Nadir Afonso – Architetto pittore e collezionista
La mostra espone un percorso che inquadra il lavoro di Nadir Afonso partendo dalle opere legate al periodo che va dagli anni quaranta agli anni sessanta fino ad arrivare ai quadri più recenti che interpretano il tema della città e la sua visione cromatica.
Comunicato stampa
Dal 30 agosto all’ 11 novembre 2012 si terrà a Venezia presso la sede dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti a Palazzo Loredan, la mostra Nadir Afonso. Dall’Estetica Surrealista alla Città Cromatica. Organizzata da Comediarting srl in collaborazione con Traço- Traço, a cura di Stefano Cecchetto in collaborazione con Fondazione Nadir Afonso.
L’occasione per rendere omaggio a questo artista, alla sua opera e alle sue frequentazioni culturali, prende corpo due anni fa per volontà della Fondazione, istituita dall’artista stesso, per celebrare i suoi novant’anni con una serie di mostre a livello internazionale. Dopo Parigi, Rio de Janeiro e Lisbona e Roma, Venezia rende omaggio a questo incredibile e poliedrico artista.
La mostra espone un percorso che inquadra il lavoro di Nadir Afonso partendo dalle opere legate al periodo che va dagli anni quaranta agli anni sessanta fino ad arrivare ai quadri più recenti che interpretano il tema della città e la sua visione cromatica.
La prima parte dell’esposizione presenta le opere più legate alla fase Surrealista dei primi anni ’40, influenzata dal soggiorno dell’artista a Parigi e dalla frequentazione e l’amicizia con gli artisti di quel Movimento, per procedere poi con il periodo pre-geometrico e barocco dei primi anni ’50 che scaturisce dall’esercizio dell’architettura. Questi dipinti, spesso trattati con un gusto mordente nei diversi cromatismi, lasciano pensare a una soluzione Spazialista affidata più al gioco dello scambio tra toni e colori e ad un piacere personale dell’artista che si diverte nell’invenzione dei piani prospettici. Ma anche qui, anche nel gioco della composizione, l’artista rinuncia all’evasione marginale, agli schemi precostruiti, alle transitorie ideologie pittoriche per ritrovare il gusto di un rinnovato impegno che lo conduce verso l’espressionismo di un linguaggio assolutamente personale.
Ma il corpo centrale dell’esposizione mira soprattutto a mettere in luce il lavoro contemporaneo dell’artista. Partendo dalla produzione degli ultimi dieci anni, le opere di Nadir Afonso trasmettono la forza di un segno innovativo che travalica gli schemi dei movimenti artistici, per esplorare un nuovo linguaggio delle forme.
Le città di Nadir Afonso si presentano come l’apparizione di un’architettura in divenire e sembrano emergere da una realtà apparentemente cancellata e pur affiorante negli schemi di strutture diagonali, linee rette e poi ondulate nei differenti cromatismi, dove l’intimità raccolta della visione si espande alla ricerca di uno spazio nuovo, più ampio e organizzato.
Tra le numerose opere esposte l’artista presenta il suo omaggio a Venezia con tre dipinti realizzati nei differenti periodi: Le Grand Canal II del 1957 dove la prospettiva della veduta è distribuita in un gioco di forme che evocano lo skyline veneziano; Campos de San Zanipolo del 1965 che sviluppa il profilo delle architetture nel fascino dei cromatismi severi del blu e del nero e Procissão em Veneza del 2002 dove Piazza San Marco emerge come un’apparizione dal gioco dei vorticismi cromatici. Ed è proprio in queste opere recenti che si rivela la forza e la determinazione dell’artista a proseguire una ricerca personale sulla riscoperta e l’applicazione di un nuovo linguaggio metafisico.
La mostra, realizzata in occasione della Biennale Architettura, inquadra anche la figura di Nadir Afonso architetto e mette in luce la sua collaborazione con due grandi protagonisti dell’architettura moderna internazionale: Le Corbusier e Oscar Niemeyer con i quali Nadir Afonso ha lavorato nel periodo degli anni quaranta e cinquanta, prima a Parigi e poi a Rio de Janeiro.
nota biografica
Nadir Afonso, pittore, architetto e filosofo portoghese nasce a Chaves, il 4 dicembre 1920.
Studia architettura all’Accademia di Belle Arti a Oporto e dopo la laurea si trasferisce a Parigi dove diventa amico e collaboratore di Le Corbusier, con il quale lavora dal 1946 al 1951. Si trasferisce poi a Rio de Janeiro al seguito di Oscar Niemeyer e collabora tre anni con il grande architetto brasiliano. In Brasile conosce l’artista italo-brasiliano Candido Portinari con il quale intrattiene una lunga frequentazione personale e artistica. Nel 1954 torna a Parigi dove partecipa a numerose mostre di pittura alla galleria Denise René, allora tempio delle esposizioni di arte astratta, dove conosce numerosi artisti importanti, tra i quali: Pablo Ricasso, Max Ernst, Giorgio de Chirico, Max Jacob, Fernand Leger che lo ospita per alcuni mesi nel suo atelier e con il quale intrattiene una lunga amicizia. D’ora in poi la carriera di artista e pittore ha il sopravvento sull’architettura e dal 1965, l’attività di Nadir Afonso si sposta prevalentemente in questa direzione. Dopo la grande mostra personale del 1959 al Palais des Beaux-Arts di Parigi, l’artista portoghese realizza numerose esposizioni in gallerie e musei internazionali.
Dopo il periodo barocco che, partendo dall’esperienza surrealista arriva fino alle ricerche pittoriche dell’amico Giorgio de Chirico, Nadir Afonso intraprende la strada dell’astrattismo e imposta la sua ricerca su rigorose costruzioni geometriche che rimandano allo spazialismo e al costruttivismo degli anni sessanta fino all’esperienza di artisti quali: Victor Vasarely; Mortensen; Herbin e Bloc.
L’interesse per le discipline estetiche e gli studi filosofici lo avvicinano anche agli intellettuali francesi dell’epoca suoi contemporanei: Roger Garaudy; Paul Ricoeur; Léon Degand e Jean Paul Sartre. In quegli anni Nadir Afonso pubblicherà anche un testo molto importante per l’estetica dell’arte: Les Mécanismes de la Création Artistique.