Nella pancia del Guerriero

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO VITO NESTA
Via Ferrante Aporti, 16, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
12/04/2024

ore 9.30 su invito

Generi
design

La mostra sulle inedite Alchimie di Vito Nesta e Alessandro Guerriero per il Fuorisalone.

Comunicato stampa

Un incontro sognante di memoria e decor contemporaneo, uno sguardo al passato proiettato in avanti, carico delle suggestioni che hanno contribuito a fare grande il design italiano a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta e oltre. Nasce Alchimie, la collezione di porcellane e complementi d’arredo firmata da Alessandro Guerriero e Vito Nesta, frutto della collaborazione tra l'intellettuale e progettista milanese che ha dato faccia e idee alla post-avanguardia italiana e il designer pugliese dall'animo cosmopolita, titolare del marchio Grand Tour.

 

Alchimie è un viaggio sentimentale in forma di porcellane e complementi di arredo che unisce la cifra stilistica di Nesta e la sua visione del decor come invito al viaggio con la poetica di Guerriero, il "non designer" fondatore, nel 1976, dello Studio Alchimia e ispiratore del moderno social design attraverso numerose iniziative che vanno dal lavoro nelle carceri fino a Tam-Tam, la scuola libera nata da un'idea condivisa con Alessandro Mendini, Riccardo Dalisi e Giacomo Ghidelli, basata sul principio che ciascuno è una scuola, perché ciascuno ha cose da apprendere e ciascuno ha cose da insegnare".

 

Un transito di energia contro l'autoreferenzialità contemporanea

 

L'incontro tra Alessandro Guerriero e Vito Nesta dà vita a un percorso che non si esaurisce nella collezione e diventa anche la mostra Nella pancia del Guerriero a cura di Sara Ricciardi che prende forma dal 12 aprile in occasione della Milano Design Week, presso lo Spazio Vito Nesta in via Ferrante Aporti 16 (zona Stazione Centrale), per svolgere quel filo speciale che lega passato e presente del design e avvicina generazioni diverse per lanciare un messaggio di apertura e inclusione. "Alchimie nasce dall'idea di realizzare qualcosa che un po' nel design rischiamo di perdere" spiega Vito Nesta, "ovvero lo spirito collaborativo, alchemico per dirla alla maniera di Alessandro, che avvicina figure lontane per età e approccio, ma vicine per l'ispirazione romantica che le contraddistingue". Proprio lo spirito alchemico alla base del progetto ha spinto Nesta e Guerriero ad affidare a Sara Ricciardi, già allieva del maestro e sua assistente, la curatela della mostra che si articola nello spazio come un metaracconto fatto di parole e gesti intorno all’allestimento. "Con Alessandro, abbiamo deciso di coinvolgere Sara per realizzare quel transito di energie che porta i progetti lontano dall'autoreferenzialità. Mai come in questo momento storico ciascuno di noi rischia di diventare per l'altro una bolla impenetrabile. Il contributo speciale di Sara sarà un'alchimia nell'alchimia, l'occasione in più per uscire fuori da noi stessi e immaginare nuove relazioni grazie alle suggestioni innescate dal design".

 

Dice Alessandro Guerriero: "Alchimie vuole essere un progetto romantico, il genere di progetti che preferisco, quelli che ti fanno mettere in gioco e in relazione con qualità, intenzioni e fragilità diverse". 

 

L'incontro tra Nesta e Guerriero risale al 2012, l'anno in cui il progettista milanese tiene a battesimo Tam-Tam: "Andai a trovarlo in Triennale" racconta Nesta "e subito mi colpì per la disponibilità e l'apertura verso un giovane progettista agli esordi. Questo progetto nasce anche come forma di ringraziamento, ma senza nostalgie per il passato: anzi, lo spirito di questa collaborazione vuole essere assolutamente pop, un po' come in quelle combo musicali che uniscono figure completamente diverse, entrambi con il proprio mondo, entrambi con la propria esperienza, uniti da uno scambio che attraversa le generazioni e scrive una nuova storia".

 

Dice Sara Ricciardi, curatrice della mostra: "Il caos intimo del Maestro Alessandro Guerriero esplode tra le forme che hanno provocato pensieri alternativi e ridisegnato un approccio radicale alla realtà. Con spirito romantico slabbrare lo sguardo e spolverare di magia il quotidiano, questa è la sua invocazione". E ancora: "Alchimie è una mostra che apre in modo asimmetrico, tachicardico, non cronologico alla produzione onirica e sempre attuale di Alessandro, rivelatrice del pensiero progettuale del grande maestro, in cui il pubblico si lascia travolgere dall’emozione creativa e visionaria di un grande artista".

 

La collezione e l'allestimento. Caratteristiche tecniche

 

- Piatti, tazze, coppe, vassoi e vasi anfora sono realizzati in porcellana con decalco in digitale - Made in Italy  Prodotte a Deruta (PG).

- Mani Anatomica in porcellana di Capodimonte prodotte a Napoli da Fratelli Majello.

- Pouf: anima in poliuretano rivestita in velluto di poliestere, base in MDF laccato, prodotti da Tappezzerie Druetta.

- Plaid e cuscini in velluto di poliestere.

- Tovaglia in lino 100%.

- Sedie degli anni '50 decorate a mano.

 

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Vito Nesta è un designer pugliese, classe 1987. Dopo la laurea in Interior Design a Firenze si trasferisce a Milano, dove attualmente vive e lavora. Come designer, art director, decoratore d'interni e anche artigiano, il suo lavoro spazia dalla grafica all'architettura, dalla pittura alla fotografia. Trae ispirazione dai suoi viaggi in giro per il mondo e dalla scoperta di paesi e culture diverse, nonché dall'utilizzo degli oggetti della sua educazione, come gli strumenti da cucito di sua nonna o gli accessori da barba di suo nonno, che manipola trasformandoli in pezzi eclettici di arredo, mobili e oggetti di decorazione. Nonostante la giovane età, Vito Nesta ha già lavorato per diversi marchi e aziende, tra cui Devon & Devon, Effetto Vetro, Fratelli Majello, Sambonet, Wallpaper San Patrignano, Exto, Tappezzerie Druetta, Ceramiche Gatti, Karpeta, Les-Ottomans, Riva 1920, Roche Bobois, Texturae, Limonta, Jannelli&Volpi, The Napking, Lamart, StudioF e Secondome Gallery.

 

Alessandro Guerriero nasce a Milano nel ‘43. Il suo lavoro si è impostato progressivamente dalla materializzazione di immagini alla realizzazione di sistemi ambientali. L'individuazione degli attuali obiettivi, metodi, strategie, mezzi, ambiti di intervento, collaboratori, riferimenti filosofici avviene attraverso un procedimento mentale e fisico di intervento sulle strutture di produzione. In una prima fase fa l'ipotesi della costruzione teorica e pratica di un nuovo universo oggettuale dell'abitazione. Successivamente il suo intervento si allarga coinvolgendo diverse attività dell'espressione: teatro, azione scenografia, musica, pittura, decorazione. Parallelamente nasce l'esigenza di individuare le tendenze dominanti per le immagini e gli oggetti del futuro: i suoi interventi si concentrano così sulla definizione teorica di metodi di progettazione arbitrari centrati su un approccio psicologico e di superficie. Ecco allora il lavoro sul banale, il re-design, l'estensione infinita del progetto, le situazioni ambientali effimere, gli scenari complessi dell'Universo Abitativo, l'Arredo Vestitivo, l'Architettura Ermafrodita, i Segreti Diabolici......

Sara Ricciardi, campana d'origine e milanese di adozione, è una designer poliedrica: lavora nel design del prodotto per gallerie e aziende, è Art Director della catena di alberghi 5 stelle Starhotels, produce installazioni sia urbane che private e disegna interni per negozi e privati. Ha conseguito gli studi tra Milano-Istanbul e New York e nel 2015 apre il suo studio www.sararicciardistudio.com, per poi inaugurare nel 2021 Pataspazio, atelier e luogo di ricerca con sede a Milano. È Creative Director dell’azienda di carte da parati Texturae, e Karpeta, brand specializzato nella realizzazione di tappeti contemporanei. Tiene corsi di co-progettazione sociale e performance presso la Naba, Nuova Accademia di Belle Arti, e presso la Domus Academy. Colleziona pietre, piume e conchiglie e realizza workshop internazionali di "Design Thinking”. Il suo approccio è di profonda esplorazione narrativa; definisce ogni estetica solo a seguito di un preciso messaggio concettuale.

“Form follows poetry”.