Nuova pittura italiana
Ultima tappa di un importante progetto espositivo ideato da Enzo Cannaviello (Torino, Roma, Benevento, Milano). Opere realizzate da tredici giovani artisti emergenti che, pur provenendo da differenti percorsi formativi, trovano espressione comune nel mezzo pittorico.
Comunicato stampa
INTERNO18 presenta la collettiva Nuova pittura italiana, ultima tappa di un importante progetto espositivo ideato da Enzo Cannaviello (Torino, Roma, Benevento, Milano).
Opere realizzate da tredici giovani artisti emergenti che, pur provenendo da differenti percorsi formativi, trovano espressione comune nel mezzo pittorico.
Gli artisti selezionati sono: Giuseppe Abate, Elena Ascari, Irene Balia, Anna Caruso, Cosimo Casoni, Enej Gala, Riccardo Giacomini, Matteo Giagnacovo, Bruno Marrapodi, Silvia Mei, Isabella Nazzarri, Chiara Sorgato, Elena Vavaro.
Giuseppe Abate, nato a Bari nel 1987, si è trasferito a Venezia per conseguire il diploma all'Accademia di Belle Arti. L’autore concepisce spazi e figure con un atteggiamento stilistico volutamente infantile e una tensione alla metafora, al gioco e all’onirico, riflesso di una ricerca sull’essere e sulla norma. Le opere di Abate ricreano l’atmosfera propria di un incubo o di un’allucinazione che prende vita in ambienti apparentemente familiari, oscillando fra inconscio e consapevolezza, in un clima dalla freddezza impersonale, ma che sembra racchiudere sempre un presagio.
Elena Ascari è nata nel 1981 a Modena, dove vive e lavora. L’autrice mira a costruire una coesistenza tangibile tra universo virtuale e mondo reale. Le opere, evidentemente influenzate dalle nuove tecnologie, con particolare riguardo al video, sono frutto di un dialogo tra pittura, installazioni e nuovi media.
Irene Balia è nata a Iglesias nel 1985, vive e lavora a Milano. Il suo è un modo di disegnare preciso e severo, ossessivo rispetto ai dettagli. I soggetti, raffigurati con espressioni statiche e assenti, sono strettamente legati alla sfera personale: i ritratti di familiari o di se stessa diventano figure sospese in uno spazio senza tempo, in una sintesi onirica tra forma e colore. Non vi è una resa anatomica precisa e i corpi diventano parte integrante delle distese piatte dei paesaggi in cui sono immersi.
Anna Caruso è nata a Cernusco sul Naviglio nel 1980. Nel 2004 si è laureata in pittura e restauro presso l’Accademia di Belle Arti di Bergamo. Vive e lavora a Treviglio. I suoi lavori sono caratterizzati da una fusione tra mondo fenomenico e reale, in cui particolare enfasi è data allo spazio, inteso sia come luogo fisico, che come sede della mente. I soggetti, architetture incomplete e ambienti illusori, appartengono al tangibile, ma allo stesso tempo sembrano scomparire, grazie a una fitta rete di trasparenze e giustapposizioni cromatiche, in un universo etereo.
Cosimo Casoni è nato nel 1990 a Firenze, ha studiato presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano, dove vive e lavora. I soggetti, utensili appartenenti all'universo della tecnologia agricola arcaica (in primis l'aratro) o al quotidiano (assi da stiro, tutori per alberi, parchi giochi), vengono decontestualizzati e privati della funzione originaria per essere poi trasposti e sospesi all'interno di uno spazio “altro”, apparentemente vuoto e indecifrabile. L'artista invita a una riflessione sulla condizione esistenziale dell'uomo, sempre in bilico tra forza e debolezza, potenza ed impotenza, equilibrio e squilibrio.
Enej Gala è nato a Nova Gorica (Slovenia) nel 1990, successivamente si è trasferito in Italia, a Venezia, dove studia tutt'ora all'Accademia di Belle Arti. I suoi dipinti esplorano il tema del grottesco e del mostruoso. L’intento è quello di creare, grazie ad una grande capacità pittorica, un immaginario quasi surrealista, nel quale si possono rintracciare elementi appartenenti al mondo reale e componenti con una forte carica immaginativa.
Riccardo Giacomini è nato nel 1988 a Motta di Livenza. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora a Treviso. I lavori dell'artista, prevalentemente di piccolo formato, sono caratterizzati da un forte senso naturalistico, un mondo vegetale e animale raffigurato con uno stile delicato e malinconico. Il disegno di Giacomini è molto preciso e raffinato, i colori si collocano nella sfera del reale e del romantico.
Matteo Giagnacovo, è nato a Milano nel 1986, dove vive e lavora. I lavori sono concepiti attraverso l’uso di texture robuste e corpose. Colori accesi e vibranti trattati con un gesto istintivo, immediato. Le figure sono spesso avvolte da aloni, geometrie di colore e superfici applicate che diventano parti integranti del soggetto. Partendo dall’assunto aristotelico che ”non c'è realtà della natura che, per quanto umile, non implichi qualcosa di meraviglioso e di divino, giacché ha comunque in sé un elemento teleologico, e la finalità è la ragione e la bellezza dell'universo”, Giagnacovo compone un vero e proprio bestiario contemporaneo, una raccolta di immagini frutto di un’attenta meditazione sulla Natura.
Bruno Marrapodi è nato nel 1982 a Milano, dove vive e lavora. Le sue opere hanno un forte intento narrativo: paesaggi, urbani e non, che racchiudono sempre un racconto derivante da situazioni reali o fittizie, da sogni o fatti di cronaca (prevalentemente nera), di cui l'artista presenta solo un dettaglio, la parte per il tutto. Si tratta di una pittura forte, aggressiva, che colpisce sia a livello tematico, che a livello stilistico e formale, per via della violenza cromatica e della potenza del segno, mai posto in secondo piano rispetto alla narrazione stessa.
Silvia Mei, nata a Cagliari nel 1985, vive e lavora a Milano. Nelle sue opere, prevalentemente su carta, l’artista esprime una forte personalità attraverso soggetti primitivi e spesso deformi i cui tratti emergono, attraverso l’uso di un acceso cromatismo, dagli sfondi bianchi. Un'analisi dei suoi lavori dimostra una profonda sensibilità artistica che ci proietta in una dimensione onirica e primordiale. Silvia Mei desidera superare e atterrare i tradizionali canoni della bellezza per giungere ad una dimensione più intima e personale.
Isabella Nazzarri è nata a Livorno nel 1987. Vive a Milano. Il suo lavoro è basato sul dialogo tra paesaggi gestuali, a volte più vicini al mondo organico che a quello vegetale, e piccole figure nettamente delineate. Queste ultime, sempre voltate di spalle, sono molto simili le une alle altre, piccole in confronto allo spazio e rappresentate in pose intime e raccolte, ad instaurare un dialogo fra di esse e gli elementi naturali, come in un segreto parlarsi.
Chiara Sorgato, nata a Padova nel 1985, ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Venezia, attualmente vive e lavora a Milano. Nei dipinti rappresenta un mondo onirico, in cui il vero protagonista è il colore, che l'artista stende in modo deciso e potente, una vasta gamma cromatica, che spazia dal verde scuro al rosso acceso. La Sorgato crea una narrazione visiva attraverso paesaggi che sembrano pronti ad inglobare la figura umana, per poi restituirla al mondo in maniera del tutto smaterializzata.
Elena Vavaro è nata a Castelvetrano nel 1988, dove vive e lavora. I soggetti, principalmente ritratti fortemente realistici, sono resi, attraverso l’uso dell’acquarello, in maniera meticolosa fino ad evidenziare ogni più piccolo particolare anatomico. Se si esaminano le espressioni di questi volti è possibile penetrare nei loro animi e carpirne i sentimenti: sguardi spenti, curiosi, pensanti, che a volte sembrano interrogare l'osservatore