Nicola Russo – Pulcinella Essenza Liquida
L’artista intraprende un viaggio dall’esito non scontato alla scoperta dell’origine della maschera di Pulcinella suggerendo riflessioni profonde sulla stessa identità napoletana.
Comunicato stampa
Inaugura venerdì 17 febbraio, alle ore 19.00, Pulcinella Essenza Liquida, la seconda mostra in programma alla Nea Artgallery di Napoli, ideata da Nicola Russo e realizzata in collaborazione con il laboratorio La Scarabattola dei fratelli Scuotto.
L'artista intraprende un viaggio dall'esito non scontato alla scoperta dell'origine della maschera di Pulcinella suggerendo riflessioni profonde sulla stessa identità napoletana. La mostra si organizza in sei installazioni (La Famiglia in-formazione, La Macchina da Guerra, Il Dormiente, La Colonna Infame Infinita, L’impalato, San Gennaro in maschera) che raccolgono e ostentano oggetti simbolo e allegorici sulla maschera, costruendo e contemporaneamente sfaldando concetti. Queste presenze scultoree generano e fanno da cornice all'oggetto centrale della mostra: “Pulcinella sotto spirito”, ovvero una serie di barattoli in vetro all’interno dei quali si conserva un piccolo embrione di un pulcinella realizzato in terracotta e immerso nell’alcool. Russo gioca con il linguaggio, intellettuale-letterario oltre che artistico, in modo forte e inaspettato, provocando evidenti black out in chi si avvicina al suo lavoro.
Il progetto coinvolse nella sua genesi anche l'artista Luca Luigi Castellano, tra i fondatori del Gruppo 58, che in vista dell'operazione scrisse una poesia dedicata a questo soggetto e che donò a Nicola Russo. Il poema sarà riproposto nel corso della mostra alla Nea Artgallery con la voce stessa di Castellano grazie ad una registrazione fatta all'epoca. La maggior parte delle opere sono state realizzate tra il 1999 e il 2000 ma possono considerarsi praticamente inedite dato che per la prima volta saranno esposte insieme in uno spazio delegato all’arte.
L’excursus che la mostra fa su Pulcinella offre al fruitore un aspetto inesplorato della meta-origine della maschera napoletana. Nicola Russo compone infatti un fitto labirinto di significati e simboli intorno ad essa, suggerisce domande e offre apparenti risposte ma la soluzione dell’insieme è inafferrabile, improbabile, misteriosa. La mostra si svela così come un gioco concettuale sopraffino che si avvale di manufatti di grande qualità, di sculture, di pezzi d’oreficeria, di sofisticate patine pittoriche ma anche di ready-made duchampiani e di altre erudite citazioni artistiche, siglando in questo modo un patto d'alleanza tra arte e artigianato.
«La nostra maschera è stata trattata in tanti modi ma mai immersa nello “spirito”- ha spiegato Nicola Russo- Qui bisogna andare cauti perché l’insieme si presta a interpretazioni di doppi e tripli e quanti altri sensi si vogliono. E’ suggerita una facile lettura: è lo spirito della nostra napoletanità che viene conservato per poter passare il testimone».
Pulcinella essenza liquida è una mostra ricca di opere che, come matrioske, ne celano altre. A tratti l’occhio si perde nella perizia esecutiva degli oggetti ma ogni frammento esige una riflessione, impone delle domande, solletica la mente. Il segno individuale dell’artista si diluisce in una iconografia metastorica che rende le opere protagoniste, unico veicolo possibile per la fruizione. In questa direzione Nicola Russo procede verso l’oggettualizzazione dell’arte, portando al centro della discussione e della riflessione l’opera stessa, ovvero il pezzo, l’oggetto d’arte e trovando così una perfetta sintesi con il progetto alla base di Nea Artgallery.
NICOLA RUSSO si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti di Napoli. È stato docente di figura e ornato modellato presso il Liceo Artistico Largo Santi Apostoli di Napoli. Durante gli anni ’60 rivolge il suo interesse verso le nuove espressioni e i movimenti artistici europei. Suoi bassorilievi in bronzo, come la “Caduta di Icaro” e “La Torre di Babele” sono conservati nella Chiesa Nuova di Pomigliano d'Arco. Nel 1999 è tra gli artisti della collettiva “Segni e colori contro la Mafia” in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Tra i riconoscimenti raccolti i premi di scultura Termoli, Vincenzo Gemito e Olivetti.