Nicola Elia – L’età del ferro. Ritrovamenti
Con L’età del ferro. Ritrovamenti, Nicola Elia propone la naturale e più recente evoluzione della sua complessa ed articolata ricerca artistica, ancora una volta caratterizzata dalla presenza determinante del progetto, da intendersi quale necessità personale e genetica, non fosse altro che per quel suo lungo e costante operare nell’ambito dell’architettura, ovvero in quel regno dell’ombra, tanto caro ad Arturo Martini.
Comunicato stampa
Con L’età del ferro. Ritrovamenti, Nicola Elia propone la naturale e più recente evoluzione della sua complessa ed articolata ricerca artistica, ancora una volta caratterizzata dalla presenza determinante del progetto, da intendersi quale necessità personale e genetica, non fosse altro che per quel suo lungo e costante operare nell’ambito dell’architettura, ovvero in quel regno dell’ombra, tanto caro ad Arturo Martini.
Facendo sì che le superfici ferrose, sulle quali il tempo ha lasciato un susseguirsi di tracce e di variazioni strutturali e cromatiche, dialoghino con presenze altre, diversamente materiche e fino a quel momento nascoste, provenienti anch’esse da un passato che si riattualizza, sollecitando riflessioni, scoperte e riscoperte di legami e significati.
Ed è proprio su questo sottile e persistente dialogo che l’artista leccese costruisce, tra equilibri e tensioni, queste nuove pitto/sculture o sculto/pitture che, per certi versi e grazie ad espliciti riferimenti formali e cromatici, rimandano –a detta del curatore- alla percezione di rarefatte ed allusive atmosfere morandiane.