Natural connection
Mostra collettiva.
Comunicato stampa
Puglia – Polignano a mare, dal 18 DICEMBRE 2021.
Vento Blu art gallery inaugura “NATURAL CONNECTION”.
ARTISTI : GIACOMO COSTA, GUILLERMINA DE GENNARO,
GHERARD DEMETZ, NAVID AZIMI SAJADI.
FOTOGRAFIA, CREAZIONI DIGITALI, SCULTURA LIGNEA, CERAMICHE, IN DIALOGO.
GUILLERMINA DE GENNARO, riflette sui rapporti tra ambiente naturale e sfera antropica. L’artista (nata a Buenos Aires, vive e lavora a Bari), propone la sua recentissima ricerca fotografica, un progetto che rappresenta la sua attuale ricerca visiva, che si concentra sull’osservazione del rapporto tra gli elementi naturali e gli oggetti prodotti dall’uomo, mettendo in risalto la forza con cui la Natura, alla fine, potrebbe prendere il sopravvento sulla sfera antropica. Le sue fotografie realizzate dal vero, sono l’istantanea di un autentico set, dove piante rampicanti – in particolare quelle più forti e geneticamente resistenti – s’impossessano di ogni presenza, creando una specie di “abbraccio perenne”, che potrebbe quasi far sparire l’oggetto estraneo. Propone fotografie di campagne pugliesi, dove le tracce della presenza umana, abbandonate, (case, rifugi, ville, ricoveri per animali o attrezzi agricoli), pian piano sono “riconquistate” e riassorbite dalla Natura. Fulcro dell’attuale ricerca dell’artista, è la solida e aggressiva determinazione degli elementi naturali a prendere il sopravvento sull’ambiente, assiduamente rimodellato dall’uomo, come proposto e anticipato dalle creazioni digitali futuristiche di Giacomo Costa, dove rigogliose e infestanti piante rampicanti si espandono fino a cancellare l’edificio cui si aggrappano. Non una conciliazione, ma un passo in avanti a favore della forza generatrice sui danni che l’umanità traccia sul proprio percorso esistenziale.
NAVID AZIMI SAJADI, (nato a Teheran, Iran, vive e lavora a Roma), nelle sue opere precedenti, soprattutto installazioni, ha proposto una sapiente fusione tra allegorie e simboli della tradizione Mediorientale con quella Mediterranea, tra Oriente e Occidente. Il corpo dell’opera in mostra consiste in vasi di ceramica, (sgraffito smaltato) che, come un insieme di frammenti e cocci raccolti negli abissi, testimoniano un viaggio nel mare agitato e caotico interiore dell’artista. Un viaggio dal medio-oriente all’occidente mediterraneo. In questo viaggio immaginario e fisico, elementi dell’esoterismo della cultura Mediterranea e Mediorientale si fondono e si rafforzano, mostrando il contrasto e allo stesso tempo la fusione armonica. Metafora del flusso della sua vita, in questi vasi, possiamo rintracciare i tratti di una migrazione che attraversa paesaggi differenti e raccoglie simboli che arricchiscono il percorso. La creazione di queste nuove opere in ceramica, sono il frutto di un collegamento concreto tra la tecnica della ceramica islamica e la tecnica della maiolica mediterranea. L’inquietudine che affiora da queste opere ha a che fare con la paura del caos degli stimoli esterni, che si scontra e si fonde con il tumulto interiore. I cocci del passato ci guidano verso una riflessione sul presente e sul futuro. Le sue opere e il suo precorso creativo ben si adattano alla cornice della Puglia, regione più orientale d’Italia, terra da sempre di confine, ponte naturale e culturale tra Oriente e Occidente.
Giuseppe Lopriore