Naturalia et artificialia | Focus 1

Informazioni Evento

Luogo
IPERCUBO
Corso di Porta Ticinese, 87 20123, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/11/2022

ore 18,30

Generi
arte contemporanea, collettiva

La mostra intende continuare a decostruire la falsa dicotomia tra natura e tecnologia, oltre a esplorare ulteriormente come gli artisti presenti affrontano questi temi.

Comunicato stampa

IPERCUBO è lieta di presentare Naturalia et artificialia | Focus 1 che raccoglie i lavori di Ivana Adaime Makac, Stefano Cerio e Axel Straschnoy. Strettamente legata alla missione di IPERCUBO e alla ricerca degli artisti che rappresenta, la mostra intende continuare a decostruire la falsa dicotomia tra natura e tecnologia, oltre a esplorare ulteriormente come gli artisti presenti affrontano questi temi .

Naturalia et artificialia | Focus 1 riprende l'omonima mostra curata da ECCENTRIC Art & Research nel 2016, inaugurando un ciclo di mostre con l'obiettivo di mettere in luce la ricerca degli artisti selezionati rispetto alle discussioni in corso sui rapporti tra l'umano e gli altri esseri viventi, con la tecnologia e, più in generale, con i modi in cui il mondo viene creato e influenzato da ciascuno dei suoi abitanti.
Naturalia e artificialia erano le categorie con cui venivano classificate le meraviglie esposte nelle camere delle meraviglie durante il Rinascimento: oggetti che appartenevano al dominio della Natura, come fossili, animali esotici, pietre curiose e simili; o altrimenti, meraviglie prodotte dalla mano degli esseri umani.
Nel contesto di questa mostra naturalia e artificialia non sono tanto categorie con cui classificare gli oggetti ma entrambi i concetti funzionano come file rouge che i temi trattati da artisti e opere. Tutti loro, in un modo o nell'altro, pongono domande su questioni che hanno a che vedere con la natura, con l'artificio e la tecnologia, e spesso con entrambi, mentre mettono in discussione questa stessa apparente opposizione: Perché non esiste natura senza artificio, senza il filtro della cultura, né tecnologia o artificio che non partecipi della natura. In questo senso, la concezione romantica della Natura come regno vergine può essere considerata superata tanto quanto la concezione dell'essere umano come centro dell'universo.
Il lavoro di Ivana Adaime Makac è un'indagine continua in costante metamorfosi in cui un'opera d'arte è legata alle altre, sia concettualmente sia materialmente. Questo principio ispira Jardin des Revenants, l'installazione presentata in mostra, un progetto in corso iniziato circa dieci anni fa per il quale l'artista ha iniziato a mettere da parte tutti i resti organici e inorganici delle sue opere. Questi resti acquistano nuova “vita” man mano che entrano a far parte di nuove opere, replicando in un certo senso i cicli della vita con questa operazione di “riciclo” e “compostaggio”. Allo stesso tempo, con questo processo, Jardin des Revenants avvicina i resti allo stato di reliquie, dando loro non solo una nuova vita, ma anche un nuovo valore. Sono presenze del passato nei progetti attuali.
Nella serie Aquila di Stefano Cerio, la fotografia è usata per documentare un'installazione, una performance, in cui oggetti gonfiabili sono collocati nel paesaggio intorno all'Aquila, in Abruzzo e ritratti: una chiesa, una casa, uno scivolo. L'artista intende evocare un senso di straniamento e provocare una riflessione sui sentimenti di abbandono e sul forte desiderio di rinascita proprio nei luoghi così gravemente colpiti dagli eventi sismici avvenuti tra il 2009 e il 2012. Lo realizza fotografando queste strutture man mano che prendono vita, sottratte al loro contesto abituale. Il processo di gonfiaggio di ogni oggetto documentato in un video, è una parte fondamentale del progetto ed è presente anche nella mostra.
Il lavoro di Axel Straschnoy esplora attraverso una grande varietà di media e di tipi di progetti le relazioni tra narrativa, conoscenza scientifica e la costruzione e percezione della "verità".
Kilpisjärvellä (a Kilpisjarvi) (2012) è un film per planetari, e una serie fotografica. Racconta la storia di due esploratori che si recano in nord Lapponia a registrare l'aurora boreale. Il film è girato in time lapse, con un obiettivo grandangolare estremo, che gli conferisce un aspetto peculiare. L'aurora boreale è un argomento poco usuale nei planetari. Tuttavia, è per lo più trattata in modo scientifico e il punto di vista della registrazione della videocamera è astratta. Kilpisjärvellä presenta l'aurora boreale nel contesto in cui può essere vista, compresi la natura, il meteo e il tempo necessario per il viaggio. La serie di immagini di The Planetarium Film Tests proviene dal viaggio in Lapponia settentrionale, per eseguire una serie di test per la ripresa del film per planetario, mentre le immagini della serie Planetarium Stills presentata in Naturalia et artificialia sono state fatte durante la produzione di Kilpisjärvellä. Sia il film sia la serie di foto esplorano nuove forme di narrazione e rappresentazione dei fenomeni naturali rendendo evidente l'intreccio tra il soggetto documentato, la narrazione costruita su di esso e gli apparati attraverso i quali questi vengono prodotti.

IPERCUBO coglie l'occasione per invitarLa alla presentazione del libro d'artista Aquila (Hatje Cantz Verlag) di Stefano Cerio alla Triennale di Milano l'11 febbraio 2023.