Nello Petrucci – Profili
Dopo il grande successo a Palazzo Contarini del Bovolo, Venezia, la mostra personale dell’artista pompeiano NELLO PETRUCCI fa tappa a Desio presso la sede del Museo Giuseppe Scalvini, nella suggestiva cornice di Villa Tittoni.
Comunicato stampa
Dopo il grande successo a Palazzo Contarini del Bovolo, Venezia, la mostra personale dell’artista pompeiano NELLO PETRUCCI fa tappa a Desio presso la sede del Museo Giuseppe Scalvini, nella suggestiva cornice di Villa Tittoni, “villa di delizia” della Brianza diventata recentemente oggetto di una grande visibilità internazionale per aver ospitato il video del nuovo singolo dei Måneskin.
L’esposizione, intitolata PROFILI, a cura di Chiara Canali e con testo critico di Luca Beatrice, è promossa da Contemply Art & Investiment, e sarà visibile dal 4 al 26 marzo 2023, con opening sabato 4 marzo 2023 dalle ore 17.
Nello Petrucci è un autore già noto nel panorama artistico italiano e internazionale: street artist, pittore, video e filmmaker, ha maturato un’esperienza complessa che dal quadro passa all’intervento urbano, dalla scultura al lavoro di regista. Ha esposto a Palazzo Gravina di Napoli, all’Archivio Centrale di Stato di Roma, al Parco archeologico degli scavi di Pompei, all’Ambasciata Americana di Roma e in diverse gallerie in Italia e a New York. Ha ricevuto premi e riconoscimenti realizzando progetti cinematografici indipendenti. Con il suo ultimo lavoro: “L’ultimo whisky con il cappellaio matto” (2020) ha ottenuto la nomination al “Globo d’Oro” come miglior cortometraggio.
Al Museo Giuseppe Scalvini di Villa Tittoni di Desio (diretto da Cristiano Plicato) è in mostra una selezione di opere pittoriche a collage e décollages che presentano una sovrapposizione e stratificazione di frammenti di affiches e manifesti ritrovati per strada, oltre che di pubblicità, poster e altri segni della comunicazione di massa. Questo sfondo vivace ed elettrizzante, quanto le luci e le insegne della città di New York che Petrucci ha scelto quale sua seconda città elettiva, costituisce il background sul quale si susseguono le opere dedicate ai profili dello Star System: attori (da Marcello Mastroianni a Raffaele Viviani), registi (da Sergio Leone a Francis Ford Coppola), musicisti (Tom Waits) attraverso cui Nello ci racconta la sua fascinazione verso le locandine cinematografiche e la sua seduzione nei confronti del mondo della celluloide.
Al tempo stesso i collage e décollages pittorici sono espedienti espressivi per giustapporre il repertorio della classicità al bombardamento visivo dell’attualità: sono i volti in pietra e in bronzo ritrovati a Pompei ed Ercolano o rinvenuti nei musei di archeologia di tutto il mondo, vestigia di un passato lontano nel tempo ma ancora presente e vivo.
Scrive Luca Beatrice nel catalogo edito da Silvana Editoriale: “In verità mi piace pensare che i Profili di Nello che costituiscono il nucleo centrale di questa mostra siano la continuazione attuale di quel pantheon di celebrità inscenato da Warhol negli anni pop e passato al setaccio della Street Art il cui sfondo è sempre un muro cittadino sbrecciato, ricoperto di manifesti a pezzi e brandelli. Petrucci li mette in fila: alcuni provengono dal mondo dell’antichità, che in fondo rappresenta il pop alle sue inconsapevoli origini, fatto che ci distingue dalle altre civiltà visive, in particolare dall’America”.
Continua Chiara Canali, “Sia per la i profili recuperati dalla classicità che per i soggetti provenienti dal cinema, Nello Petrucci ha volutamente individuato e scelto la tecnica dell’halftone proprio per questa sua caratteristica di essere a ‘bassa definizione’, opaca, discontinua, composta da unità discrete, tra le quali sono visibili degli interstizi, degli spazi vuoti, perché fornendo poche informazioni visive all’osservatore, gli richiede un maggior coinvolgimento, una maggior partecipazione per completare ciò che è soltanto suggerito dalla maglia a mosaico dei puntini”.
Questo procedimento dell’halftone viene estremizzato nelle azioni di Street Art ideate da Petrucci per il contesto urbano e realizzate in forma estemporanea in diverse città italiane e del mondo, qui riproposti in forma espositiva come stampe Giclèe su carta Fine Art.
E’ il caso del murales di denuncia, realizzato a Miami durante Art Basel, a favore di Chico Forti, l’italiano da vent’anni incarcerato ingiustamente negli Stati Uniti e che da tempo sarebbe dovuto tornare in Italia. Oppure nell’intervento dedicato al boom degli NFT (Bit Vs NFT), realizzato a Venezia nel 2021, in cui Petrucci paragona il nuovo mercato della blokchain a un Far West in cui due pistoleri si affrontano faccia a faccia per accaparrarsi i reciproci bottini di crypto valuta.
Numerosi i lavori di accusa e polemica nei confronti delle atrocità della guerra e dell’assurdità dei regimi totalitari (Love Park, Tank Washing, Deliveries, Fight), dal dramma delle madri afghane che lanciano i figli ai militari britannici oltre il filo spinato, all’incongruenza di un soldato ucraino che fa sfoggio di un fucile davanti a una ragazza sdraiata in un parco.
“Un’avventura, quella con Petrucci, iniziata ormai diversi anni fa, che ci ha portato reciprocamente a crescere e migliorare costantemente. Partendo da una base di duro lavoro e saldi valori siamo riusciti a raggiungere grandi obiettivi, primo tra tutti The essence of lightness, il murale permanente presso 3 World Trade Center a New York, di 15x3,5 m, realizzato nell’ambito del progetto Masterpiece in the sky promosso dal magnate Larry Silverstein. Questo è stato solo il trampolino di lancio per innumerevoli altri successi, tra cui la mostra Over the Sky presso l’ambasciata americana di Roma e Pompei e i misteri dell’eterna bellezza, personale all’interno della Casa del Criptoportico, Parco Archeologico di Pompei e ancora le varie installazioni site- specific come la spettacolare scultura intitolata Trame che è entrata a far parte della prestigiosa collezione permanente di Thetis Spa e ancora Margine, posizionata nello scenario di Torre Fossa lo Papa”, dichiara Giovanni Boccia, CEO Contemply Art & Investment.
La mostra è accompagnata da un catalogo di 144 pagine e 100 immagini a colori, edito nel 2022 da Silvana Editoriale, con testi di Luca Beatrice, Giovanni Boccia, Chiara Canali, Luigi Giordano.
https://www.silvanaeditoriale.it/libro/9788836652563
BIOGRAFIA NELLO PETRUCCI
Nello Petrucci (1981-) è un artista e film-maker italiano, vive e lavora tra Pompei e New York.
Ha studiato cinematografia a Roma presso la N.U.C.T; laureato all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Scenografia. Ha lavorato con registi come: Martin Scorsese, Ari Taub, Manetti Bros, Antonio Capuano. Le opere di Petrucci sono fortemente influenzate dal cinema, in particolare dalle locandine cinematografiche che vengono rivisitate dall’artista come lasciti di memoria storica in cui passato e presente convivono.
E’ il primo artista italiano a esporre al Word Trade Center di New York con l’opera permanente “The essence of Lightness” (2018) insieme a street artisti di fama mondiale come Ron English, WhlsBe, Lauren YS, Layercake ecc…
Sensibile alle tematiche ambientali e sociali cui ha dedicato lavori come: “Plastic River” un’installazione pubblica raffigurante una balena colma di rifiuti.
Ha esposto al Palazzo Gravina di Napoli, all’Archivio Centrale di Stato di Roma, al Parco archeologico degli scavi di Pompei, all’Ambasciata Americana di Roma, nel complesso monumentale di San Domenico Maggiore Napoli e in diverse gallerie in Italia e New York. Una sua opera è presente al Museo del Enslallido social a Santiago del Cile. Ha realizzato diverse sculture open air di cui: “Margine”, a Torre Fossa Lo Papa, Punta Campanella, “Trame”, nell’ Arsenale di Venezia, inserendosi nella prestigiosa collezione dello “Spazio Tethis” insieme a Michelangelo Pistoletto, Jean Fabre, Beverly Pepper ecc. Ha realizzato vari progetti cinematografici indipendenti, da cortometraggi a videoarte, ricevendo numerosi premi. Con il suo ultimo lavoro: “L’ultimo whisky con il cappellaio matto” (2020) ottiene la nomination al “globo d’oro” come miglior cortometraggio. Più che alla componente estetica dell’opera Petrucci guarda al valore etico che essa comunica, per un’arte che sia espressione di una rivoluzione interiore e impegno sociale, utilizzando proprio la strada come veicolo. Spesso il suo nome viene associato alla street art. Fra i lavori di street art sparsi un po’ per il mondo ricordiamo: “Sweet home” (2020), considerata tra le nove opere più significative al mondo nel periodo della pandemia. “La mano de Dios”, “Red Zone”, “Maschere” “Restiamo Umani”, “Imago” a Castellammare di Stabia, “Sad Generation” Venezia, Distant Destination” a Barcellona. “Attese” il suo ultimo lavoro a Miami dedicato a Chico Forti. La sua tecnica si basa sulla stampa (halftone su carta) i lavori di Petrucci sono scenografici ed impattanti nel pieno rispetto dell’eco sostenibilità e della tutela delle location scelte per i suoi interventi, definito “lo streetartist gentile”. E’ il direttore artistico del Pompei Street festival, e Stabiae Street (festival internazionali di arte urbana) invitando a Pompei artisti della street art da tutto il mondo, da C215 a MCity, Francisco Bosoletti, Ledania, Gianpiero, MrKas ecc. Il suo impegno nel sociale porta una nuova sfida interessante: “Social Vision” un progetto che comprende diversi interventi per la comunità, e con la comunità, inserendo l’arte come unico denominatore. “Credo fortemente nel potere dell’arte, e di ciò che può fare attraverso la connessione di persone…”.
MUSEO SCALVINI
Ospitata in villa Tittoni dal 1999, la Donazione Museale Giuseppe Scalvini è costituita da trentasei opere scultoree, cui si sono aggiunti nel 2003 sedici disegni a carboncino e alcune incisioni. Le opere sono state realizzate dall’artista Giuseppe Scalvini (Milano, 1908 – Milano, 2003), che ha donato parte della sua produzione artistica alla città di Desio.
Giuseppe Scalvini nel 1937 realizzò per Desio due angeli sul timpano del frontone della seicentesca Basilica di San Siro e Materno e da allora restò sempre legato alla città. Aderente al movimento artistico “15 Borgonovo” e poi al Realismo esistenziale degli anni cinquanta, la sua fama si consolidò con l’invito alle Biennali di Venezia del 1948 e 1954. Per Milano realizzò diverse decorazioni e bassorilievi, tra cui le Aquile che decorano la Stazione Centrale, la Statua della Giustizia per il Tribunale e alcune sculture per il Cimitero Monumentale e Maggiore. Cura la donazione l’Associazione Amici del Museo Scalvini, che ha lo scopo di promuovere mostre e la conoscenza dell’opera dell’artista. L’esposizione permanente viene affiancata da mostre temporanee di artisti del ‘900.
VILLA TITTONI
Villa Cusani Traversi Tittoni di Desio occupa, nel panorama delle “ville di delizia” della Brianza, un ruolo di rilievo dal punto di vista storico-artistico. Le origini della Villa sono antiche, indirettamente risalgono al 1290 quando nel territorio di Desio fu fondato un convento francescano che è stato il primo nucleo edificato nel luogo in cui oggi si trova l’edificio. Il complesso della Villa fu edificato nel XVIII secolo dal marchese Ferdinando Cusani su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini; secondo i costumi dell’epoca, il complesso desiano, situato in zone suburbane e lontano dalla città, era stato concepito come Villa di delizia; quindi, come un luogo i cui proprietari si ritiravano nei momenti di villeggiatura; gli ampliamenti ottocenteschi, progettati dal bolognese Pelagio Palagi, hanno dato sostanzialmente alla Villa la fisionomia che è giunta fino a noi. In particolare, apriremo alle visite la cappella e le sale del piano terra, caratterizzate da una grande ricchezza decorativa.