Nel Mezzo del Mezzo
Nel Mezzo del Mezzo cerca, facendo dell’arte un simbolo, i legami tra gli artisti espressi dai popoli di tutte le sponde dei tre continenti che si affacciano su questo piccolo, grande mare.
Comunicato stampa
Quella promossa da Valeria Li Vigni al Museo Regionale Riso di Palermo è una mostra decisamente controcorrente rispetto ad un certo pensiero dominante.
Oggi molti sono convinti che il Mediterraneo, dopo essere stato per millenni uno spazio comune, il luogo dove la storia era di tutti, sia diventato solo lo spazio del caos.
I legami si sono drammaticamente trasformati in una linea di demarcazione, meglio di divisione violenta, tra le due rive, nord e sud, del grande mare comune. Una frattura che non è solo tra due economie ma che è politica e profondamente culturale.
Nel Mezzo del Mezzo cerca, facendo dellarte un simbolo, i legami tra gli artisti espressi dai popoli di tutte le sponde dei tre continenti che si affacciano su questo piccolo, grande mare. Valorizzando ciò che li unisce senza nascondere le differenze che, in passato, trasmesse da una sponda allaltra, hanno contribuito a creare valore e valori condivisi, crescita culturale, in primis, e infine economica. Per tutti, da sud a nord, da est a ovest e viceversa.
La voce, anzi le opere, sono quelle degli 72 artisti proposti in un percorso articolato nelle quattro sedi espositive: Palazzo Riso (2.000 mq) Albergo delle Povere (3.000 Mq) e Cappella dellIncoronazione e Palazzo SantElia, tutte nel cuore della città.
La mostra è promossa dalla Regione Siciliana e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nellambito delle iniziative del POIN Asse II è stata concepita dai curatori Christine Macel (capo curatore del Centre Pompidou, Parigi) Marco Bazzini (storico e critico darte) e Bartomeu Mari (Direttore del Museo Macba di Barcellona dal 2008 al 2015) sotto legida del Museo Riso, su progetto di Francois Koltes e Michele Ciacciofera, artista presente in mostra.
Al Museo Riso vengono proposti link inediti tra le opere del Gruppo Forma 1 degli artisti siciliani (Accardi Sanfilippo Consagra...), e lastrazione degli artisti libanesi (Choucair, Adnan, Caland). Lopera dellartista sarda Maria Lai è messa a confronto con quella di Luca Francesconi: entrambe si rifanno ai prodotti della terra. Leredità di Alberto Burri e del suo famoso Grande Cretto di Gibellina si collega con le opere degli artisti contemporanei Raphael Zarka e Marzia Migliora.
Un gruppo di opere verrà riunito intorno al lavoro Stromboli di Giovanni Anselmo e Masbedo, passando per il documentarista Vittorio De Seta.
Nella mostra sono esplorati i temi del Mediterraneo e del suo territorio (Emilio Isgrò, Michele Ciacciofera, Mona Hatoum), della città del mare , della vita quotidiana e delle abitudini socioculturali. La musica è evocata sia da Hassan Khan che da Luca Vitone.
La sezione dellAlbergo delle Povere scandirà il legame con il passato attraverso le opere di Christodoulos Panayiotou.
Il tema delle migrazioni e del turismo viene evocato dalle visioni incrociate dello spagnolo Carlos Aires e dellitaliana Marcella Vanzo.
La Cappella dellIncoronazione accoglie le opere fotografiche e le installazioni di Rachid Koraichi e Younes Rahmoun, ispirate al sufismo.
Questa mostra illustra come proprio dalla Sicilia, crogiolo di culture che hanno convissuto per millenni, si può sviluppare una finestra di dialogo sul Mediterraneo in un momento di grandi sconvolgimenti e di crisi.
Lutilizzo della Rete ha prodotto nella contemporaneità una invasione culturale paragonabile a quella che gli stessi popoli del mare portarono sulla scena internazionale in secoli lontanissimi.
Il Museo Riso nellottica di consolidare la Rete del Contemporaneo, di cui si è fatto promotore per la Sicilia, propone un contatto con realtà lontane al fine di consentire la diffusione del nostro patrimonio culturale ottenendo la doppia funzione di una sua promozione e dellavvio di una web-discussion tra artisti che si occupano del Mediterraneo e dello sviluppo continuo della sua storia.