Nel laboratorio dello studioso
un ciclo di mostre per mettere sotto la lente di ingrandimento una serie di reperti della collezione torinese e offrire ai visitatori un approfondimento inedito sulle storie che custodiscono e sulle ricerche realizzate dall’istituzione.
Comunicato stampa
Apre oggi al pubblico il nuovo progetto espositivo del Museo Egizio: “Nel laboratorio dello studioso”, un ciclo di mostre per mettere sotto la lente di ingrandimento una serie di reperti della collezione torinese e offrire ai visitatori un approfondimento inedito sulle storie che custodiscono e sulle ricerche realizzate dall’istituzione.
Ogni due mesi la mostra sarà dedicata a un reperto diverso, che verrà indagato dal punto di vista archeologico, storico, attraverso studi e analisi, e in collegamento con altri oggetti. A rimanere sempre al centro della scena sarà invece la ricerca: “Nel laboratorio dello studioso” nasce infatti con lo scopo di avvicinare il visitatore all’attività scientifica che quotidianamente si svolge sugli oggetti esposti nelle sale e custoditi nei magazzini del Museo Egizio.
Il primo oggetto protagonista della mostra è la statua di Hel: di epoca Ramesside (XIX dinastia, 1279-1213 a.C. circa), rappresenta una donna seduta su uno sgabello con cuscino, che stringe nella mano sinistra un fiore di loto e nella destra una collana di perline con contrappeso metallico, detta menat, uno strumento musicale rituale usato nel culto della dea della sensualità, Hathor. Della “signora della casa” Hel non conosciamo né la tomba né altri monumenti, ma il tipo e la qualità della sua statua ci dicono che la donna doveva appartenere all’élite dell’epoca. Data la tipologia di seduta e la parte posteriore lasciata grezza, inoltre, era sicuramente collocata in origine in una cappella funeraria, con ogni probabilità a Saqqara, la necropoli di Menfi.
Oltre all’oggetto “protagonista” della mostra, sono presenti altre quattro vetrine che approfondiscono i temi evocati dalla statua di Hel: in particolare le caratteristiche dell’arte e dell’attività scultorea del periodo, esemplificate con l’esposizione di alcune statue e steli funerarie, ma anche i culti religiosi e gli strumenti musicali rituali come la menat e il sistro. Proprio di quest’ultimo è esposta una copia in bronzo realizzata da Marco Sciascia, liutaio specializzato nella realizzazione di repliche di strumenti antichi.
L’esposizione dedicata alla statua di Hel, che durerà fino al 27 giugno 2021, è a cura di Federico Poole, curatore al Museo Egizio dal 2013. All’interno del Dipartimento Collezione e Ricerca, Poole si occupa dell’editoria scientifica del museo e dirige la Rivista del Museo Egizio. Ha curato la mostra temporanea “Il Nilo a Pompei” (2016) e ha collaborato all’allestimento della collezione egiziana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.