Mosaico&Mosaici 2021
Mostra annuale della Scuola Mosaicisti del Friuli giunta quest’anno alla sua 27ᵃ edizione.
Comunicato stampa
Inaugura venerdì 30 luglio 2021 alle ore 18.30 l’annuale mostra Mosaico&Mosaici che presenta le opere realizzate dagli allievi durante il percorso formativo 2020/2021. Per la Scuola Mosaicisti del Friuli questo appuntamento espositivo ha un particolare significato: è un traguardo, la dimostrazione degli obiettivi formativi raggiunti e dei risultati ottenuti dagli allievi in un anno scolastico non certo ordinario.
La Scuola Mosaicisti del Friuli sceglie, una volta ancora, di condividere con tutti, con chi vorrà visitare la mostra, l’esercizio, l’impegno, la creatività, il rigore e la ricerca espressa di allievi e insegnanti che non hanno mai interrotto le lezioni, rendendo continuativa la pratica laboratoriale di mosaico e terrazzo, così fondamentale nell’apprendimento e nella crescita delle competenze dei futuri “Maestri Mosaicisti”.
Giunto alla sua 27ª edizione, Mosaico&Mosaici è un momento che trasforma gli spazi della Scuola in una galleria d’arte, aperta ogni giorno per tutto il mese di agosto. I visitatori potranno scoprire una selezione di progetti e lavori svolti durante l’anno formativo appena concluso.
Pur nel rispetto del programma didattico, le opere che gli allievi affrontano, variano ogni anno: gli insegnanti avanzano proposte sempre nuove, collegate allo sviluppo di temi trasversali, all’approfondimento di tecniche e di motivi stilistici, allo studio di soluzioni compositive e materiali innovativi offerti dal mercato. Il mosaico selezionato come immagine simbolo della mostra 2021 è, per esempio, il frutto della ricerca condotta dagli allievi del secondo corso intorno all’arte tessile e medievale: si tratta dell’interpretazione in smalti veneziani del Mantello dell’Incoronazione ungherese (XI sec.), celebre manufatto del tesoro della Corona ungherese. L’attenzione si è focalizzata sul disegno e sul supporto. Tessere e fughe hanno assecondato il disporsi e il ripetersi delle figure semplificate e rese evidenti dal segno di contorno sullo sfondo dorato. Risultato di un lavoro di gruppo, dove ogni allievo ha avuto una sezione da svolgere nel rispetto dell’uniformità stilistica richiesta, quest’opera si caratterizza anche per la scelta del supporto, un pesante tessuto su cui le tessere sono state applicate. La rigida superficie è così diventata modificabile e, come un mantello, segue i volumi che ricopre: un modo per riflettere sulle qualità del mosaico, sul suo essere per tradizione un rivestimento, capace di dialogare con lo spazio attraverso la luce.
Non mancano in mostra opere che riprendono le forme espressive dell’antichità: copie da mosaici romani o immagini semplici tradotte con tessere quadrate e andamenti propri dello stile classico. Sono le prove degli allievi del primo corso, utili per acquisire le abilità di base, la familiarità con la martellina e con i materiali, per comprendere lo stretto legame che esiste tra tessera e fuga, pieno e vuoto.
Entrando nei laboratori del terzo corso, una delle tappe del percorso di visita della mostra, si ha coscienza delle molteplici combinazioni che il mosaico contemporaneo innesca: dall’uso di materiali riciclati, alla varietà del formato delle tessere, dall’alternanza del rilievo, alla complessità delle strutture, non più semplici pannelli, ma sculture, installazioni, steli, oggetti di design… Si vedranno le fatiche dei diciotto allievi che a fine giugno hanno ottenuto la qualifica di “Maestro Mosaicista” e si avviano ora alla carriera professionale. Negli ultimi mesi formativi, fatto ormai proprio il linguaggio musivo, hanno elaborato opere di loro ideazione, considerando lo stretto rapporto tra espressione e contenuto che inevitabilmente risente dei dibattiti attuali su futuro, sostenibilità, ambiente, nuova umanità.
Fa parte di Mosaico&Mosaici 2021 anche l’esposizione, allestita nella palazzina adiacente alla Scuola, sul tema del pavimento musivo e del terrazzo, attraverso campionature e sezioni di superfici pavimentali: non solo copie di pavimenti romani, ma anche soluzioni di rivestimento e finiture nell’ambito dell’edilizia e dell’arredo. Il pavimento stesso della palazzina è degno di essere osservato: esempio di quel famoso seminato o battuto alla veneziana che fu salvezza e opportunità per tanti emigranti del Friuli occidentale fin dal Cinquecento, oggi riscoperto e apprezzato nella progettazione d’interni.