Natalino Tondo – Spazio n-dimensionale
Questo appuntamento espositivo, che vede Natalino Tondo protagonista di un’indagine relativa a uno specifico momento della sua ricerca, quello sullo “spazio” risalente agli anni Ottanta, è il punto di partenza di un’analisi più ampia e articolata sull’intero corpus delle sue opere e sugli sguardi critici che le hanno indagate.
Comunicato stampa
Nell’ambito delle attività del Settore Cultura del Comune di Lecce si comunica l’inaugurazione della mostra personale di Natalino Tondo, allestita nell’ex conservatorio di sant’Anna di via Libertini, fissata per le ore 19.00 del 10 maggio 2014.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale StartArt, con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e d’intesa con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed entoantropologici della Puglia, sarà visitabile tutti i giorni fino al 25 maggio 2014.
Giorni e orari d’apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30. Il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.30.
Questo appuntamento espositivo, che vede Natalino Tondo protagonista di un’indagine relativa a uno specifico momento della sua ricerca, quello sullo “spazio” risalente agli anni Ottanta, è il punto di partenza di un’analisi più ampia e articolata sull’intero corpus delle sue opere e sugli sguardi critici che le hanno indagate. Questo primissimo step non poteva partire da un percorso antologico, quello sarà evidentemente l’ultimo passo, quello conclusivo, frutto di un percorso ravvicinato, di una passeggiata tra decenni e concetti, tra cronologia, stili e visioni sfaccettate di uno stesso percorso. Tondo è un artista che ha operato nel suo tempo, non solo come uomo ma anche come pensatore e homo faber, decisamente trascurato, salvo alcune eccezioni, negli ultimi vent’anni in quei contesti che hanno inteso ricostruire le vicende dell’arte meridionale. Ha vissuto una lateralità in quest’ultimo ventennio, e da questo punto di partenza s’inscrive il progetto curatoriale che lo vede protagonista di questa e di altre mostre in programma. Il punto di partenza non poteva non essere Lecce, la città in cui ha studiato – non lontano dall’ex conservatorio di sant’Anna, luogo dove in cui sarà allestita la mostra, ovvero all’Accademia di Belle Arti, agli esordi del suo lungo percorso –, la città da cui è partito e in cui poi è sempre approdato e dove continua a vivere e operare.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo (Edizioni Esperedi) con un’introduzione di Marta Ragozzino, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, e contributi di Antonio Basile, Docente di antropologia culturale dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, Simona Caramia, curatrice e critica d’arte, e Lorenzo Madaro, curatore della mostra. All’interno fotografie di Samuel Mele e una sezione dedicata ai regesti biografici, bibliografici ed espositivi sull’artista.