Nemo’s / debutto teatrale del TMO
Palermo: la più grande opera palermitana di Nemo’s in una delle pareti del Teatro Mediterraneo Occupato. Debutto del TMO con la sua prima produzione teatrale.
Comunicato stampa
NemO's, streetartist conosciuto a livello internazionale e tra gli artisti italiani più originali ed interessanti degli ultimi anni, ha lavorato in residenza al Teatro Mediterraneo Occupato per un periodo di due settimane nel corso delle quali dopo una fase di ricerca comune con il collettivo del teatro ha deciso di raffigurare l'avidità tradizionale della produzione culturale contro cui il Teatro elabora un'alternativa reale. “ Il Teatro Mediterraneo autogestito è uno spazio indipendente impegnato da un anno all'autorecupero di un'ala della ex "Fiera del mediterraneo, esso non riceve alcun tipo di sostegno finanziario per la sua attività e il luogo è stato trasformato in un centro culturale con un teatro e vari laboratori. Di questi giorni è la notizia che le autorità locali hanno l'intenzione di sfrattare il collettivo e chiudere il teatro lasciando questo spazio ancora una volta all'abbandono soffocando le opportunità e annullando gli sforzi. Ora più che mai il mio contributo all'interno del teatro è espressione di solidarietà al TMO e a tutte le persone che hanno contribuito a dare vita a questo luogo” afferma l'artista. La passione di Nemo’s per il disegno lo accompagna sin da bambino, portandolo ad avvicinarsi giovanissimo al mondo del writing. Proprio come writer conia per sé il nome Nemo, come il capitano di ventimila leghe sotto mari, ma anche come la parola latina che sta per “nessuno”(aggiungerà poi la “s” del genitivo sassone in riferimento alle sue opere per meglio identificarsi con esse).Il writing tradizionale lo annoia presto, abbandona così lo stile calligrafico ed inizia a riprodurre i suoi disegni sui muri, esprimendo se stesso e quelle idee che maturate dentro di sé erano difficilmente traducibili a parole. I temi affrontati da Nemo’s sono i più svariati, dalla denuncia sociale alla rappresentazione del disagio esistenziale dell’ uomo contemporaneo. Ad un’ attenzione preponderante per la scelta delle tematiche e dei contenuti, questo giovane artista accompagna però un’ incessante ricerca formale da mettere al servizio dei suoi messaggi.
Arriva così negli anni ad elaborare una tecnica particolarissima, una sorta di collage murale dallo stile illustrativo, con aspetti dell’ arte processuale ma pienamente “street” per quanto riguarda il dialogo e l’ interazione tra opera e sito, atto creativo e dato reale. Nasce così la tipologia di lavori che forse lo caratterizza di più, la serie del progetto Before/After, nel quale si focalizza sull’ interazione con il pubblico e lo scorrere del tempo. In Before/After alla mera process street art viene aggiunto un aspetto tattile ed interattivo che richiede la partecipazione attiva dello spettatore.
Nello specifico l'opera per il Teatro Mediterraneo Occupato è la sua la più grande opera palermitana ed è realizzata con ritagli di giornale applicati su parete con colla vinilica e successivamente trattati con acrilici per definire tratti e volumi all'interno della composizione. Attualmente l'artista italiano sta programmando un'ulteriore collaborazione con il TMO questa primavera, che vedrà la partecipazione di altri importanti urban artist di fama internazionale con interventi che non riguarderanno il solo spazio del teatro. A proposito dei progetti che animano quello che una volta era un padiglione grigio e abbandonato e che ora è un costante brulichio di idee e progetti di anime entusiaste e propositive domani alle 21.30 il collettivo debutterà con la sua prima produzione teatrale, “un progetto che nasce dalla residenza artistica di Alessandra Fabbri e Meher Debbich Awachri, vincitori di numerosi premi internazionali di danza e teatro. Quello che doveva essere un attraversamento temporaneo del nostro spazio è diventato presto un sodalizio artistico, un progetto comune che ha visto impegnate tutte le maestranze del nostro teatro, un esperimento, un gioco combinatorio bellissimo e nuovo per questa città” afferma il collettivo del Teatro Mediterraneo Occupato
Teatro Mediterraneo Occupato