Nothin’ on

Informazioni Evento

Luogo
NOIRE GALLERY
Via Piossasco 29b, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
07/11/2014

ore 17-23

Artisti
Robert Gligorov, Vedova Mazzei, Sandra Ramos, Francesco Granieri, Juan Fontanive, Cesar Martinez, Ilia Potemine
Generi
arte contemporanea, collettiva

Un viaggio capovolto dove prevale il rovescio della norma: un non-viaggio, un cammino sbagliato che sovverte il diritto. Nothin’ on, la mostra curata dall’associazione Inossidabile nello spazio di Noire Gallery, inverte il senso della visione e la muta in un percorso al contrario.

Comunicato stampa

Un viaggio capovolto dove prevale il rovescio della norma: un non-viaggio, un cammino sbagliato che sovverte il diritto. Nothin' on, la mostra curata dall’associazione Inossidabile nello spazio di Noire Gallery, inverte il senso della visione e la muta in un percorso al contrario.
Maquinaria para ahogar las penas ( macchinario per affogare i dispiaceri) dell’artista Sandra Ramos (Cuba) é la cura dall’isolamento in senso letterario (soggetto-isola ) e la paura di essere dimenticati, l’oblio, l’esilio. Il non potere attraversare i confini della propria terra, circondati solo e sempre dal mare, provoca una sensazione strana, quasi aliena, che esalta il senso del dolore e la necessità di cercare avidamente un indizio per affogare le nostre pene. Dollar Note, Il fantastico pianoforte creato da Robert Gligorov (Macedonia) è suonato da uccellini reali, un vero e proprio concerto dal vivo, in cui gli “artisti “ vivono in una gabbia dorata, esattamente come le rock stars. Essi si posano su piccoli trespoli e divengono involontari compositori.
For once in My Life è l’opera di Vedovamazzei (Italia): un lago di neon che ricopre il pavimento rappresenta il primo assassinio nel mondo delle cicogne. Una frase dell’ornitologo Carlo Vogt, riportata sulla parete, racconta di una coppia di cicogne ( animali monogami) che un giorno vengono avvicinate da una cicogna maschio. Dopo qualche diffidenza l’intruso inizia un rapporto con la cicogna femmina e si conclude tragicamente con l’assassinio del compagno di lei ad opera dei due amanti.
Il racconto si basa su una storia vera che gli artisti rappresentano con l’utilizzo di neon colorati, nell’istante che precede il delitto.
Quiknesse e Ornithology di Juan Fontanive (USA) combinano le immagini in movimento con meccanismi a orologeria. I disegni diventano piccoli film, arrangiamenti di sottili fili metallici collegati a carte colorate disegnate nel tempo per mettere in moto il non-detto delle immagini. Ciò che il movimento fa per dare forma, quello che il suono fa per la linea è la risposta alla mancanza di movimento nella nostra epoca, dominata dal virtuale.
Anche le sculture gonfiabili di lattice di Cesar Martinez (Messico) forzano lo spettatore a confrontarsi con il sistema di vita contemporaneo che incrina pericolosamente l’equilibrio naturale, necessario per la sopravvivenza. Di fronte all’umanità deformata si assiste a una sorta di “inspirazione ed espirazione” esasperata che impone una riflessione sulla vita stessa. Ilia Potemine ( Russia) fa della tradizione artigianale del disegno e della produzione a mano i principi dei suoi oggetti, basati sul contrasto di materiali e sull’assimmetria. La ricerca del giovane designer si spinge verso altre frontiere, in scenari di discariche e riciclaggio, recuperando la bellezza di oggetti abbandonati per creare pezzi con un’anima da salvare.
Vieni con me di Francesco Granieri (Italia) , specchio miope, disorientante, risucchia in modo imprevedibile l’immagine di chi si trova al centro. La figura riflessa è come se fosse catturata e rimodellata a proprio piacimento, tanto da dare l’illusione di essere quella, ora, la vera. Ma basta cambiare posizione, spostarsi ai lati dello specchio e l’immagine abituale viene restituita. Ci si domanda allora se, anche noi un giorno, come Alice possiamo attraversare lo specchio e intraprendere un viaggio in un mondo al rovescio.