Myra il tuo pop

Informazioni Evento

Luogo
LASTELLINA ARTE CONTEMPORANEA
Via Braccio Da Montone 93, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a venerdì ore 17.30 - 20.30

Vernissage
04/05/2012

ore 18.30

Artisti
Silvia Mantellini Faieta, Natascia Raffio
Curatori
Togaci
Generi
doppia personale, disegno e grafica

La mostra di Silvia Faieta e Natascia Raffio concluderà il ciclo Myra/on. Trasformazioni. Omaggio a Gore Vidal. Silvia Faieta e Natascia Raffio realizzeranno per l’occasione un lavoro interamente a quattro mani in omaggio al libro Myra Breckinridge.

Comunicato stampa

Silvia Faieta e Natascia Raffio realizzeranno per l’occasione un lavoro interamente a quattro mani in omaggio al libro Myra Breckinridge. Le immagini rappresentate dalle due artiste tratteranno il tema dell’identità personale in relazione all’identità sessuale, ponendo l’attenzione sugli effetti psicologici della trasformazione fisica. Le illustrazioni saranno dunque un’interpretazione riassuntiva della tematiche elaborate nel corso delle mostre precedi in omaggio alla duplice identità di “Myra/Myron”. Le artiste produrranno inoltre una serie di gadget come spille e magliette.

Il progetto si svilupperà attraverso varie forme artistiche, dalla grafica all’illustrazione, utilizzando anche il merchandising per far conoscere al pubblico le simbologie utilizzate in questo omaggio a Myra Breckinridge.

Silvia Faieta - Natascia Raffio
“Myra il tuo Pop”
Mira nel tuo intimo, e diventerà evidente

La transessualità è chiamata anche "Disforia di Genere", ed è da sempre esistita.
Nell'antica Roma, i "Gallae" erano i devoti al culto della Dea Cibele. Costoro erano iniziati al sacerdozio di questa divinità tramite la castrazione pubblica. Una volta abbracciato il culto in via definitiva, come atto rituale i Gallae correvano lungo le strade e gettavano i loro genitali estirpati nelle case. Chi riceveva questi resti li considerava una grande benedizione, e in cambio doveva curare il Gallae fino al pieno ristabilimento fisico.
Genere e sesso sono cose completamente separate, sebbene i termini siano spesso considerati (dai meno attenti) intercambiabili. Il sesso è una forma e una funzione fisica, mentre il genere è una componente dell'identità. Una sovrapposizione tra i due non solo è legittima, ma anche possibile in quanto il cervello è strutturato in modi differenti. Ed è il cervello a elaborare l'identità.
Ci si può raffigurare una metamorfosi dei vari aspetti dell’identità personale in relazione all’identità sessuale, e - ponendo l’interesse sugli effetti psicologici di questa trasformazione - si può ben immaginare la dicotomia che ne nasce. Da una trasformazione, infatti, avviene la ri-configurazione dell'uomo. Senza trasformazione, non può esserci sviluppo. Ne è testimone la storia del divenire umano, nel bene e nel male: sia pure intesa in senso vichiano (corsi e ricorsi storici), la storia è frutto di continue trasformazioni che sovente si materializzano in simboli, veicolo della trasformazione stessa. Se certi simboli sono da sempre inconsci, altri lo sono divenuti: a volte il contenuto di un simbolo è oscuro agli stessi che vi fanno automaticamente ricorso per veicolare contenuti filogenetici e ontogenetici.

Ogni simbolo possiede due o più significati. Oltreché appartenere all'ordine mentale e semantico, il simbolo si radica piuttosto nella sfera sensoriale percettiva, la prima presente nell'essere umano. È da lì che inizia la costruzione del mondo. Ed è tramite la simbologia che ne deriva che il fruitore può connettersi al lavoro di queste due artiste, dissimili nello stile ma conformi nella vita. Il loro intento è lo svelamento dell’intreccio tra evidente e nascosto. Questi due aspetti del reale si mescolano insieme, come avviene nel confluire delle acque, ma il nascosto può essere raggiunto solo oltrepassando ciò che si vede.

Silvia Faieta, disegnatrice, con la sua biro su carta ricrea l’emisfero nascosto di un mondo che, per quanto nostro, dobbiamo essere spinti a osservare un po’ più a fondo, ogni volta, per poterlo cogliere nella sua mutevolezza.
Natascia Raffio è un’artista eclettica. Portatrice di temi mai scontati, spazia dalla pittura alla grafica per creare scenari dalle molteplici forme e dai cromatismi camaleontici.

Togaci