Nathan Sinai Rayman – Making Memories
Per la sua seconda personale torinese, la prima era stata alla Marena Rooms Gallery nel 2009, Rayman ha creato un’installazione site specific nello spazio di via della Rocca trasformato in un bookshop di un museo, con tanto di addetti alla vendita durante la serata dell’opening.
Nathan Sinai Rayman
“Making Memories”
Curated by Monica Trigona
Vernissage Saturday 5 November 2011 from 18 to 23 with the presence of the artist
via della Rocca 19
06 November – 23 December 2011
Opening hours: Friday and Saturday 15.30 – 19.30; from Tuesday to Thursday, by appointment
On Saturday 5 November, during the weekend dedicated to contemporary art, AMP opens its doors for the show of the young Californian artist Nathan Sinai Rayman (San Francisco, USA, 1981). For his second solo gallery exhibition, the first was in 2009 at the Marena Rooms Gallery, Rayman has created a site-specific installation in the space of via della Rocca, turning it into a museum bookshop for the occasion, even with clerks working during the opening evening. Always an original mise en scène creator, (“Leave your shoes at the door”, “Earth for a Dollar”, “Free haircut”), he wants to involve the public in his project: the work of art itself, in fact, has been supplanted by a conceptual operation designed to create dialogue, comparison and relationship. The final, and tangible, result gains its value only as part of a process that has allowed each other meeting.
The “shop-gallery” presents the typical souvenirs which can be found in the exhibition: posters, postcards, snow globes, books, drawings, and showcases for “insects,” which, not surprisingly, are all tangible memories of Rayman’s creative process. For instance, some posters are rejection letters received by the artist, some others are ripped pages from the “New Yorker” where he drew his feelings towards the article while riding the subway, some postcards have images of other similar gift shops used for researching this show, and one of the books on display contains a series of receipts for expenses incurred for the purchase of materials.
The snow globes contain sculptures of a miniature representation of a not yet realized installation project.
Furthermore, visitors to museum shops – once “lived” the experience of art – are normally offered the opportunity to purchase something that combines aesthetic with functionality (such as a calendar or a book-agenda).
Unlike those bookshops, “Making Memories” offers many objects that resemble these, but have no utility.
Rayman’s aim is to make a “souvenir” of that which is normally short-lived, creating memories of the process that led him to create works of art. Each visitor will then be able to create their own memories of the experience in the gallery by bringing an object home.
Moreover, is not the art gallery, intended as a private institution, playing with his dual identity, exhibition as well as commercial space that shows what traditionally is considered “work of art”, with all this entails?
Comunicato stampa
L'AMP, in occasione del week end dedicato all’arte contemporanea, inaugura sabato 5 novembre la mostra del giovane artista californiano Nathan Sinai Rayman (San Francisco, USA, 1981).
Per la sua seconda personale torinese, la prima era stata alla Marena Rooms Gallery nel 2009, Rayman ha creato un’installazione site specific nello spazio di via della Rocca trasformato in un bookshop di un museo, con tanto di addetti alla vendita durante la serata dell’opening.
Da sempre ideatore di originali mise en scène (“Leave your shoes at the door”, “Earth for a Dollar”, “Free haircut”), anche questa volta ha voluto coinvolgere il pubblico nel suo lavoro: l’oggetto d’arte a sé stante infatti è stato soppiantato da un’operazione concettuale volta a creare dialogo, confronto e relazione. Il risultato finale, quello tangibile, acquista valore solo in quanto parte di un processo che ha permesso l'incontro con l’altro.
Il “negozio-galleria” presenta i souvenir tipicamente reperibili nei luoghi espositivi: poster, cartoline, snow globes, libri, disegni, e vetrine per insetti, che, non a caso, sono tutti ricordi dello fare creativo di Nathan.
Ad esempio alcuni poster non sono altro che lettere di rifiuto ricevute dall'artista, altri sono pagine strappate dal “New Yorker” su cui ha disegnato le proprie sensazioni prodotte dall’articolo mentre si trovava in metropolitana, alcune cartoline recano le immagini di bookshop simili usate per concepire questa mostra e uno dei libri esposti contiene una serie di scontrini relativi a spese affrontate per acquistare i materiali.
Gli snow globes, invece, contengono rappresentazioni in miniatura di progetti installativi non ancora realizzati.
Frequentemente i negozi dei musei offrono l'opportunità per il visitatore, che ha appena "vissuto" l'esperienza artistica, di acquistare qualcosa che unisce valenza estetica a quella funzionale (come un calendario o un libro-agenda).
A differenza di quest’ultimi, "Making Memories" offre molti oggetti che non hanno alcuna utilità. L’obbiettivo che si prefigge Rayman è quello di rendere “di consumo” ciò che è normalmente effimero creando dei ricordi del processo che ha portato alla creazione di opere d'arte.
Ogni visitatore potrà creare delle proprie memorie dell’esperienza vissuta in galleria portando degli oggetti a casa propria.
D’altronde la galleria d’arte, intesa come ente privato, non gioca forse con la sua duplice identità, tra spazio espositivo commerciale e spazio che mostra ciò che tradizionalmente viene considerato "opera d'arte", con tutto ciò che questo comporta?
http://www.nathansinairayman.com
www.alessandromarenaproject.com