Nicola Carrino – Costruttivi. Decostruttivi. Ricostruttivi. 1959.2013

Informazioni Evento

Luogo
CAMUSAC - CASSINO MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA
via Casilina Nord 1, Cassino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì
mattina 10.00 - 13.00
pomeriggio 15.00 - 18.00

sabato e domenica
mattina chiuso
pomeriggio 15.00 - 19.00

chiuso il lunedì

Vernissage
14/05/2016

ore 18

Artisti
Nicola Carrino
Curatori
Bruno Corà
Generi
arte contemporanea, personale

L’evento espositivo, di carattere antologico, riveste un particolare significato in una città come Cassino che, ricostruita e sviluppatasi dopo le distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale, con scarsa qualità progettuale e ancor minore qualità edilizia, a lungo in assenza o quasi di efficaci disegni urbanistici, avrebbe tutte le caratteristiche per divenire sede permanente di riflessioni sulla necessità di riqualificazione del tessuto e della realtà urbana di città un tempo meta di antiche percorrenze e stanzialità civili di cui sono ancora visibili le importanti vestigia.

Comunicato stampa

Nicola Carrino
Progetto CAMUSAC. Reconstructing City. Iron. Steinless Steel. 2016.
Costruttivi. Decostruttivi. Ricostruttivi. 1959.2013

Dopo le mostre dedicate alla scultura di Hidetoshi Nagasawa, di Pino Spagnulo e di Shigeru Saito, sabato 14 maggio 2016 alle ore 18,00 s'inaugura la mostra personale di sculture di Nicola Carrino, a cura di Bruno Corà, presso il Cassino Museo d'Arte Contemporanea (CAMUSAC) in via Casilina Nord n. 1 a Cassino.
L'evento espositivo, di carattere antologico, riveste un particolare significato in una città come Cassino che, ricostruita e sviluppatasi dopo le distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale, con scarsa qualità progettuale e ancor minore qualità edilizia, a lungo in assenza o quasi di efficaci disegni urbanistici, avrebbe tutte le caratteristiche per divenire sede permanente di riflessioni sulla necessità di riqualificazione del tessuto e della realtà urbana di città un tempo meta di antiche percorrenze e stanzialità civili di cui sono ancora visibili le importanti vestigia.
Un artista come Nicola Carrino, che assomma nel proprio magistero esperienze di carattere pittorico e plastico, architettonico, matematico e filosofico, appare tra i migliori interprete a livello nazionale e internazionale di possibili azioni trasformative che annettono alla prassi artistica anche l'interazione del fruitore e dunque una consapevole partecipazione del pubblico ai possibili mutamenti degli ambienti di vita. Nella mostra infatti presso il CAMUSAC, nel cuore del quadrante sud del Lazio, a pochi chilometri da Frosinone (dove il Maestro ha insegnato al Liceo Artistico nel 1965 e scultura presso la stessa Accademia di Belle Arti tra il 1979 e il 1992), Carrino propone unitariamente una vasta gamma dei suoi cicli plastici “Costruttivi”, “Decostruttivi”e “Ricostruttivi”, consentendo ad ognuno di comprendere i processi formativi della creazione ambientale e della sua qualificazione civile.
L'organizzazione degli elementi componenti le sue opere non ignora i contesti entro cui egli le espone, rendendole pertanto sensibili catalizzatori di una spazialità da essi stessi prodotta e disponibile al mutamento, col mutare della loro organizzazione.
La mostra di Carrino assume, in tal senso,anche una valenza fortemente propedeutica per ogni iniziativa che, a partire dai principi costruttivi, decostruttivi, ricostruttivi indicati nell'opera di Carrino, si renda capace di intervento in ogni ambiente che lo necessiti.
Nell'ottica di un'azione visivo-plastica che dura da circa 60 anni, Carrino è giunto ad affermare che «La città dovrebbe essere bella e significante come tante volte idealmente disegnata». In tal senso questa mostra offre esempio di «ricostruzione primaria» degli “insiemi” con cui è possibile progettare uno spazio civilmente ed esteticamente vivibile.

Nicola Carrino è nato a Taranto, dove espone la prima volta a 20 anni, nel 1952, in una mostra collettiva nel Palazzo degli Uffici della città, al I Premio Rinascita. E' del 1958 la sua prima mostra personale nel Circolo Cittadino di Lecce. Dal 1962 al 1967 è tra i fondatori del Gruppo 1 di Roma (con Gastone Biggi, Nato Frascà, Achille Pace, Pasquale Santoro e Giuseppe Uncini) svolgendo ricerche plastico-costruttive. In quegli anni, il Gruppo indaga sul rapporto artista-società e opera nell'analisi dei processi del fare attraverso l'impiego della forma geometrica primaria con interessi ottico-percettivi e materico-oggettuali.
Dal 1967 progetta e realizza sculture e risoluzioni ambientali in relazione al contesto urbano, al paesaggio e nell'ambito di edifici pubblici. Le prime opere denominate “Costruttivi” sono datate 1963 ed assemblano elementi di produzione industriale. Nel 1969 realizza i “Costruttivi Trasformabili”, “organismi modulari” in ferro e acciaio e svolge nel tempo “Interventi di Trasformazione” nelle galleria d'arte e nello spazio urbano, proponendo una scultura progettuale di ordine ambientale e partecipativo. Definisce nel 1974 la Struttura segnica di facciata del Complesso Corviale IACP di Roma e dal 1978 realizza “ambienti scultura” come Trasformazione dello Spazio, Trasformazione dello Spazio/Ellissi e come Luogo/Scultura. Dal 1983 al 1992 progetta e realizza il Riassetto urbano e la Nuova fontana-scultura di Piazza Fontana a Taranto.
La sua attività artistica è affiancata costantemente dall'insegnamento a partire dal 1961 presso Istituti d'Arte, Licei Artistici, Istituti Superiori, di varie discipline artistiche e soprattutto presso le Accademie di Belle Arti di Bari, Lecce e Frosinone, dove insegna le discipline di Pittura e Scultura.
Nel 1963 riceve il Primo Premio alla VIII Mostra Nazione d'Arte contemporanea a Termoli e nel 1971 il Premio Internazionale alla XI Biennale di San Paolo del Brasile.
Nel 1993 è nominato Accademico Nazionale di San Luca, dove nel biennio 2009-2010 riveste la carica di Presidente.
E' stato invitato e ha partecipato numerose volte alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di Venezia, alle mostre rappresentative dell’arte Italiana all’estero.
Nel corso della mostra, nel periodo da maggio a settembre 2016 avrà luogo presso il Museo un programma di conferenze, lezioni e seminari sull'opera di Carrino, in collaborazione con L'Università degli Studi di Cassino.