Near East Far East
A Forte Marghera un’ampia esposizione dedicata all’arte contemporanea di Taiwan. Si tratta del quarto appuntamento in Veneto del progetto Two Points, la cui ultima edizione ha aperto nel 2011 il Festival di Asolo e che viene presentato a Forte Marghera in una edizione completamente rinnovata grazie all’impegno di Chen Mei Yuan, curatrice che svolge il suo lavoro fra Taiwan e il Veneto, dopo aver compiuto i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Comunicato stampa
FORTE MARGHERA – PARCO DEL CONTEMPORANEO
Two Points – Edizione 2012
NEAR EAST FAR EAST
A cura di Chen Mei-Yuan, con la collaborazione di Riccardo Caldura.
15 settembre - 28 ottobre 2012
Inaugurazione: 15 settembre ore 18.00
Forte Marghera, Venezia - Mestre | Padiglione 36
Via Forte Marghera 30, Venezia Mestre
Tel. +39 041 5319706 fax +39 041 5311108
www.fortemarghera.org
Orari: da giovedì a domenica dalle 17 alle 22
www.parcodelcontemporaneo.it
[email protected]
Artisti partecipanti: Shi Jin-Hua石晉華 Huang Ning黃甯 Huang Ming- Cheng 黃明正 Tu Wei -Cheng 涂維政 Ho I-Ting 侯怡亭 Hsu Wei-Hui 徐薇蕙 Ko Liang -Chih 柯良志 Wu Chi -Tsung 吳季璁 Tsai Shiu-Cheng 蔡旭晟 Formosa Wall Painting Group (Bywood) in collaborazione con Chiang Yao-Hsien 蔣耀賢
Incontri con gli artisti
*venerdi 14 settembre h.16.00, aula didattica: Pittura nel quartiere e nella vita quotidiana.
*sabato 6 ottobre h.18.00, Mr. Candle: acrobatic performance.
Viaggiando verso il lontano Oriente, e verso ciò che è prossimo.
A Forte Marghera un’ampia esposizione dedicata all’arte contemporanea di Taiwan. Si tratta del quarto appuntamento in Veneto del progetto Two Points, la cui ultima edizione ha aperto nel 2011 il Festival di Asolo e che viene presentato a Forte Marghera in una edizione completamente rinnovata grazie all’impegno di Chen Mei Yuan, curatrice che svolge il suo lavoro fra Taiwan e il Veneto, dopo aver compiuto i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Così il lavoro di curatore/curatrice si rivela essere una volta ancora un ponte fra culture diverse, una messa in relazione fra situazioni e paesi che si vengono di fatto sempre più avvicinando non solo quale conseguenza dei processi di globalizzazione economica e produttiva, ma anche grazie alla progettazione culturale, come elemento qualificante della libera circolazione delle idee e delle persone. A questo rimanda il titolo dell’intera rassegna Two points, cioè a tracciare una linea di congiunzione fra punti geograficamente remoti, rassegna che, per l’edizione di quest’anno, adotta l’immagine di un punto cardinale, con cui usualmente si connota il quadrante orientale dell’Italia, come voluta sottolineatura della specificità del progetto per Forte Marghera - Parco del Contemporaneo: Near East Far East. Ed è proprio sulla apparente dicotomia di quel che ci è vicino e di quel che è lontano che si articola la proposta espositiva basata su una decina di artisti, molto noti a Taiwan e internazionalmente, fra cui un collettivo composto a sua volta da una trentina di membri. Che Venezia si sia rivolta a Oriente per creare la sua primazia è cosa risaputa, così come è veneziano il viaggiatore per eccellenza, Marco Polo. Ora non è più tempo di viaggi fuori dall’ordinario, l’estrema penetrazione delle tecnologie informatiche (su cui Taiwan ha basato una parte molto rilevante della sua crescita economica) e la pervasività della comunicazione ha effettivamente steso una capillare rete sul mondo. Ma è altrettanto vero che questa apparente prossimità che rende tutto vicinissimo con la ‘semplice’ digitazione di un indirizzo web, sembra librarsi, sospesa nella rapidità degli scambi e delle informazioni, in una globosfera comunicativa senza più avere luoghi concretamente da attraversare e a cui riferirsi. Quando si parla di identità, e di identità culturale, in realtà si parla anche di questa connessione mancante con un ‘qui e ora’, che sia in grado di restituirci un senso non ovvio della prossimità, di farci risentire il contatto con un luogo da abitare e vivere. A Taiwan la complessità del rapporto fra un’economia da tigre asiatica, l’incalzante sviluppo tecnologico, le sopravvivenze di aspetti tradizionali, la funzione svolta per lunghi decenni di fortezza militare di contro alla Cina continentale, il conseguente rapporto con modelli occidentali di sviluppo, ha generato di fatto una particolarissima condizione dell’immaginario collettivo. Entro questa condizione, e cercando un nuovo senso dell’identità da riconoscere come propria, si muove molta dell’arte contemporanea taiwanese, facendo di Formosa (l’isola bella dei portoghesi) un punto privilegiato per osservare i profondi cambiamenti dell’area pacifica. Un viaggio inconsueto fra graffiti e pitture, installazioni, video arte, performance, calligrafie; un racconto dove è l’arte a proporre una intensa riflessione sul tempo presente, sulla realtà e su come possa essere espresso il senso di una ritrovata vicinanza alle cose. Una riflessione che riconsidera anche, ed è forse uno degli aspetti più sorprendenti del viaggio che viene proposto a Forte Marghera, quale sia il senso del passato e della religiosità in una società contemporanea globalizzata. In fondo non è inutile ricordare che a Taiwan sono ancora moltissimi i templi dedicati a Metsu, madre ancestrale che protegge la gente di mare e che regge nella mano il simbolo a spirale dell’infinito.
Riccardo Caldura
Near East Far East è concepita come parte integrante delle iniziative di Forte Marghera - Parco del Contemporaneo, che sono realizzate in partenariato con la Regione del Veneto, hanno il sostegno e il patrocinio del Comune di Venezia - Assessorato all’Ambiente, alle Politiche Giovanili e alla Città sostenibile; sono promosse e coordinate dalla Marco Polo System geie.
L’esposizione si è resa possibile grazie alla collaborazione fra le più importanti strutture culturali di Taiwan e al supporto di diversi sponsor.