Motus – MDLSX
Torna in scena all’Elfo Puccini lo spettacolo dei Motus MDLS, un ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria.
Comunicato stampa
19/23 giugno | sala Fassbinder
MDLSX
con Silvia Calderoni
regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
drammaturgia Daniela Nicolò e Silvia Calderoni
suoni Enrico Casagrande in collaborazione con Paolo Panella e Damiano Bagli
luci e video Alessio Spirli
produzione Motus 2015 in collaborazione con La Villette - Résidence D’artistes 2015 Parigi, Create To Connect (Eu Project) Bunker/ Mladi Levi Festival Lubiana, Santarcangelo 2015 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Marche Teatro, con il sostegno di Mibact, Regione Emilia Romagna
MDLSX è ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria.
Di “appartenenza aperta alle Molteplicità” scriveva R. Braidotti in On Becoming Europeans, avanzando la proposta di una identità post-nazionalista.
Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche artistiche – che MDLSX tende. È uno “scandaloso” viaggio teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – si avventura in questo esperimento dall’apparente formato del Dj/Vj Set, per dare inizio a un’esplorazione sui confini che si catalizzerà in Black Drama (Un musical tragico).
In MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie e sulla confusione tra fiction e realtà MDLSX oscilla – da Gender Trouble a Undoing Gender. Citiamo Judith Butler che, con A cyborg Manifesto di Donna Haraway, il Manifesto Contra-sexual di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo dei Manifesti Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.
«Colpisce, tra l’altro, la sorprendente articolazione drammaturgica e visiva cui si presta quella che in fondo non è che la performance solitaria di un’unica interprete. (...). Ma l’aspetto più interessante dello spettacolo è che esso sembra prescindere da specifiche problematiche sessuali: ciò che affronta, in definitiva, è la più ampia questione del cosa fare di sé, di quale posto trovare in un mondo che ingabbia la complessità dell’individuo in categorie rigidamente definite».
Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore
«…il pubblico resta ipnotizzato, commosso, stupito, non tanto per l’indubbia bellezza formale di quello che si vede sul palcoscenico, ma per il coraggio, estremo e radicale della performer.
E anche per la sua bravura; che unisce la spontaneità quasi animalesca (da sempre la cifra della Calderoni) con un controllo quasi maniacale di ogni gesto e movimento (...). Non è esibizionismo, ma al contrario una messa in gioco radicale (ma senza autolesionismo come talvolta accade in questo tipo di messe in scena) della propria identità di genere».
Wlodek Goldkorn, L’Espresso
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Prima della replica del 21 giugno alle ore 19:30 ci sarà la presentazione del volume fotografico HELLO STRANGER di e su Motus, a cura di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò (Motus) in dialogo con Oliviero Ponte di Pino.