Non solo carta bianca
In mostra una selezione di volumi stampati dal ‘400 fino a metà ’800, realizzati su varie tipologie di carta nonché su supporti diversi da essa.
Comunicato stampa
La mostra Non solo carta bianca, organizzata dalla Fondazione Museo Bodoniano, in collaborazione col Complesso monumentale della Pilotta, e curata da Andrea De Pasquale, direttore scientifico della Fondazione stessa, in programma dal 17 novembre 2024 al 26 gennaio 2025, presenta una serie di supporti di stampa meno noti, tralasciando quindi la classica carta bianca.
La collezione bodoniana conservata in Biblioteca Palatina vanta numerose edizioni stampate dal grande tipografo saluzzese su diverse tipologie di carta, su pergamena e su seta. Traendo spunto da questa varietà, ben rappresentata in mostra, si intende più ampiamente valorizzare quanto conservato nel Complesso monumentale della Pilotta, esponendo una selezione di volumi a stampa, dai primi prodotti tipografici (gli “incunaboli” nati tra 1450 e 1500) fino a quelli di metà ’800, realizzati su varie tipologie di carta nonché supporti diversi da essa, quali pergamena, seta, legno.
L’interesse per la raccolta di edizioni su pergamena trova nella Biblioteca Palatina uno dei suoi più significativi esempi, come testimonia il fondo posseduto, assai cospicuo e pressoché unico per la quantità e la rarità di alcuni pezzi, nel panorama delle biblioteche italiane, frutto di origini diverse e di distinte provenienze.
Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sezioni, evidenziate da altrettanti pannelli esplicativi, come i supporti di stampa presi in considerazione:
Pergamena: dagli incunaboli alle edizioni ottocentesche (qui la tipografia “imita” il manoscritto anche nel supporto);
Seta, utilizzata da Giambattista Bodoni per alcuni rarissimi esemplari;
Carta colorata, a mano e colorata nella pasta;
Legno, nelle sperimentazioni del conte Stefano Sanvitale del suo Album de’ tentativi sù fogli lignei (1830).
Ampiamente testimoniata, oltre alla collezione bodoniana, l’accanita ricerca di Bartolomeo Gamba (1766-1841) e di altri bibliofili, protagonisti di un’attività volta a raccogliere esemplari di emissioni su carte di vari colori (dall’azzurro più diffuso, al verde, al giallo, al rosa), ottenute con la coloritura della pasta di stracci impiegata per la fabbricazione di tale supporto, spingendo quindi numerosi tipografi a produrle in pochissimi esemplari (se non in copia unica), specialmente per occasioni particolari quali doni di nozze.
La mostra è organizzata con il contributo della Fondazione Cariparma, della Fondazione Monte Parma e del Ministero della Cultura.