Nikolas Sato
Per il secondo anno Valparaiso (Cile) sbarca in Italia, quest’anno Chiara Mambro Direttrice dell’associazione culturale La Mano de Monja presenta le opere pittoriche di Nikolas Sato , giovane artista visuale che vive a Valparaiso.
Comunicato stampa
Per il secondo anno Valparaiso (Cile) sbarca in Italia, quest'anno Chiara Mambro Direttrice dell'associazione culturale La Mano de Monja presenta le opere pittoriche di Nikolas Sato , giovane artista c Artista Visuale che vive a Valparaiso , esplora i colori attaverso tratti sicuri quasi geometrici creando un linguaggio artistico astratto con tocchi figurativi dove si manifesta la sua formazione artistica influenzata da maestri come Pablo Dominguez e Pancha Nuñez. Sato compone le sue opere basandosi sul gioco di colori , con la sua caratteristica impronta : graffi geometrici , nella sua ricerca di un concetto artistico diverso e personale ci trasmette la sua allegria, le sue emozioni, la sua visione del Mondo con uno sguardo felice ed evocatore,
L’esposizione che l’artista ci presenta ha il nome di “RIGORE – una Historia Romana A/R “ L’artista arriva e riporta in italia la lupa capitolina e altre statue regalate in epoca fascista alla città cilena di Valparaiso (cit della nota di Justo Pastor Mellado direttore del Parque cultural di Valparaiso) per testimoniare lo stato di abbandono nel quale si trovano, abbandono che si presta a diverse interpretazioni, una delle certezze è che la cultura italiana si trova ben radicata in questo porto, sia negli spazi pubblici quanto nella cucina popolare.
Le opere di Nikolas Sato saranno esposte nel Lazio
24 Maggio Chiesa Romanica di San Francesco Viale Nardini (Capranica) Chiesa di San Francesco - Sec XIII
La chiesa è ricca di richiami artistici di varia natura: sul fondo del presbiterio, davanti all'abside si erge solenne il monumento funebre dei conti gemelli Francesco e Nicola, opera di Paolo da Gualdo (1400), poi l’affresco di Sant’Antonio da Padova tra S. Sebastiano e S. Rocco, attribuito per la sua raffinatezza, composizione e spessore artistico a Michelangelo. Sulla parete destra è visibile invece un affresco con Sant'Antonio Abate o San Terenziano, tra S. Sebastiano e S. Rocco, opera attribuita ad Antonio del Massaro, detto il Pastura (fine '400).
7 -14 Giugno Beere Mangiare &co Largo Passaglia1 Roma
14-21 Giugno Palazzo Olivia- Vineria, Vicolo della Cancelleria 13
27-29-29 Giugno Performance dal vivo per Caffeina Cultura (Viterbo)
informazioni [email protected] -3496814770 Chiara Mambro
si allega
1 video presentazione http://youtu.be/0FnplJ3cxKc + catalogo
2 comento integrale all’opera di Justo pasto Mellado
Nikolas Sato e`un artista cileno che vive a Valparaiso. Invitato ad esporre in italia interritorio Romano, ha deciso di sviluppare il suo lavoro prendendo in considerazionele icone e gli emblemi italiani che popolano l'immaginario collettivo di questo porto.Il riferimento piu immediato all'italianita' riguarda la cultura culinaria popolare del porto nel quale un hot dog farcito con pomodoro (rosso), avocado(verde) e maionese(bianco) rappresenta la bandiera . Al meno una volta al giorno , uno studente mangia un “italiano”. Una delle frasi ricorrenti nei bar e nei fast food della citta' e': “Preparami un Italiano!” Una delle possibili spiegazioni e' che la grande comunita' italiana que si installo' a Valparaiso dalla fine del 19º secolo si occupo' dello sviluppo di vari tipi di commercio ed ottenne una solida e riconosciuta posizione politica e culturale agli inizi del XX secolo.A questo punto nel 1939 il Parco della Vittoria, una grande piazza situata in uno dei luoghi piu rilevanti della citta combio nome con con il nome di Parco Italia.Questa nuova denominazione si deve alla donazione che Mussolini fece alla comunita' italiana ,affinche quest'ultima a sua volta la offrisse alla citta', una replica della Lupa Capitolina.E' saputo che durante la epoca fascista centinaia di repliche della Lupa furono distribuite per tutto il mondo . In Cile, anche altre citta' al di fuori di Valparaiso ebbero questo privilegio.
Il Parco Italia ,nella storia della citta', cambio di nuovo nome nel 1970 per Piazza del Popolo per recuperare quello di Parco Italia dopo il 1973.Il caso vuole che in questo terreno, uno dei pochi spazi con giardini nel piano della citta', le autorita' municipali cominciassero a ricollocare una grande quatita' di statue che provenivano da altre piazze. Il Parco Italia si converti in una piazza di statue traslocate come se meritassero un castigo Instituzionale che le privava di dignita'.
Alcune cominciarono a subire mutilazioni sino ad essere distrutte da azioni vandaliche, comportamento che che comincio' a contraddistinguere il tipo di rapporto degli abitanti con l'arredamento urbano.
Quando una citta' non puo salvaguardare lo stato delle sue statue difficilmente potra' occuparsi della salute reale dei suoi abitanti.
A Nikolas Sato, esperto nell'arte di camminare per Valparaiso, non poteva passare inosservata questa situazione, ovvero che la meta' del patrimonio statuario del Parco
Italia fosse distrutta e che l'altra meta' presentasse segni di vandalismo estremo. Mi viene alla mente quindi il racconto di un mio amico, professore di filosofia a Parigi , che nella Seconda Guerra Mondiale visse a Parigi l'occupazione tedesca .Noto' che lo stato aveva spostato gran parte del patrimonio statuario della citta', lasciando solo le basi. Altri monumenti furono coperti con sacchi di sabbia. Pero il mio amigo credette per molto tempo, anche dopo della liberazione, che fossero le vere statue quelle cioe' la base destinata a sostenere la una statua; tutto cio' gli era sembrato verosimile poiche' le associava a piccole piramidi tonche, recuperando l'idea di monumento funerario.
La statua di bronzo della Lupa Capitolina fu un regalo della collettivita' Italiana alla citta' di Valparaiso e fu installata su una colonna le cui proporzioni l'hanno
mantenuta in salvo sino ad ora .Sotto ad essa e`situata una piccola piattaforma che termina con delle volute doriche dove e'riposta la sigla SPQR Senatus Populusque Romanus (Il senato ed IL popolo romano). Nikolas Sato non lo ha dubitato due volte, doveva restituire la copia alla sua origine. Lo fa quindi mettendo in crisi la nozione di trasferimento informativo. Non c'e' trasferimento senza diminuzione .Cio' succede tanto nel trasferimento di merci quanto nel passaggio di concetti. Cio che fu donato nel 1939 (secondo alcuni nel 1936) fu una replica; come dire la copia di un emblema imperiale per non dire imperialista. Nikolas Sato ha deciso riportare la immagine di questa copia divenuta precaria durante al storia di Valparaiso al suo punto di partenza, Roma.Cio' sara' possibile grazie alla acuta osservazione dell'uso civico degli emblemi urbani in disuso e alla vicinanza alla cultura culinaria popolare che dedica il nome “Italiano” ad un residuo oggettivo di una emergenza alimentare.
Tuttavia non e' questo cio' che importa se non il valore dello spazio occupato della statua romana circondata da una quantita di plinti vacui.
Tutte le immagini sono state oggetto di un trasferimento fotomeccanico per renderle trasportabili in questo processo di ritorno all'origine. Mancano di un peso di riferimeto, sono esseri granulati convertiti in un emblema della parodia urbana. Quello che realizza Nikolas Sato e' una declinazione immaginaria di un materiale che sperimenta il suo ritorno alla fonte da dove parti'
gia' danneggiata
Justo Pastor Mellado, Direttore Parque Cultural de Valparaíso, abril 2013.