Nicholas Tolosa – Nero a metà

Informazioni Evento

Luogo
CHIESA DI SAN TOMMASO A CAPUANA
via dei Tribunali 216 , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La Mostra, resterà aperta fino all’ 8 Maggio nei seguenti orari: sabato 7 Maggio 17:00 / 19:00; domenica 8 Maggio 10:30 / 13:00 e 17:00 / 19:00.

Vernissage
07/05/2016

ore 17

Contatti
Email: nicholastolosa@tiscali.it
Sito web: http://nicholastolosa.jimdo.com
Artisti
Nicholas Tolosa
Generi
arte contemporanea, personale

La produzione artistica di Nicholas Tolosa è un appello morale a riflettere su temi sociali cui si sente particolarmente sensibile, come i soprusi dell’uomo sull’uomo che provocano violenze, sofferenze, povertà, come le avversità del destino e il disincanto dei bambini.

Comunicato stampa

Sabato 7 Maggio 2016, presso la chiesa di San Tommaso a Capuana, a Napoli, in via dei Tribunali 216, si inaugura alle 17,00 una mostra personale d’Arte contemporanea di Nicholas Tolosa con il patrocinio morale dell’ Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OCPG) dell’ Università di Salerno e del Centro Culturale TECLA con il contributo critico di Ilaria Amato, intitolata: “NERO A META’ ”.
La produzione artistica di Nicholas Tolosa è un appello morale a riflettere su temi sociali cui si sente particolarmente sensibile, come i soprusi dell’uomo sull’uomo che provocano violenze, sofferenze, povertà, come le avversità del destino e il disincanto dei bambini.
I soggetti dipinti denunciano lo smarrimento umano del proprio senso civico, spirituale e intellettivo.
Nei suoi quadri nulla è sottinteso, tutto si manifesta attraverso gli occhi dei personaggi raffigurati, che arrivano allo spettatore incisivi, intensi, vibranti, capaci di rapirlo e di trasportarlo nel proprio dolore, nella propria ineluttabile condizione d’infelicità e di sconfitta.
I suoi uomini vinti, le cui vite sono state rubate, hanno perso la speranza e si rifugiano nella nostalgia, vagando come anime smarrite in paesaggi altrettanto desolati e malinconici, senza tuttavia rinunciare alla loro dignità.
Queste figure spigolose, “incise” sulla tela, sembrano atemporali e sospese, come frammenti di ieri e di domani, perché raccontano un male universale, quello che l’uomo ha fatto al suo prossimo, e che continuerà a fare, perché figlio di un odio distruttore della vita.
Di fronte al quadro “Non guardare”, in cui una bambina copre ingenuamente gli occhi alla sua bambola per nasconderle ciò che a lei provoca dolore e tristezza, lo spettatore si lascia accompagnare dal suo sguardo, e da quel gesto commovente, che diventa la stella cometa da seguire perché qualunque realtà lei stia vedendo, oltrepassa il quadro ed entra nel suo stesso presente.
La sensibilità di Tolosa si esprime emblematicamente sui temi della Shoah, più volte ripresi, in “Treblinka”, “Nelle mani nulla” e “Ultimo istante”, che non si limitano alla semplice rappresentazione storica, ma vogliono racchiudere tutta la storia, anche quell’ancora da scrivere, poiché le ingiustizie sociali e le guerre di religione non finiranno mai.
Fortemente introspettivo è anche il contributo dato dal pittore su Napoli di cui raffigura uno degli aspetti più rappresentativi, quello “drammaticamente” ironico. Per raccontare, infatti, il senso della mediocrità con cui il popolo napoletano vive i disagi sociali e culturali della propria città, Tolosa sceglie la maschera di Pulcinella, in “Napoletanità” e in “Maschera quotidiana”, quale icona della risposta beffarda ai problemi e ai disagi del vivere contemporaneo.
La scelta stilistica di utilizzare solo i colori acrilici bianco e nero, sfumati all’infinito dal grigio, che rispecchia le sensazioni personali del pittore rispetto a essi, diventa lo strumento per esaltare il contenuto drammatico dei temi trattati. Nelle sue composizioni i due colori sono complementari e il nero diventa un “nero a metà” perché illuminato dall’immortale speranza del bianco.
Fanno parte del medesimo “gioco pittorico” gli sfondi scenografici che rievocano quinte teatrali e presentano all’osservatore una sorta di reportage fotografico che cerca un dialogo oltre il tempo.
Lo spettatore coglie le provocazioni del pittore, che attraverso una sintesi espressiva di assoluta potenza, sostituisce la visione pessimista con quel senso di realismo, forse crudo, amaro ma necessariamente vero che contraddistingue il suo stile.

Si ringraziano l’ Associazione Sisto Riario Sforza per la disponibilità e la dott. ssa Maria Concetta Vittoria per la collaborazione