Niccolò Biddau – Industria
50 fotografie in bianco e nero stampate in grande formato, oltre 200 fotografie proiettate tradurranno il “viaggio” nell’industria italiana e alessandrina del fotografo in un percorso per immagini di grande suggestione.
Comunicato stampa
Palazzo del Monferrato presenta la mostra fotografica INDUSTRIA di Niccolò Biddau, realizzata con il sostegno di BCUBE, Guala Closures, Guala Dispensing, Guala Pack, Bisio Progetti, Michelin – Stabilimento di Alessandria, Solvay e Star, con il Patrocinio di Confindustria Alessandria, Camera di Commercio di Alessandria e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
50 fotografie in bianco e nero stampate in grande formato, oltre 200 fotografie proiettate tradurranno il “viaggio” nell’industria italiana e alessandrina del fotografo in un percorso per immagini di grande suggestione. Una scoperta della realtà industriale italiana e alessandrina che ha sorpreso gli stessi protagonisti e a che ha già procurato a Niccolò Biddau numerosi riconoscimenti, tra cui il primo premio del Black and White Spider Awards di Los Angeles (USA).
Dal grande numero di foto realizzate in anni di lavoro è stata effettuata una selezione tra le realtà industriali italiane più apprezzate al mondo, tra le quali: Alessi, Pirelli, FIAT, Magneti Marelli, Campagnolo, Italcementi, TenarisDalmine, Marzotto, Missoni, Corneliani, Menabrea, Cassina, Zanotta, Mediaset, Mondadori, Telecom Italia e molte altre.
Le realtà alessandrine presenti in mostra saranno: AGV, BCUBE, Borsalino, Bulgari, Campari, Cerutti, Elah Dufour Novi, Guala Closures, Guala Dispensing, Guala Pack, Bisio Progetti, Michelin - Stabilimento di Alessandria, Mossi & Ghisolfi, Solvay e Star.
Ne risulta un percorso tematico organizzato in cinque sezioni: L’oggetto visto da vicino e la serialità; Le persone: tecnologia estrema e manualita’; Il ’900 e il 2000: la fabbrica contro i robot; Architetture Industriali: impianti e linee di produzione; Le forme che ritornano: il riconoscibile e l’irriconoscibile.
Le fotografie vogliono mostrare come l’industria produca non solo beni e servizi per la società ma crei anche cultura, cioè valori, attraverso le forme dei suoi impianti, il disegno del paesaggio, la complessità delle tecnologie e il fascino dei luoghi dell’innovazione. Di questa efficacia l’Italia e la provincia di Alessandria presenta ricche testimonianze, che trovano nella qualità delle forme architettoniche degli oggetti l’immagine più diretta.
Le immagini sono scelte in modo da rappresentare la varietà delle produzioni che caratterizzano il territorio e l'eccellenza che esse sanno esprimere. Gli intensi scatti, che aiutano l'osservatore a immaginare il "dietro le quinte" delle industrie, lasciano sovente l'impressione di stupore per la bellezza che gli impianti industriali sono in grado di esprimere.
Dalla meccanica alla chimica, dall’arredamento alla moda, dall’alimentare alla comunicazione: l’industria viene così descritta attraverso un racconto sullo spirito imprenditoriale italiano tradotto in immagini.
Protagonista indiscussa è l’industria rappresentata dai suoi prodotti in “veste artistica”. Tutti scatti da ammirare, attimi di vita produttiva immortalati dall’autore.
Accanto alle fotografie di acciaierie, le affascinanti forme del design, i magazzini automatizzati, gli studi tecnologici, gli showroom, i laboratori farmaceutici. E ancora: materie prime e prodotti finiti che si succedono in un altalenarsi di scorci tra la lavorazione del ferro e chiavi inglesi, tra colate fuse d’ottone e maniglie per finestre, tra catene di montaggio e uova di cioccolata, tra telai per filati e molto altro.
TESTIMONIANZE
Marco Giovannini – Presidente Confindustria Alessandria
“Attraverso il linguaggio universale della fotografia, i “ritratti d’autore” delle imprese del territorio alessandrino e di tutt’Italia esposte in mostra rappresentano un veicolo efficace e coinvolgente per esaltare il valore della nostra economia e del mondo manifatturiero.
Con queste immagini, che pongono in risalto l’eccellenza del Made in Italy, la mostra di Biddau diffonde e condivide con la collettività l’emozione e la passione del fare impresa, la genialità dell’innovazione, l’entusiasmo del lavoro e della creatività.
Ultimo ma non meno importante: la bellezza dei prodotti che le nostre aziende esprimono ogni giorno e che il mondo ci invidia”.
Gian Paolo Coscia – Presidente della Camera di Commercio di Alessandria
“Palazzo del Monferrato è lieto di ospitare l’appuntamento legato alla mostra di immagini che il fotografo Niccolò Biddau ha dedicato all’industria (e alle industrie) della provincia di Alessandria. Si tratta, infatti, di un’occasione importante per considerare il mondo produttivo dall’interno, ma anche per guardare una componente basilare della nostra economia locale attraverso gli occhi di chi viene dall’esterno e non è condizionato da quello che potremmo definire “lo sguardo dell’abitudine”, quell’atteggiamento fisico ma anche spirituale che guarda le cose ma non le vede più, che si posa sugli oggetti senza il piacere della scoperta, che vive passivamente il contatto con la quotidianità.
Le splendide immagini in bianco e nero di Biddau ci spingono invece a instaurare un rapporto di assoluta novità con il mondo e i luoghi della produzione. Ci danno una chiave di lettura sintetica e per questo efficace di uno dei nostri modi di essere, di lavorare, di fare le cose. E già fin qui sarebbe molto…”.
Philippe Daverio – Storico dell’arte e del design
“Niccolò Biddau ha la straordinaria capacità di sorprenderci con immagini di notevole impatto estetico, anche affrontando una materia all'apparenza fredda come la realtà industriale italiana. L'occhio esperto del fotografo ha saputo costruire autentiche architetture degne dei grandi maestri. Una mostra da visitare, per appassionati d'arte, fotografia e design e per tutti coloro che desiderano conoscere e scoprire le attività industriali sparse sul nostro territorio, fondamentali, ma talvolta ignorate”.
“Come si può definire il lavoro di Biddau? È quello di andare a giocare, con l'occhio, all'interno del mito della macchina così come si compone oggi, dove tutto è ordinato, dove tutto è pulito, dove tutto fa scoprire un mondo assolutamente inatteso: l'architettura stessa del sistema produttivo”.
Christian Caujolle – Critico fotografico
“Niccolò Biddau si inserisce in una tradizione caratterizzata da un’irreprensibile esigenza formale, dall’inquadratura e dal rapporto con le forme, dall’immagine che afferma la sua originalità, dalla luce e dalla forma nella sua perfezione.
Un’esigenza che è al servizio di un amore per la materia e per le volumetrie degli oggetti e, al tempo stesso, della ricerca della struttura (fondamentale e spesso poco visibile) e di chi, quegli oggetti li produce.
La sottigliezza e l’approccio rigoroso sono naturalmente in dialogo con l’eccellenza, con una particolare attenzione per il bello, ma anche per quei settori meno conosciuti dell’industria.
La scelta del bianco e nero, la rivendicazione di un’immagine pensata e costruita senza romanticismo gratuito né ammiccamenti decorativi, mette in evidenza quello che è alla base stessa della realtà e che risulta sempre irraggiungibile. Vi è una volontà ostinata di ordinare le cose per cercare di capirle meglio e di dare loro un significato, sublimando la loro apparenza. In questo lavoro vi è semplicemente la volontà di esigere il meglio”.
Susanna Legrenzi – Giornalista e curatrice indipendente
“Nonostante la crisi dei mercati e delle borse internazionali, i buoni e cattivi auspici, dal Made in Italy al Made in the World, il ritratto della grande Industria Italia è la testimonianza vitale di una realtà che scommette ancora su se stessa, fatta di tecnologia e design di prodotto, radicamento al territorio, impegno, lungimiranza, resistenza. L’anagrafe, talvolta, è quella delle origini. In altri casi si accompagna a rallentamenti e accelerazioni in un’altalena di ambizioni e traguardi, flessibilità e capacità di adattamento.
Niccolò Biddau di tutto questo ci restituisce l’articolazione dei processi, il respiro, l’energia, il coraggio. Spesso anche la bellezza. Quella inaspettata di un semilavorato, di un gesto, di un dettaglio, di un insieme, dell’intreccio di parole che hanno accompagnato una minuziosa indagine tesa a ricordarci chi eravamo, chi siamo e chi vorremmo essere in un futuro non troppo lontano, senza mai perdere di vista produzione di ricchezza. E produzione di senso”.
Niccolò Biddau
Nato in Italia (Torino), 1966
Fotografo freelance dal 1988
Internet: www.niccolobiddau.com
www.facebook.com/niccolobiddau
Niccolò Biddau si avvicina alla fotografia grazie alla passione trasmessagli dal padre, dopo gli studi classici e la laurea in Scienze Politiche decide di dedicarsi alla professione di fotografo.
Inizia la sua attività nel 1988 come fotografo free-lance realizzando reportage in Estremo Oriente e in America Latina; successivamente si dedica alla fotografia di nudo e di moda, in Italia e all’estero. A partire dal 1998, privilegiando il bianco e nero, focalizza la sua ricerca sui paesaggi urbani, sulla scultura e sulla fotografia d’interni.
Il 2002 segna una svolta nella sua produzione quando, indagando i cicli produttivi delle aziende italiane, pone al centro del proprio linguaggio interpretativo “l’estetica della tecnologia”. Da questo momento si dedica intensamente allo sviluppo di questo tema, realizzando campagne fotografiche sulle eccellenze industriali del Made in Italy che vengono pubblicate su monografie, esposte in mostre e riconosciute da awards internazionali. A ciò si affianca un nuovo nucleo di ricerca: complessi architettonici e monumentali con le loro componenti artistiche. Dal 2005, parallelamente alla sua attività di fotografo, diventa anche curatore di libri e di mostre incentrate sul tema della fotografia industriale italiana per conto di istituzioni e aziende. Nel 2007 fonda PHOTO puBlisher: una Società editoriale che, avvalendosi della collaborazione di diversi professionisti, pubblica le sue monografie e organizza le sue mostre. Dal 2013 è rappresentato dall’agenzia newyorkese Gallery Stock: un’importante collezione d’immagini che offre contenuti creativi realizzati da alcuni dei fotografi più raffinati e riconosciuti a livello mondiale.
Attualmente sta realizzando, con l’Ordine degli Architetti di Milano, un progetto editorale ed espositivo dedicato alle tasformazioni architettoniche e urbanistiche della città di Milano in vista di EXPO 2015.
Nel 2010 è stato giudicato dalla giuria del Black and White Spider Awards, composta da trentanove tra i più importanti decision makers della fotografia mondiale, per originalità, merito artistico e stile come uno dei migliori fotografi internazionali nell’impiego del bianco e nero.
Le sue immagini sono riconosciute per la sua capacità di ridisegnare i contorni della realtà delle cose riversandoci tutta la sensibilità soggettiva che una visione è in grado di suggerirgli. Adottando come linguaggio interpretativo il bianco e nero, è portato a lavorare sul vuoto e sul pieno, esaltando l’assoluto della materia attraverso la quiete che vi è imprigionata dentro. La sua fotografia si concentra sull’innata staticità degli oggetti industriali, delle forme scultoree ed architettoniche e questo viene comunicato attraverso i dettagli, quasi sempre celati, e che una volta individuati guizzano come materie vitali.