Nudo! Tesori del Museo delle Antichità di Basilea
Oltre settanta reperti che spaziano dall’arte mesopotamica a quella egizia, greca, etrusca e romana, legati da uno stesso filo conduttore: la raffigurazione del corpo umano attraverso la nudità.
Comunicato stampa
Oltre settanta reperti che spaziano dall’arte mesopotamica a quella egizia, greca, etrusca e romana, legati da uno stesso filo conduttore: la raffigurazione del corpo umano attraverso la nudità. È questo il tema della mostra “Nudo! Tesori del Museo delle Antichità di Basilea”, curata da Tomas Lochmane ideata dal Museo delle Antichità di Basilea e Collezione Ludwig, che dal 22 giugno al 13 ottobresarà allestita nelle sale espositive della Fondazione Culturale Hermann Geiger, inpiazza Guerrazzi 32, a Cecina(LI). Si tratta di un’esposizione che intende incoraggiare una riflessione sul nudo, indagando le diverse ragioni – religiose, sociali e politiche – per cui la figura umana è stata così raffigurata nei secoli. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio di Comune di Cecina, Regione Toscanae Ambasciata di Svizzera in Italia.
Tra i capolavori esposti, di particolare rilievo per antichità e pregio sono un idolofemminiledella culturadi Halaf, databile al V millennio a.C., tra le prime rappresentazioni umane conosciute, un fondo disarcofago egiziorisalente alla XXVI dinastiache raffigura la dea Nut, associata alla fertilità e alla rigenerazione, con seni floridi, fianchi larghi e un grande triangolo pubico, e una statuagrecain marmo di AfroditeAnadiomene, dea della bellezza, che appena emersa dalle acque si asciuga i capelli. Si potranno inoltre ammirare statuette, oggetti di uso quotidiano, amuleti, stele e vasi.
Il tema del nudo, nella rappresentazione di uomini, donne, eroi e divinità ricorre spesso nelle culture antiche del Medioriente e del Mediterraneo, in particolare in quella greca, dove si è attestata come una delle forme più alte dell’espressione figurativa. Oggi però il dibattito politico intorno al ruolo della donna, i gender studiesdelle Università e, più di recente, il fenomeno virale #MeToo hanno avuto ripercussioni dirette e per certi versi sorprendenti anche nel mondo dell’arte, come la rimozione o copertura di alcuni nudi artistici in rinomati musei d’Europa e sui social network, in nome di una forma deviata di «politicamente corretto». Nonostante l’innegabile importanza di questi movimenti, occorre analizzare il contesto per dare una giusta lettura di molte rappresentazioni della nudità. Essa è infatti nata assieme all’arte stessa e, divenuta messaggio e simbolo non solo di erotismo, ha assunto e veicolato un ampio ventaglio di significati che esaltano il soggetto in quanto invincibile, eroico, immortale, vulnerabile, sensuale o in comunione perfetta con la natura.
La mostra è corredata di un catalogo bilingue che unisce importanti contributi scientifici alle fotografie dei reperti esposti. Resterà apertatutti i giorniin orario 18-23fino all’8 settembre,e dalle 16 alle 20dal9 settembre al 13 ottobre. L’ingressoè gratuito.