More than photography
Ogni lavoro fotografico è una laboriosa e meticolosa ricerca, sintesi di scenografia, cinema, pittura con evidenti richiami a Klimt e Schiele.
Comunicato stampa
THE ESSENCE OF DECADENCE
“ ebbrezza di rovina, cupo senso di stanchezza “
Marc Fumaroli ha affermato di recente che: ‘L’arte deve nascere dal lavoro della mano, che consente al pittore di creare un rapporto con la tela. Allo stesso modo, uno scultore lavora la materia con la mano, facendo entrare la vita e lo spirito nel marmo o nel bronzo. Insomma , senza il lavoro della mano, non c’è arte. Ecco perché un video o una fotografia, che dipendono interamente dalla tecnica, non sono vere opere artistiche’.
Un concetto che, seppur veritiero per alcune situazioni, è completamente sconvolto, direi annullato, dall’opera fotografica di due giovani artisti italiani: Tania BRASSESCO e Lazlo PASSI NORBERTO.
Il loro progetto artistico è il risultato di una sinergia proficua e positiva,
in grado di dimostrare come anche la fotografia, se condotta a certi livelli, non sia assolutamente subalterna ne tantomeno ‘serva umilissima’ di altre espressioni artistiche e, quindi, riesca a superare qualsiasi antico alterco sulla materia.
Il linguaggio di Tania e Lazlo è personalissimo e trova il suo attuale campo di ricerca nel mondo del Decadentismo. Ogni lavoro fotografico è una laboriosa e meticolosa ricerca, sintesi di scenografia, cinema, pittura con evidenti richiami a Klimt e Schiele.
Lo spazio oggetto della rappresentazione fotografica è trattato con una operazione da architettura di interni; è sentito come materia plasmabile, come una tela dove la luce è elemento concreto di valorizzazione di una realtà in cui trova accoglienza un tripudio di tessuti, colori ed atmosfere che non si limitano ad interpretare il Decadentismo e la sua pittura ma ne rendono odierno il messaggio, sottolineando l’attuale clima di neodecadentismo.
Per Tania e Lazlo lo spazio si fa quindi tela e il mezzo tecnico della macchina fotografica è tramutato in pennello. Viene fuori dai loro lavori ‘un cupo senso di stanchezza, una tristezza, una sfiducia nell’agire umano, quasi un’ebbrezza di rovina, dovuta alla coscienza di essere gli epigoni, la voce di un’età di decadenza, di tramonto’.
Così traspare nell’abbandono femminile di ‘Morfina’ che vuole richiamare i paradisi artificiali, purtroppo tremendamente attuali, di Baudelaire o nello sguardo perso di ‘Portrait in White’ e di ‘Young Woman in black’ dove trova spazio il ripiegamento intimistico, la tristezza dello sguardo perso, espressioni dell’odierno male oscuro dell’abbandono e della depressione.
The essence of decadence è tuttora un progetto in progress che troverà il suo culmine in una mostra programmata a CORTONA, per maggio e giugno 2012 nell’antica chiesa sconsacrata di San Carlino, oggi sede della Galleria TRIPHE’.
Un destino incrociato per Tania e Lazlo noti, anche, per essere vicini con le loro ricostruzioni ambientali al perfezionismo maniacale di Luchino VISCONTI; non a caso San Carlino è stata per lungo tempo dimora eletta di Mario GARBUGLIA, uno dei grandi della scenografia mondiale, recentemente scomparso, che ha realizzato proprio per Visconti le meticolose scenografie del Gattopardo e di Gruppo di famiglia in un interno.
Uno spazio in cui, quindi, si ritroveranno, anche se scomparsi, i due mostri sacri della scenografia e della regia cinematografica per accompagnare, idealmente, questi due giovani e promettenti artisti.
Maria Laura PERILLI