Muta Imago – Dopo il diluvio
Dopo il diluvio, una performance della compagnia teatrale Muta Imago pensata in dialogo con la mostra e con gli spazi archeologici di FOROF.
Comunicato stampa
Fino al 30 giugno 2024 FOROF – spazio dedicato al dialogo tra
archeologia e arte contemporanea voluto e fondato da Giovanna Caruso Fendi –
ospita BALTIC ADVENTURE, mostra dell’artista lituano Augustas Serapinas a cura di
Ilaria Gianni e realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata lituana, che offre un’acuta
e poetica riflessione sul presente, e in particolare sugli effetti provocati dall’instabilità
climatica, sollecitando tutti a essere cittadini sempre più consapevoli.
Come di consueto, FOROF accompagna le mostre con un programma culturale: una
Stagione di Episodi, che costituiscono dei momenti di attivazione dei progetti
espositivi, capaci di sottolinearne e approfondirne i temi.
Per la mostra BALTIC ADVENTURE, il programma a cura di Ilaria Gianni si ispira
direttamente al lavoro dell’artista e, dopo un workshop con Augustas Serapinas e un
concerto con il Vilnius University Folk Ensemble "Ratilio”, per il Terzo Episodio presenta
lunedì 25 marzo dalle ore 19.00 alle ore 21.00, Dopo il diluvio, una performance della
compagnia teatrale Muta Imago pensata in dialogo con la mostra e con gli spazi archeologici di FOROF. Dopo il diluvio è una cerimonia augurale ambientata nel piano
ipogeo della Basilica Ulpia, dove rituali passati, urgenze presenti e previsioni future si
incontrano e, in un’armonizzazione di voci, suoni, luci e gesti che si susseguono con un
ritmo narrativo e percettivo immersivo, danno vita a un corto circuito temporale.
Con questa performance il Foro di Traiano torna sede di una rinnovata liturgia degli
Auspici, forma di divinazione con cui gli auguri (augures), sacerdoti della Roma antica,
si facevano interpreti del volere degli dèi, ricavando presagi dall'osservazione del volo
degli uccelli o da altri fenomeni naturali. Gli Auspici erano cruciali in molte decisioni
politiche e private: lo sguardo degli uccelli, che ha accesso all’estremità della terra e
alla volta del cielo, ritorna anche nella Genesi quando, al termine del diluvio universale,
Noè riceve da una colomba il ramoscello di ulivo, segno che la terra stava riemergendo.
In quanto messaggeri per eccellenza del volere divino, in Dopo il diluvio gli esseri volanti
sono presenze sonore in uno spartito pensato come scambio epistolare tra voci che
raccontano aneddoti e ricordi, in una combinazione di vibrazioni ed effetti luminosi.
Nella zona absidale della Basilica Ulpia si avvicenderanno frammenti di conoscenza,
armonie oramai estinte provenienti da antichi strumenti a fiato e frequenze
elettroniche sintetiche, per evocare un passato dimenticato e un futuro distopico,
imprevedibile, seducente.
Il pubblico, muovendosi liberamente in uno scenario apparentemente in rovina, viene
attratto dal fluire della partitura di voci e luci, che compongono sistemi evocativi
all’interno di un Tempio riemerso dalle sue stesse rovine.
L’opera pensata dai Muta Imago mette al centro un dialogo che induce lo spettatore a
esplorare un’archeologia che racconta una storia da ascoltare, che dal passato
conduce al futuro. Il cambiamento di prospettiva offerto da Dopo il diluvio, con il suo
corpo sonoro ospitato in uno spazio abitato da rovine, storie e dai Mudmen di
Serapinas, crea un paesaggio risonante in cui si ritrovano tracce ancestrali
immaginifiche, riflesso del ciclo della vita che è stata e che verrà.
L’Episodio è accompagnato da un percorso enogastronomico a cura di Rimessa
Roscioli.
Foro Traiano 1 · Roma · Italy
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Il Programma di Episodi di FOROF prevede altri due appuntamenti tra aprile e giugno
che attiveranno lo spazio con interventi musicali, coreografici e performance che
declineranno il tema della mostra in nuove forme. Il 16 maggio, in occasione del Quarto
Episodio, l’artista Jacopo Belloni porterà in scena Festa con Piccola Tragedia.
Seguirà a giugno il Quinto Episodio e un’altra sessione laboratoriale guidata da
Augustas Serapinas, questa volta dedicata a un pubblico di bambini.
Muta Imago è una compagnia teatrale nata a Roma nel 2006. È guidata da Claudia Sorace,
regista, e Riccardo Fazi, dramaturg e sound artist, ed è composta da tutte le persone che
sono state, sono e saranno coinvolte nella realizzazione dei lavori. La continua ricerca di
forme e storie che mettano in relazione la sfera dell’immaginazione con quella della realtà
presente, umana, politica e sociale, porta la compagnia negli anni a investigare diverse
forme di arti dal vivo: il teatro, la performance, il teatro musicale, la radio, con l’obiettivo di
cercare sempre la forma migliore per indagare al presente il rapporto tra l’essere umano, il
suo tempo e il suo sentire. Da anni la compagnia sta portando avanti un percorso di ricerca
sulla percezione del tempo e sulle possibilità che il teatro ha di formulare nuove modalità
di racconto che indaghino le caratteristiche del rapporto tra tempo, memoria e identità.
Fanno parte di questa ricerca gli ultimi lavori prodotti: Tre Sorelle (2023), Ashes (2022) e
Sonora Desert (2021). Nel 2022 Muta Imago ha vinto il Premio Ubu per il miglior progetto
sonoro e miglior attore protagonista (Marco Cavalcoli) per lo spettacolo Ashes; nel 2021 il
progetto Radio India, co-ideato dalla compagnia, ha vinto il Premio Speciale Ubu e il Premio
Rete Critica. Nel 2013 Muta Imago è arrivata finalista ai Premi Ubu con il progetto Art You
Lost? Nel 2011 Claudia Sorace ha vinto il premio come migliore regia e migliore spettacolo
con (a+b)3 al XXIX Fadjr Festival di Tehran. Nel 2009 Muta Imago ha vinto il Premio Speciale
Ubu, il Premio della critica dell’ANCT e il premio DE.MO. /Movin’UP. Dal 2018 la compagnia è
finanziata dal Ministero della Cultura come Impresa di produzione teatrale di teatro di
ricerca e di innovazione. Nel triennio 2019-2022 Muta Imago è stata artista residente del
Teatro di Roma—Teatro Nazionale, all’interno del progetto Oceano Indiano. A dicembre 2023
ha inaugurato al Centre Pompidou di Parigi l'installazione Bar Luna ideata assieme alla
regista Alice Rohrwacher.
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FOROF è una realtà unica a Roma che combina archeologia e arte contemporanea, storia
e sperimentazione, offrendo servizi diversificati e una proposta culturale innovativa. Fondato
da Giovanna Caruso Fendi nel 2022, FOROF attua un modello inedito di imprenditoria
culturale con la volontà generare un impatto sociale positivo e duraturo, grazie a un
programma basato sull’idea di un luogo di cultura e scambio, in cui passato e presente si
confrontano. FOROF occupa gli spazi dello storico Palazzo Roccagiovine, di fronte alla
Colonna Traiana al Foro Romano e conserva negli ambienti ipogei, in convenzione con la
Soprintendenza Archeologica di Roma, i marmi colorati della pavimentazione della Basilica
Ulpia e i resti dell'abside orientale. Con l'obiettivo di condividere l'arte in modo innovativo, in
un dialogo costante tra storia, archeologia e arte contemporanea, e dando ampio spazio
alla visione degli artisti, FOROF ospita un programma annuale di mostre site-specific con
artisti affermati a livello nazionale ed internazionale, attivate da un programma di
appuntamenti – Episodi – di approfondimento.