Musée de l’OHM – Chiara Pergola
Con l’installazione Suspense, a conclusione di questo percorso, l’autrice colloca il simbolo del museo in una condizione di attesa e di domanda: Cosa è possibile? Cosa deve accadere?
Comunicato stampa
Corpus omne perseverat in statu suo quiescendi vel movendi uniformiter in directum, nisi quatenus a viribus impressis cogitur statum illum mutare* (Isaac Newton – Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, 1687)
[*] Ogni corpo persevera nello stato di quiete o di moto uniforme, finché non intervengono forze che lo costringono a cambiare.
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Artefiera e Art City 2015 – Musei Civici di Arte Antica in collaborazione con MAMbo, Comune di Bologna, Bologna Fiere
In occasione di Art City 23 – 25 gennaio 2015, Chiara Pergola, presente dal 2009 con l’opera Musée de l’OHM (Opening Here Museum) nella Sala 2 del Museo Civico Medievale, propone l’installazione Suspense che riassume simbolicamente il percorso espositivo di questo particolare organismo. Fondato all’interno di un comò del XIX secolo, OHM ha creato un punto di vista contemporaneo all’interno del cuore della tradizione, accogliendo mostre di artisti italiani ed internazionali che hanno materializzato la complessità dei rapporti tra opera e museo.
Suspense, che allude alla condizione di precario equilibrio dei corpi, si ricollega direttamente all’happening inaugurale di OHM (Significato, galleria neon>campobase), un’azione di incisione collettiva il cui risultato è tutt’ora visibile sulle superfici del mobile, accompagnata dalla vendita di 500 uova in legno con impressa la Ω e simbolo del museo. Le uova, collocate nel cassetto centrale – negotium, ne hanno seguito gli spostamenti al di fuori del museo e dal 2011 non sono più state visibili al pubblico. Ora, a conclusione di questo percorso, l’autrice riporta il cinquecentesimo uovo nel corpo museale, collocandolo in una condizione di attesa e di domanda: cosa è ancora possibile? Cosa deve accadere?
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Chiara Pergola ha inaugurato OHM presso la galleria neon>campobase il 24 settembre 2009, mentre lo stesso anno con Mostra Personale ne ha aperto l’attività espositiva presso il Museo Medievale, dove si trova tuttora; per gestirla nel 2010 ha costituito l’associazione museale omonima, che ha delegato annualmente ad un direttore la scelta degli artisti, mentre alcuni eventi speciali e attività diattiche sono state reaizzate in collaborazione con MAMbo; Questa modalità di creazione dell’opera – che si può intendere come una forma di scultura sociale, ha portato al contempo ad accrescere l’attenzione verso OHM come organismo museale.
Dal 2010 al 2014 si sono avvicendati nella direzione di OHM: Massimo Marchetti, Marc Giloux ed i curatori indipendenti Mario Manfredini, Fulvio Chimento, Lelio Aiello, Elisa Del Prete, Katia Baraldi, Carmen Lorenzetti. OHM ha ospitato mostre di: Alessandra Andrini, Riccardo Beretta, Luca Bertolo, Chiara Camoni, Barbara Cardella, Debora Cavazzoni, Giulia Cilla, Daniela Comani, Cuoghi e Corsello, Caroline Demarchi, Giuseppe De Mattia con Archivio Aperto, Francesco Di Tillo, Dragoni Russo, Alessandro Ferri (DADO), Alessandra Frisan, Francesco Fuzz Brasini, Il Prufesur, Sungho Kosugi, Matej Kren, Jean Louis Lagnel, Marine Leautaud, Jiyoun Lee, Hiroki Makino, Giancarlo Norese, Astridur Josefina Olafsdottir, Giada Patarini, Cesare Pietroiusti, Mili Romano, Martina Scalvini, Orlando Tignatello, Rui Zhang. A questi autori si aggiungono con contributi in collezione: Riccardo Camoni, Claudio Cappi, Roberto Daolio, Paola, Falasco, Emilio Fantin, Giorgio Forni, Lorenzo Mazzi, Luigi Presicce, Anna Rossi, Valentina Vetturi.