Mostra antologica 2014

Informazioni Evento

Luogo
TORNABUONI ARTE - SEDE PRINCIPALE
Lungarno Benvenuto Cellini, 3. 50125 , Firenze, Italia
Date
Dal al

Firenze: da lunedì a venerdì: 9.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00 Milano: Lunedì 15.00 - 19.00
Firenze e Milano: Dal Martedì al Sabato 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00. Domenica chiuso

Vernissage
17/12/2013

ore 16,30

Contatti
Email: info@tornabuoniarte.it
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Mostra antologica 2014: dal Futurismo alle nuove sperimentazioni.
Due esposizioni aperte al pubblico che raccolgono il meglio dell’ arte moderna e contemporanea.

Comunicato stampa

Il prossimo 13 dicembre nella rinnovata sede della Tornabuoni Arte di Firenze, in lungarno Cellini 3 e
Il 16 Dicembre nella storica sede di Milano di Via Fatebenefratelli apre la mostra antologica 2014: dal Futurismo alle nuove sperimentazioni.
Due esposizioni aperte al pubblico che raccolgono il meglio dell’ arte moderna e contemporanea.
Un percorso che parte da storici nomi del primo Novecento Italiano come Roberto Marcello ,detto Iras, Baldessarri (Donnaluce e giardino, 1918) appartenente alla prima corrente futurista Toscana a quella
romana di Giacomo Balla e giunge alle sperimentazioni ottico cinetiche della bolognese Francesca Pasquali, alle ossidazioni del marchigiano Luigi Carboni alle scultura in marmo o alluminio del fiorentino Franco Ionda. Dalle combustioni (combustione del 59) di Alberto Burri a gli specchi dei primi anni ‘60 di Michelangelo Pistoletto (Business, 1962/79) alle foto più recenti di Vanessa Beecroft (performance 2001),
l’ artista genovese celebre per le sue performance con corpi di giovani donne, in precise coreografie e variazioni di luci.
Ampia come sempre la scelta fra i lavori di due tra i più prestigiosi nomi della contemporaneità italiana: Lucio Fontana e Alighiero Boetti, per cui Tornabuoni Arte è ormai nota nel mondo
Una sezione dell’esposizione è dedicata ai capolavori dell'arte universale. Tra le opere un Picasso del 1947 Hibou sur une chaise ) e una tela ((Insecte sur fond rouge) del 1954 di Fernand Leger
tipica di quella espressione cubista che nelle sue mani si è trasformata in qualcosa di più preciso e tecnico e dove il fascino del mondo contemporaneo ha trovato le sue metafore più esaltanti.