Non so perché, ma non ero mai stato nel posto dove è stato ammazzato Pasolini
L’intervento pensato dal collettivo Milotta/Donchev per spazio Y, nel giorno in cui ricorre il quarantaquattresimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, segue ad un’azione del 2018, quando gli artisti, con un atto abusivo, installano una targa sul pavimento del parco letterario di Ostia a lui dedicato.
Comunicato stampa
Non so perché, ma non ero mai stato nel posto dove è stato ammazzato Pasolini
Artisti: Anto Milotta/Zlatolin Donchev
Spazio Y
via dei Quintili 144, 00175, Roma
Opening Sabato 2 novembre 2019
Ore 18.30
Apertura mostra: dal 4 novembre al 7 dicembre su appuntamento
Bisogna cercare di inventare nuove tecniche che siano irriconoscibili, che non assomiglino a nessuna operazione precedente, per evitare la puerilità, il ridicolo. Costruirsi un mondo proprio, con cui non siano possibili confronti, per cui non esistono precedenti misure di giudizio, che devono essere nuove come la tecnica. P.P.P.
L’intervento pensato dal collettivo Milotta/Donchev per spazio Y, nel giorno in cui ricorre il quarantaquattresimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, segue ad un’azione del 2018, quando gli artisti, con un atto abusivo, installano una targa sul pavimento del parco letterario di Ostia a lui dedicato.
L’operazione oggi “rivendicata” con una mostra, e con l’installazione di una nuova targa proprio nel quadrante di Roma così caro a Pasolini, nasceva allora con l’intento di valorizzare l’identità di quel parco, in ripetute occasioni vandalizzato e deturpato da attivisti di estrema destra. L’analoga operazione diventa ora il secondo tassello verso la costruzione di una sorta di monumento diffuso. Perché dietro la figura di Pier Paolo Pasolini non c’è un singolo individuo ma un complesso mosaico di significati e valori che hanno contraddistinto il suo pensiero critico e l’anticonformismo in cui molte persone si riconoscono, non solo fra gli intellettuali.
Il titolo della mostra è una citazione del film “Caro Diario” di Nanni Moretti. Ad allargare ulteriormente il senso e gli orizzonti della mostra, è l’intervento sonoro - linguaggio centrale nella ricerca artistica del duo Milotta/Donchev - questa volta utilizzato non solo per citare, ma per mutuare un’attualissima riflessione di Pasolini, estendendola al mezzo stesso e al senso dell’innovazione all’interno della stessa operazione artistica.
Anto Milotta (Alcamo, 1984) e Zlatolin Donchev (Pechino, 1990) vivono e lavorano tra Sofia e Genova. Hanno studiato arti visive in diverse accademie italiane ed estere, ritrovandosi successivamente a frequentare il corso specialistico all’Accademia di Belle Arti di Genova. Il loro percorso condiviso inizia nel 2014, quando l’Accademia Ligustica li seleziona per la residenza The sound identity of places, organizzata a Perugia. Questa esperienza svela una poetica parallela nella loro pratica artistica, stimolandoli a lavorare in una direzione comune. Negli ultimi anni Milotta / Donchev hanno partecipato a diverse mostre collettive tra cui: Event horizon / Experiences on time and space presso Museo d’arte contemporanea Patio Herreriano di Valladolid, Spagna; Hortus (in)conclusus presso MACA di Alcamo; Matter over matter presso Goethe-Institut di Sofia, Bulgaria; Visao expandida presso la Biennale di Curitiba, Brasile; Paesaggio in movimento presso Antico Palazzo Comunale, Saluzzo (CN).
Tra le mostre personali ricordiamo: Monumentvm per Nesxt independent art festival presso magazzini Docks Dora, Torino; Sólo quienes sueñan pueden mover montañas presso l’Istituto italiano di Cultura di Lima, Perù; Green Observatory per gli eventi collaterali di Manifesta 12 presso Spazio Y, Palermo. Climasensibile presso Sala Dogana Palazzo Ducale, Genova; Naturally Artificial presso Museo d’arte contemporanea di Villa Croce, Genova; Antennae presso Tenuta la favola, Val di Noto (SR).