Neve e ghiaccio tante vite per lo sport
La mostra consiste in un lavoro di ricerca sugli sport invernali svolto dagli studenti della Quarta Liceo Scientifico e Sportivo di Asiago coordinati dalla direzione di Annalisa Scapin e delle docenti Cristina Balista, Anna Maria Cavallarin, Silvana Forte.
Comunicato stampa
Neve e ghiaccio, tante vite per lo sport
Volti e storie di inverni altopianesi
Ad Asiago, al Museo Le Carceri, la mostra sugli sport invernali curata dagli studenti del Liceo Scientifico
e Sportivo venerdì 3 novembre 2017 alle ore 17,30 verrà inaugurata presso le sale del Museo Le Carceri di Asiago la mostra “Neve e ghiaccio, tante vite per lo sport - Volti e storie di inverni altopianesi”. L’evento si inserisce tra le manifestazioni che sono in programma per il FestivalConvegno dedicato a Mario Rigoni Stern che si terrà sempre ad Asiago, dal 3 al 5 novembre 2017.
La mostra consiste in un lavoro di ricerca sugli sport invernali svolto dagli studenti della Quarta Liceo Scientifico e Sportivo di Asiago coordinati dalla direzione di Annalisa Scapin e delle docenti Cristina Balista, Anna Maria Cavallarin, Silvana Forte. Si tratta di una vera e propria esplorazione collettiva sugli sport praticati nei freddi inverni sull’Altopiano dei Sette Comuni: racconta delle stagioni che hanno visto giovani campioni pattinare veloci sulle pozze ghiacciate e scivolare leggeri sugli sci lungo i dolci declivi dei pascoli innevati.
Al centro di questo viaggio c’è la figura di Mario Rigoni Stern che con la sua opera universale ha narrato come nessun altro le nevi dell’Altopiano e la vita trascorsa nei lunghi e luminosi inverni in montagna.
Il progetto di allestimento, curato da Antonio e Roberto Busellato dello studio B.LAB design, ha tracciato un
percorso esperienziale che guida il visitatore attraverso il territorio e i suoi abitanti: il salone centrale sarà dedicato ai campioni altopianesi in un palmarés di banner che li vedranno ritratti e descritti sullo sfondo di un video montato con filmati d’epoca, mentre nell’ala opposta verranno appese una sequenza di leggerissime texture, sulle quali appariranno i modi di chiamare la neve su questa montagne narrati da Mario Rigoni Stern; sullo sfondo, quasi al termine della sala, si intravvederanno alcuni oggetti appartenuti allo scrittore.
All’interno delle varie stanze si approfondiranno 4 sezioni dedicate agli sport invernali: sci da discesa, sci di fondo, salto, hockey su ghiaccio e pattinaggio di velocità. Quest’ultima disciplina sarà raccontata attraverso un omaggio al campione olimpionico Enrico Fabris. Infine, una sezione sarà dedicata ai fenomeni chimico/ fisici dell’acqua (dal diagramma di stato dell’acqua alle dinamiche di scivolamento dei materiali sulla neve e sul ghiaccio). Un percorso, quest’ultimo tra storia e tecnologia dello sport reso possibile grazie anche alla preziosa collaborazione di due storiche realtà imprenditoriali del territorio: la Slegar Ski (fabbrica di sci di fondo) e la Rode Scioline.
Da Rizzieri Rodeghiero a Enrico Fabris, da Tito Tolin a Lucio Topatigh, la mostra vuole celebrare la montagna e la cultura sportiva di un territorio antico e dalla storia profonda. Sarà un piccolo viaggio nel passato e nel contemporaneo. Mostrerà ai visitatori come venivano e vengono costruiti pattini e sci grazie alla collborazione dell’”Associazione sciatori d’epoca” e “Sky Verena” e grazie alle consulenze dei campioni Lorena Frigo, Sonia Basso, Sergio Vellar del Golf Club Asiago, Michele Strazzabosco, Lucio Topatigh e Gaetano Miglioranzi. Percorrerà i paesaggi dell’Altopiano attraverso documenti, manifesti e foto d’epoca tratte dagli archivi di “Foto Bonomo” e “Francesco Zambon”. Racconterà dei bambini che qui d’inverno pattinavano e si allenavano sulle pozze ghiacciate e di come sono arrivati ad essere dei campioni olimpionici, così oggi come nel secolo passato.
La mostra “Neve e ghiaccio, tante vite per lo sport - Volti e storie di inverni altopianesi” resterà aperta fino a domenica 4 marzo 2018. Durante il periodo di apertura sarà possibile partecipare a visite guidate e laboratori didattici curati da Lucia Spolverini per il Museo Le Carceri.