Nunzio Fisichella – Il lato profondo della terra
Una mostra che comprende una qiuindicina di opere tra le più interessanti e quasi monocrome della produzione dell’artista catanese.
Comunicato stampa
Verrà inaugurata venerdì 25 novembre 2022 alle ore 18.30, negli spazi della Galleria Carta Bianca di Francesco Rovella, “Il lato profondo della terra”
una particolare mostra personale di Nunzio Fisichella.
Una mostra che comprende una qiuindicina di opere tra le più interessanti e quasi monocrome della produzione dell’artista catanese, un indagine pittorica che ha
tra I suoi elementi quella sabbia vulcanica che non di rado scende a pioggia sulla nostra città di Catania.
Come scrive Gianluca Lombardo in un testo elaborato proprio per questa occasione “Il lavoro pittorico di Nunzio Fisichella pare quello dello scopritore di grotte che va alla ricerca
di materie nuove, ricche di sedimentazioni, di tracce nascoste, di reperti proto-umani addormentati da sempre negli asciutti abissi della Terra. Sembra riportare alla luce del giorno
porzioni di suolo che ciascuno di noi dà per scontato nel proprio movimento di superficie, ma che solo a pochi è dato di conoscere profondamente.
Il primo pensiero è rivolto al paesaggio, o almeno così pare: la terra si offre in continua cangevole sostanza, che i dipinti evocano con forza e risonanza.
Ogni dipinto sembra voler rappresentare l’evoluzione della roccia, il conglomerato millenario voluto quasi come un testimone del tempo assoluto, ma in un luogo preciso.
Il paesaggio è quello scuro, aspro e potente dei territori a lui prossimi; quello dell’Etna, e delle profondità recondite che il vulcano ci lascia intravvedere nel suo fenomeno eruttivo…..
Questi dipinti sono potenti come sculture, sfiorano l’assioma assoluto e deifico della terra/madre, hanno l’ambizione di raccontare l’intero processo sedimentario del magma.
E nello stesso tempo, declinano con leggerezza quasi estatica la delicata sfumatura, il racconto per frammenti sublimati, l’emozione interiore e profonda dell’animo interpretata
con silenziosa mano.
Questi lavori accarezzano, e ci fanno accarezzare, la superficie della Terra come fosse pelle delicatissima nonostante l’apparente rudezza della materia.
Ci portano per mano attraverso crepacci sublimi - giusto per tenere a mente l’esempio illustre del paesaggismo di Friedrich - verso l’invisibile ingresso del
mondo ctonio: l’inconosciuta bocca spalancata sul centro del mondo.”