Nanni Valentini – Altre trasparenze altre terre

Informazioni Evento

Luogo
ABC ARTE
Via XX Settembre 11a (16121), Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mar-Sab: 09:30-13:30 e 14:30-18:30

Dom-Lun: su appuntamento

Vernissage
26/09/2024

ore 18,30

Artisti
Nanni Valentini
Curatori
Flaminio Gualdoni
Generi
arte contemporanea, personale

L’esposizione intende porre criticamente in dialogo due aspetti fondamentali del suo operare, indicandone le profonde connessioni.

Comunicato stampa

ABC-ARTE è lieta di annunciare una nuova mostra dedicata alle opere del grande artista pesarese Nanni Valentini intitolata Nanni Valentini: Altre trasparenze, altre terre.

L'esposizione intende porre criticamente in dialogo due aspetti fondamentali del suo operare, indicandone le profonde connessioni. Da un lato sono le Trasparenze, in cui a cavallo della metà degli anni Settanta forza la contiguità tra l’immaginario della “rappresentazione” pittorica, e in generale l’orizzonte del visibile, dall’altro la fisicità piena della terra, che esplora con sempre maggior profondità.

 

La nuova mostra, allestita da ABC-ARTE nella sua sede storica di Genova, si propone di accompagnare gli spettatori in un viaggio critico tra le Trasparenze degli anni Settanta e i successivi sviluppi della sua ricerca plastica.

 

Il vernissage a Genova si terrà giovedì 26 settembre dalle 18:30, in via XX Settembre 11 A.

“Mi piace manipolare la terra, vedere attraverso una tela, bagnare di colore le cose. Cerco di capire cosa c’è nell’interspazio tra il visibile e il tattile”, scrive Valentini nel 1975, all’epoca delle Trasparenze.

 

Attraverso una serie scelta di una ventina di Trasparenze inedite, poste in rapporto con alcuni momenti topici della sua successiva ricerca plastica – tra gli altri, La terra della sera, 1978-80,  lo Scudo de Il vaso e il polipo, 1978-1982, Lo specchio di Narciso da Le terre di Bachelard, 1983, Il focolare di Hestia, 1985 – si precisa l’unitarietà profonda dell’invenzione di Valentini, la penetrazione sapienziale che lo porta comunque, a prescindere dalle declinazioni tecniche e operative, a farsi autore di immagini necessitate, ad alto gradiente poetico.

 

In questa occasione, viene presentata la prima, cospicua parte della catalogazione sistematica dell’opera di Valentini, a cura dell’Archivio Nanni Valentini, all’indirizzo archivionannivalentini.com: ad esso si può rivolgersi anche per le ulteriori archiviazioni di opere.

 

Una pubblicazione bilingue, ABC-ARTE edizioni, sarà realizzata con testi autoriali e con un ricco apparato documentale.

Biografia dell’artista

 

Nanni Valentini è una delle personalità più singolari e vivide della ricerca artistica del secondo dopoguerra.

Dotato di un approccio alla materia, al colore e alla figura, unico nel dibattito contemporaneo, Valentini si è sempre distinto per un atteggiamento colto e sapienziale nonché per una potenza asciutta di visioni plastiche che non hanno confronti tra gli artisti contemporanei.

Nel 1945 inizia a frequentare la Scuola d’arte per decorazione ceramica a Pesaro, per passare nel 1949 all’Istituto d’arte di Faenza, che frequenterà fino al 1953. Inizia a collaborare con la bottega di Bruno Baratti a Pesaro e a frequentare l’Accademia di Bologna. Nel 1956 entra nella cerchia della Galleria La Salita di Liverani e stringe amicizia con Gastone Novelli, Emilio Villa, Gino Marotta; ottiene i primi premi al XIV Concorso di Faenza  (che vincerà in seguito anche nel 1961 e 1977), alla XIma Mostra della ceramica di Vicenza, e nel 1958, all' Everson Museum of fine Arts di Syracuse (New York); molti altri premi seguiranno negli anni.

 

Nell’autunno 1957 si trasferisce a Milano, ove espone alla Triennale e inizia a progettare con Luigi Massoni la Serie natura. Frequenta Scanavino, Tancredi, Arnaldo e Giò Pomodoro, Ettore Sottsass e Lucio Fontana, che gli organizza la prima personale milanese all’Ariete nel 1958. Una forte propensione allo studio delle più disparate aree sapienziali e l'immersione nell'ambiente milanese degli anni sessanta, sviluppano rapidamente la sua poetica partita dalla ceramica, verso un ragionamento fondamentale sulla forma plastica e sull'immagine. Nel 1960 tiene una mostra con Giò Pomodoro alla Galleria del Giorno, Milano, e una personale al Salone Annunciata, Milano. Nel 1963 partecipa alla mostra Una scelta al Salone Annunciata. Nel 1967 si ripresenta a Milano con una personale di pitture e sculture al Salone Annunciata e nel 1969 tiene una personale alla Galleria Segnapassi di Pesaro. Prende a insegnare all’Istituto d’Arte di Monza, ove rimarrà fino al 1985.

 

Negli anni settanta lavori come i Paesaggi d'argilla e le Garze interpretano il suo desiderio di rileggere la terra come possibilità di infiniti paesaggi e realtà, e non più come semplice medium.

Da qui lo sviluppo della sua profonda e ricchissima poetica artistica fatta di zolle, paesaggi, mattoni, veli, volti e case.

 

Nel decennio, cruciale, 1975-1985, Valentini, viene riconosciuto come uno dei massimi scultori in ceramica viventi; nel 1976 si afferma sulla scena milanese con una personale memorabile di opere pittoriche (le Trasparenze)e sculture alla Galleria Milano di Carla Pellegrini.

 

L’anno successivo è alla galleria del Falconiere di Falconara con Un ombelico per Empedocle, e nel 1979 con Una materia per Pitagora alla galleria Uxa di Novara, con Terra-numero e Terra-bagnato allo Studio Casati di Merate, e con una personale alla Galerie Rota di Heilbrönn.

Nel 1980 inaugura una nuova personale alla galleria Milano sui ‘luoghi’, poi al circolo Il Cortile di Bologna, ed è alla galleria Ca’ Vègia di Salice Terme con Endimione e i 28 volti di Selene. Nel 1982 presenta Il vaso e il polipo alla galleria Vera Biondi di Firenze, L’ombra di Peter Schlemihl alla Galerie -e di Monaco, e ha una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1983 ripresenta Endimione e i 28 volti di Selene al Mercato del Sale di Milano.

 

Nel gennaio 1984 inaugura una personale al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ove presenta Deriva, Annunciazione, Il dialogo e in maggio inaugura la personale sulle ‘case’ al Museu de Ceràmica di Barcellona. Nello stesso anno ha una personale di opere su carta alla Civica raccolta del disegno di Salò, e presenta ... dove si racconta allo Studio Dossi di Bergamo. Nel 1985 espone L’inno della perla alla Libreria Giulia di Roma e alla Galleria San Luca di Bologna.

 

 

Le sue opere inoltre sono state esibite e sono presenti in molte collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo del Novecento a Milano, il Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea di Varese, l' Everson Museum of fine Arts di Syracuse, la Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano, il Museu de Ceràmica di Barcellona, lo Hetjens Museum di Dusseldorf, il Frakfurter Kunstverein, la GAM di Torino, la Galleria Civica di Modena, il Palazzo delle Esposizioni di Faenza.