Nina Baratta – Neanche
Sette foto dal terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 compongono la prima mostra fotografica della giovane fotografa romana Nina Baratta: sei piccole stampe di strutture sconvolte e un prete in posa medievale, forse per caso.
Comunicato stampa
Sette foto dal terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 compongono la prima mostra fotografica della giovane fotografa romana Nina Baratta: sei piccole stampe di strutture sconvolte e un prete in posa medievale, forse per caso. Una sintesi e sei analisi dal dialogo in cortocircuito. Dopo e oltre il sisma. Il titolo non a caso è Neanche e il perché lo spiega il curatore della mostra Francesco Pontorno: “Le foto di Nina Baratta sono terrore compiuto, in cui non si trova neanche il ricordo delle macerie e delle rovine. In un primo momento si era pensato di chiamare la mostra Ruine, ma Nina non le riconosceva. Non ci sono neanche le rovine”.
Nina Baratta racconta di sé: “Entro in contatto con le immagini da molto piccola, capisco che sono uno strumento per ricomporre e studiare la realtà e, con una piccola telecamera, inizio a sperimentare. Faccio il mio primo video a 15 anni, a Cuba. Mi rendo conto che quello che mi piace fare è raccontare ciò che mi circonda così decido di girare documentari. Il video non mi basta più, inizio a coltivare la fotografia affrontando le problematiche legate al rapporto complesso tra il soggetto, la macchina fotografica e il momento dello scatto. Il video e le foto diventano il mio lavoro e i miei strumenti di indagine del reale”.