le vicende dei due protagonisti e delle opere di Morandi della Collezione Merlini. I saggi saranno accompagnati dallantologia critica, nota e meno nota, dei testi di Longhi dedicati a Morandi e dalla pubblicazione del carteggio inedito intercorso tra il pittore e lo storico dellarte.
Inoltre, Mariella Gnani dedicherà uno studio, dal carattere innovativo e supportato da analisi scientifiche, sulla tipologia delle tele usate da Morandi.
Il volume, in italiano e in inglese, sarà edito da Silvana editoriale.