Museo della fotografia Pino Settanni
In quest’ antico palazzo, situato sulla Civita, nel cuore dei Sassi di Matera, è conservata ed esposta in un museo un’ampia raccolta di opere straordinarie che illustrano tutti i temi trattati da Pino Settanni, maestro indiscusso dell’arte fotografica.
Comunicato stampa
Al Palazzo Viceconte di Matera sabato 28 marzo 2015 si inaugura il museo della fotografia dedicato al fotografo PINO SETTANNI a cura di Monique Settanni e Giovanni Viceconte. All’inaugurazione verrà presentato da Umberto Broccoli il catalogo ufficiale del Museo, edito da De Luca Editori con presentazione di Vittorio Sgarbi, contenente quasi l’intera raccolta delle opere di Settanni. L’evento si svolge con il patrocinio del Comune di Matera.
In quest' antico palazzo, situato sulla Civita, nel cuore dei Sassi di Matera, è conservata ed esposta in un museo un’ampia raccolta di opere straordinarie che illustrano tutti i temi trattati da Pino Settanni, maestro indiscusso dell’arte fotografica.
Matera, situata nel cuore del Sud, con la sua fantastica e quasi cristallizzata staticità, rappresenta il posto ideale per la collocazione delle sue opere. Spesso egli aveva manifestato, nelle frequenti visite durante il restauro di questo palazzo, ora sede del suo museo, l’intenzione di ritornare al Sud e in particolare a Matera.
Viene proposta, in questo modo e per la prima volta, una lettura totale del progetto fotografico dell'artista pugliese: dai ritratti ai paesaggi; i primi caratterizzati dalla ricerca di un segno incisivo nei volti fissati dall’obiettivo e i secondi attraversati da geometrie e sequenze di luci nascoste tutte da scoprire.
L'artista ha iniziato il suo percorso nel 1966 con le foto del “SUD”, per poi con l'incontro con Guttuso formalizzare la sua poetica. Caravaggio, Antonello da Messina, Rembrandt, sono solo alcuni degli archetipi da cui l'artista prende spunto per i suoi ritratti fotografici a Lucia Bosè, Manuela Kustermann, Nino Manfredi, Mastroianni, Tornatore, Monicelli, Omar Sharif, Elena Sofia Ricci, Massimo Troisi e tanti altri.
Settanni realizza nel 1987 circa 155 ritratti in nero: grandi personaggi vestiti di nero, affiancati da oggetti simbolici carichi di significato affettivo e intellettuale. Andreotti e i campanelli, Fellini e le matite, Sergio Leone e il tempo, Moravia e la valigia, Monica Vitti e l’uovo, Lina Wertmüller con la macchina da scrivere.
Alla metà degli anni ’90, Settanni produrrà i suoi Tarocchi, 78 fotografie d’invenzione, di cui 38 con personaggi reali.
Un percorso antologico quindi, che inaugura questo nuovo museo dedicato alla fotografia, nel Palazzo Viceconte, all’interno della vastissima produzione artistica di Settanni per scoprire gli insoliti punti di osservazione dell’artista pugliese.
E' disponibile il catalogo edito da De Luca Editori con presentazione di Vittorio Sgarbi.
BIO ARTISTA
PINO SETTANNI, definito un pittore con la macchina fotografica, nasce a Grottaglie (Taranto) il 21 marzo 1949. Dal 1966 lavora all’acciaieria Italsider di Taranto. In quel periodo frequenta gli artisti della sua città ed inizia a coltivare e sviluppare il suo amore e il suo talento per la fotografia. In quegli anni inizia ad effettuare una serie straordinaria di fotografie nelle regioni del Sud Italia.
Nel 1973 lascia il lavoro a Taranto e si trasferisce a Roma per seguire definitivamente la sua vocazione artistica. Nel 1975 conosce Monique Gregory, sua futura moglie, che possiede una galleria d’arte in via del Babuino e che lo introduce nel mondo degli artisti. In quello stesso anno pubblica un suo lavoro, Voligrammi, costituito da una serie di foto-grafie di gruppi di uccelli in volo in cui egli immagina e traccia innumerevoli linee di congiunzione che costruiscono precise figure geometriche per trovare, in un apparente e casuale disordine, un ordine ed un’armonia.
Nel 1977 incontra il pittore Renato Guttuso, con il quale ha una profonda amicizia ed un lungo sodalizio artistico fino al 1983. In quel periodo realizza un interessante reportage per conto dell'Espresso sulla linea transiberiana in Siberia. Dopo un breve soggiorno a Parigi, nel 1987 si insedia definitivamente nel suo studio di via di Ripetta a Roma dove realizza una straordinaria serie di ritratti di personaggi famosi e lavori di creazione artistica tra cui i Segni dello Zodiaco, i Vizi Capitali, i Tarocchi, l’Alfabeto dei Francesi commissionato dalla maison europea della fotografia di Parigi.
Sempre sospeso tra la fotografia e la pittura realizza, nel corso degli anni, straordinarie manipolazioni pittoriche su alcune sue fotografie, che egli definisce Archeologia del Futuro, a voler significare la meraviglia che ciò potrebbe suscitare al ritrovamento di queste opere in un futuro, lontano anche di secoli.
In due successivi periodi realizza interessanti reportage su New York. Realizza tra il 1998 e il 2005, per conto dell'esercito italiano due importanti reportage sulle guerre che vedono le truppe italiane impegnate nei Balcani e in Afghanistan.
Negli ultimi anni, affascinato dalle tecnologie digitali, elabora in modo assolutamente originale e creativo, le sue immagini fotografiche manipolando le forme in un’autentica esaltazione della luce dei colori.
Elabora infine un mondo fantastico fatto di sirene e di un immaginario Mister Pop, un piccolo giocattolo di latta con una valigia, che in qualche modo simboleggia il suo peregrinare nel mondo reale e in quello suo personale fantastico.
Pino Settanni si spegne a Roma il 31 Agosto 2010.