Nanni Balestrini – Dagli anni di piombo a Reagan
Nanni Balestrini racconta in una mostra 20 anni di storia sociale e politica italiana.
Comunicato stampa
Le sale del Palazzo Ducale di Massa (Ms), ospitano la mostra di Nanni Balestrini “Vogliamo Tutto” promossa dal Comune di Massa e curata da Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati e Davide di Maggio. Nanni Balestrini, scrittore, poeta, artista visivo, fin dagli anni Sessanta è al centro dei cambiamenti culturali nazionali. Tra gli animatori della stagione della neoavanguardia, ha fatto parte dei poeti "Novissimi" e del "Gruppo 63". La mostra, in occasione dei cinquant’anni dal ’68, riprende volutamente il titolo del libro cult di Nanni Balestrini ispirato ai fatti del cosiddetto «autunno caldo» del 1969, “Vogliamo tutto”, a tutt’oggi, il libro più riuscito che abbia saputo dare voce letteraria a quel grande movimento socio-culturale che è stato il Sessantotto. La stessa forza innovativa, comunicativa ed emotiva viene trasmessa dalle opere visive di Nanni Balestrini, cascate di parole, immagini e pensieri, in mostra nelle sale rinascimentali del Palazzo Ducale di Massa, luogo che accentua ulteriormente il messaggio culturale dell'artista. 50 opere inedite e non, di dimensioni variabili che - (dai collage A3 alla grande tela di 700 x 500 cm) - ricostruiscono l’atmosfera sociale e politica degli “anni di piombo” fino al periodo “reganiano”. Dal cupo susseguirsi di parole pesanti, piene di inquietudine, ai più colorati e apparentemente leggeri collage e gouache. Il primo è il decennio dei movimenti antagonisti, del femminismo, del terrorismo e degli scontri. Con il 1979 si inaugura la pesante ondata di repressione per la quale Balestrini e altri intellettuali si trasferiscono in Francia. Il contesto giornalistico di allora - attraverso lo sconvolgimento “balestriniano” della linearità narrativa - disvela la minaccia della fine dei sogni. L’immaginazione al potere si frantuma sotto il peso di parole sospese come maledizioni. “Il lavoro di Balestrini – spiega Mauro Daniele Lucchesi - è senza mediazioni e senza giudizio. Se da un lato, i sacchetti di plastica spiegazzati e ricomposti dall’artista incarnano una fugace idea di progresso, i titoli dei quotidiani la disintegrano immediatamente perché i fatti vanno per conto proprio. La mostra “Vogliamo Tutto” vuole essere la sintesi delle illusioni umane e dell’incontrastato potere della rappresentazione mediatica. Le frasi e le lettere sminuzzate sono apocalittiche e leggere a un tempo. Possiamo affermare- – prosegue Lucchesi - che le opere di Nanni Balestrini hanno anticipato, come un monito, l’avvento della virtualità contemporanea e delle sue insidie. Il manifestarsi di quel tecno-mondo antropofago fatto di video e parole che divorano il reale. I collage neri o a colori, con foto di cronaca, pubblicità, paesaggi o con opere di storia dell’arte, contengono un enigma. Riportano ai rebus duchampiani, ai proclami futuristi, alla nevrosi immaginifica di Nam June Paik. I personaggi degli anni Settanta - da Elvis Presley a Enrico Berlinguer, da Marlon Brando a Leonid Ill’c Breznev - campeggiano nella grande opera, sette metri per cinque, come decori di un grande arazzo euroasiatico, sono i semi dell’eredità contemporanea. Le parole fatte a pezzi sono invece echi di emozioni umane. Di un mondo - conclude il curatore - che evolvendo involve ma - pronunciando con flebile voce Vogliamo Tutto - non si rassegna”. Contemporaneamente all’inaugurazione della mostra Nanni Balestrini presenterà il terzo volume di poesie: “Caosmogonia e altro, Poesie complete (1990-2017)” edito da DeriveApprodi di Roma. La mostra, che si avvale anche della collaborazione con la Fondazione Mudima di Milano, che ha prestato cortesemente alcune opere, sarà aperta ad ingresso libero dal 10 al 20 marzo 2018 nel Salone degli Specchi e nel Salone degli Svizzeri di Palazzo Ducale di Massa (Ms), palazzo tardo rinascimentale costruito dalla famiglia Cybo Malaspina, in Piazza Aranci 35, tutti i giorni dalle 16:00 alle 19:00.