Myriam Laplante – Questo soltanto e nulla più
La galleria Il Ponte Contemporanea inaugura la personale di Myriam Laplante: una nuova installazione-performance che s’interroga sulla faccia nascosta delle certezze.
Comunicato stampa
In questa epoca di comunicazioni di massa, siamo bombardati da informazioni e ognuno di noi si costruisce un piccolo mondo di convinzioni basato su dicerie, su storie di terza o quinta mano, declamate con fervore da personaggi pubblici o da politici. Spesso queste convinzioni si trasformano in certezze, e da certezze diventano dogmi. Gli integralismi di tutti tipi sono basati su questi dogmi. E tutto questo riposa su cattive interpretazioni di citazioni sbagliate di definizioni errate da fonti anonime.
Tutto questo mi spinge in un profondo stato di dubbio permanente.
Come sono finita in questo buco? Perché non ci ho pensato prima? Sei sicuro che gli integralisti siano più integralisti di te? Ci sono mosche brave e mosche cattive? Ti vergogni di qualcosa che hai fatto? Hai letto il tuo oroscopo oggi? Ti piace il lavoro di Roman Signer? Il paleolitico era prima o dopo il neolitico? Conosci la desolazione? Credi di essere libero? Quanto? Fai elenchi di quello che devi fare? Ammazzi i ragni o li accompagni gentilmente fuori? Come i ciechi vedono i loro sogni? Hai mai ricevuto un bacio di Glasgow? Le scoregge ti fanno ridere? E se dovesse piovere?……………………
Questo soltanto e nulla più è un tentativo di illustrare questa condizione mentale.
Un organismo nasce quasi dal nulla, da un mucchio di bastoni di legno su una mensola e forma una sorta di rete neuronale. La struttura attraversa le pareti, si poggia su una colonna formata da tomi dell'Enciclopedia Britannica, altrove poggia su una colonna di piatti e ciotole di vetro. Dalle pareti e dal soffitto escono strane inflorescenze, palle di cera colorata, piccoli dipinti ad olio, sculture di cera.
La sera dell'inaugurazione, anche l'artista farà parte dell'installazione, come una scultura animata.
Myriam Laplante è un artista canadese che vive e lavora tra Bevagna e Roma dal 1985, in uno stato di dubbio permanente. Il suo lavoro è una parodia del mondo, assurda e cinica, malinconica e perturbante.
Le sue performances, installazioni, sculture, fotografie e disegni sono stati estesamente presentati in spazi occupati, gallerie e musei in Europa, Nord America e in Asia.