Museion Passage
“P” come “Passage”. Ma anche piazza, pubblico, presente. E in inglese: public, parallel, people, present, play …. Sono queste le diverse immagini evocate da Martino Gamper per definire Museion Passage, il suo nuovo progetto per il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano.
Comunicato stampa
“P” come “Passage”. Ma anche piazza, pubblico, presente. E in inglese: public, parallel, people, present, play …. Sono queste le diverse immagini evocate da Martino Gamper per definire Museion Passage, il suo nuovo progetto per il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano che apre al pubblico il 2 febbraio. Museion ha invitato il designer a ripensare il pianoterra del museo, che ha inaugurato la sua sede nel 2008 su progetto dello studio KSV di Berlino.
Con il nuovo concetto di Martino Gamper (Merano, 1971), il museo vuole rispondere alla vocazione di “piazza coperta” -presente già nel progetto iniziale- e aprirsi maggiormente al territorio traducendosi in spazio fisico di incontro, luogo di sosta, capace di accogliere manifestazioni, letture, incontri ed eventi anche esterni rispetto all’attività strettamente museale. Il pianoterra del museo cambia quindi fisionomia: le mostre verranno ospitate ai piani superiori, mentre il foyer troverà una connotazione più “fluida”. Il piano terra / Museion Passage sarà in rapporto di scambio continuo con il Cafè Museion – la porta verso il Cafè rimarrà aperta- e, grazie anche al sostegno del Comune di Bolzano, lo spazio sarà a disposizione a titolo gratuito per eventi di artisti e associazioni senza scopo di lucro.
Con Museion Passage Gamper è intervenuto sullo spazio museale del pianoterra, rompendone il rigore. Un’installazione in legno, quasi un portico, segna e riveste l’ingresso a “Museion Passage”, come un invito per il visitatore che varca la soglia di Museion. Una serie di elementi movimentano Passage: dalle panche in larice, alle sedute in lamina colorata fino alle pareti divisorie in legno di cembro con cui modificare lo spazio per adattarlo agli eventi - tutto concorre a formare l’insieme di una grande installazione.
Quello di Gamper non si limita però ad essere un semplice contratto di fornitura per mobili funzionali, ma è una visione, una proposta di atteggiamento mentale che rompe con la sacralità dello spazio museale. Convinto che cambiando l’utente cambi anche lo spazio, il designer accompagnerà Museion Passage con un vero e proprio manifesto programmatico. La dichiarazione d’intenti di Gamper intende spiegare ai visitatori che uno spazio pubblico come un museo deve essere utilizzato da tutti e tutti sono “partecipanti”. “Per me Passage è come un’installazione da fare e “rifare” e che vivrà di volta in volta con gli eventi e gli artisti che ospiterà. Ho pensato infatti a uno spazio non temporaneo, né fisso, ma in evoluzione”. Museion Passage non vivrà solo dell’apporto esterno, del pubblico, ma sarà in dialogo con le mostre di Museion.
Museion Passage coinvolgerà da subito gli attori culturali del territorio attraverso “franzmagazine.com”, il portale culturale dell’Alto Adige, che supporterà Museion nel coordinamento delle richieste di eventi da ospitare. Le manifestazioni potranno svolgersi durante l’orario di apertura di Museion Passage ovvero il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 22.00, il martedì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00. Passage ha una veste grafica tutta sua, ideata da Thomas K. Kronbichler (Bolzano, 1985), giovane designer del team di franzmagazine.
In occasione dell’inaugurazione lo spazio di Museion Passage ospiterà un progetto che ha coinvolto quattro studi grafici europei, H I T Berlino, Lupo&Burtscher Bolzano, Metahaven Amsterdam, NORM Zurigo nella realizzazione di una serie di manifesti sul tema “The New Public” (il nuovo pubblico). Il progetto è il primo di una serie di eventi satellite concepiti da Rein Wolfs, guest curator della grande mostra autunnale di Museion. I manifesti, prodotti in serie limitata, saranno acquistabili presso lo shop di Museion. L’ala ovest di Museion Passage ospiterà invece una project room, uno nuovo spazio espositivo dedicato a progetti nuovi, creati per l’occasione o inediti, con una particolare attenzione al territorio. Le mostre della project room saranno accessibili gratuitamente; la prima artista a inaugurare il nuovo spazio è Sonia Leimer (Merano, 1977) con il progetto Along those lines.
Martino Gamper (Merano, 1971) vive e lavora come designer a Londra. Ha insegnato al Royal College of Art, Londra (Platformtwo). Mostre in rinomate istituzioni tra cui: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM Torino, Triennale Design Museum Milano, Victoria and Albert Museum London, Design Museum London, Museum für Gestaltung, Centre d’art contemporain Genève, Manifesta7. Tra gli ultimi progetti realizzati l’arredo urbano per la Olympic Fringe Area di Londra.