Nino Migliori – Storie di luce e d’ombra
Il bestiario dello zooforo dell’Antelami fotografato al lume di candela.
Comunicato stampa
Al grande fotografo Nino Migliori è bastata una fioca luce per illuminare la bellezza espressa nella mostra "Storie di luce e d'ombra. Il bestiario dello zooforo dell'Antelami fotografato al lume di candela".
La parola latina “lumen” ha varie sfumature di significato, e, a seconda dei contesti, può significare, oltre che “luce”, anche “lucerna”, “sguardo”, “gloria”, “splendore”, “vita” “prospettiva”. Tutte accezioni buone per dare conto di questa splendida esposizione.
Le fotografie di Nino Migliori, realizzate utilizzando come fonte luminosa una piccola lucerna, raccontano da una prospettiva sorprendente la vita di queste antiche opere scultoree, ridonando al nostro sguardo la gloria e lo splendore non scalfiti dal tempo.
La luce “perduta” del medioevo, risibile per quantità ma capace di destare un'attenzione oggi inconcepibile - data la pervasiva ipertrofia degli stimoli luminosi ormai ridotti a noiosa consuetudine - è rievocata efficacemente in questo lavoro. Migliori, “disegnando” con il chiaroscuro suggestioni fantastiche, ci trasporta in una dimensione altra, un viaggio a ritroso nel tempo, quando il buio e il silenzio suscitavano rispetto, lasciando spazio all'interiorità, all'immaginazione, all'incanto di una luce viva capace di isolare e animare nel profondo la materia.