neon>archivio aperto

A poco più di un anno dalla chiusura del suo spazio, neon>campobase riapre il suo archivio video, mostrando alcuni tra gli ultimi lavori che ne sono entrati a far parte.

Comunicato stampa

A poco più di un anno dalla chiusura del suo spazio, neon>campobase riapre il suo archivio video, mostrando alcuni tra gli ultimi lavori che ne sono entrati a far parte: Giulio Delvè, And if a double decker bus crashes into us, Bruno Di Lecce, Viaggio sul Danubio, Anna Franceschini, The Player may not change his position, Luana Perilli, Sì dolce è il tormento, Sidonie Zou Zou Roberts, His story in the making, Marco Strappato, B(m).
A questi sei video, selezionati nell'ambito di neon>video selection dalla giuria composta da Elena Bellantoni, Andrea Bruciati, Francesca di Nardo, Vincenzo Estremo, Maurizio Finotto, Gisella Gaspari, Cecilia Guida, Mirco Santi, Anna Santomauro, Anna Stuart Tovini - Vincenzo Chiarandà, si aggiungono nuove produzioni degli stessi autori, tra cui Novanta miliardi di passi di Bruno Di Lecce.
La video selection è uno dei diversi formati attraverso i quali la neon ha portato avanti una vasta ricerca sulla produzione video italiana ed europea degli ultimi dieci anni, analizzando tanto gli approcci artistici quanto quelli curatoriali nei confronti del mezzo.
La mostra, in collaborazione con il CRAC, presentata nello spazio B.goLoretoSP/CRAC othervision, intende dare continuità a questa ricognizione, creando un ponte tra le due organizzazioni e condividendo i contenuti e le riflessioni degli ultimi mesi di attività dello spazio bolognese.
Verrà inoltre allestita una postazione per la libera consultazione di un'ampia parte dell'archivio video.
Video in mostra:
Luana Perilli, Sì dolce è il tormento
Il video, intitolato Sì dolce è il tormento, è un documentario amatoriale sulla vita segreta e paradossale degli oggetti quando l’abitare è sottoposto ad una ricostruzione, ad un abbandono o ad uno stato di transizione e ristrutturazione. Bruno Di Lecce, Viaggio sul Danubio. Viaggio sul Danubio è un diario di viaggio disegnato. Lungo 28 km di navigazione, una penna (nella mano destra) ricalca le rive del Danubio; una video camera (nella mano sinistra) filma l’azione cercando di far aderire la “rappresentazione” alla realtà. Bruno Di Lecce, Novanta miliardi di passi. Il film gioca sullo spaesamento attraverso la messa in crisi dell´immagine e delle tecniche rappresentative spazio-temporali del cinema e della fotografia, per portare alla presenza una dimensione oltre l’immagine. Marco Strappato, B(m). In B(m), Marco Strappato si appropria delle immagini del documentario Blind Child (1964) di Johan van der Keuken e, attraverso un delicato lavoro di editing, le trasforma in una riflessione sul vedere e sul visibile. Anna Franceschini, The player may not change his position. Si può pensare ai Luna Park come a una trappola meravigliosa per occhi e corpi. È solo questa, credo, la loro ragione d'essere oggi. Il Luna Park, con tutte le sue attrazioni, luci, suoni, movimenti, è un santuario anacronistico, una enclave in cui spazio e tempo si possono espandere o contrarre, deridendo ogni allusione al reale. Sidonie Zou-Zou Roberts, His Story in the Making. Il film mostra una lotta, una lotta in senso letterale giustapposta a una più silenziosa lotta umana. La battaglia molto tranquilla tra il corpo e la mente esistono in tutto il film. Ucal indossa una felpa su cui è rappresentato il famoso combattimento del 1993 tra Lennox Lewis e Frank Bruno, con le parole 'storia nel suo farsi' scritte sopra.