Multa Facies. Indagini sul volto
Una mostra dedicata alla ricerca formale sul volto umano che attraversa oltre un secolo di studi e sperimentazioni sul tema.
Comunicato stampa
La Galleria Aleandri Arte Moderna inaugura, presso gli spazi in piazza Costaguti 12, nel
quartiere ebraico di Roma,
Multa Facies. Indagini sul volto [a cura di Mario Finazzi], una
mostra dedicata alla ricerca formale sul volto umano che attraversa oltre un secolo di studi e
sperimentazioni sul tema. Un confronto serrato fra diverse tecniche, approcci tonali e
sensibilità artistica, che spazia da Antonio Mancini [1852-1930] ad Antonietta Raphaël
[1895-1975], da Lorenzo Viani [1882-1936] ed Alberto Ziveri [1908-1990] ai
contemporanei Georges de Canino [1952], Franco Fanelli [1959] ed Elisa Filomena [1976].
Il percorso espositivo si stringe intorno ad un nucleo di dodici ritratti della scultrice e pittrice
lituana, e romana di adozione, Antonietta Raphaël, moglie di Mario Mafai. Le opere,
provenienti dal suo
atelier, sono principalmente gessi [alcuni dei quali dipinti] ma anche
terrecotte e bronzi ed occuperanno il centro dello spazio espositivo. Fra gli altri ricordiamo i
ritratti di Giulia [gesso policromo], di Eva e del pittore Guttuso.
Alle pareti i sei nuclei di opere su carta. Si tratta di corpi grafici coerenti in cui gli artisti hanno
indagato, attraverso i loro strumenti tecnici peculiari o straordinari [come nel caso di Ziveri
che è rappresentato da pitture a monotipo ad imitazione degli antichi affreschi pompeiani,
tecnica utilizzata soltanto in questa circostanza] il volto umano. Ciascuno degli autori
ottimizzando la propria ricerca, tonale ed evocativa [Ziveri e Filomena], di caratterizzazione
espressionista [Viani e de Canino], letteraria e segnica [Fanelli] o eclettica ed impressionista
nel caso di Mancini.
Serpeggia visitando la mostra il dubbio sollevato dal curatore Mario Finazzi nel suo
approfondito e ispirato saggio in catalogo: “Ogni scultura o disegno raffigurante un volto è per
l’artista il risultato di un flusso di infinite negoziazioni fra il visibile e lo stile, tra la volontà di
rappresentare e la necessità di esprimere [...]” fino al raggiungimento di una conclusione
provocatoria. I ritratti sono tutti immaginari.