Nuovo Astrattismo Tedesco
Le due artiste lavorano a Berlino presso l’ex-fabbrica conosciuta con il nome Bethanien, che sta ormai diventando un punto cardine della produzione artistica berlinese più all’avanguardia. La convivenza lavorativa tra i vari artisti all’interno dell’edificio ha creato, infatti, una situazione di fermento, in particolare Buhlmann e Rochelmeyer rientrano nel gruppo del Nuovo Astrattismo (Neue Abstraktion), cui la rivista “KUNSTFORUM International”, nel 2011, ha dedicato un’ampia trattazione monografica (numero 206).
Comunicato stampa
In occasione di Start Week, lo Studio d’Arte Cannaviello è lieto di annunciare la mostra bipersonale delle artiste tedesche Jessica Buhlmann e Tanja Rochelmeyer , che si terrà negli spazi della Galleria dal 19 settembre al 12 novembre 2013, in cui verranno esposte oli su tela di grande e media dimensione.
Le due artiste lavorano a Berlino presso l’ex-fabbrica conosciuta con il nome Bethanien, che sta ormai diventando un punto cardine della produzione artistica berlinese più all’avanguardia. La convivenza lavorativa tra i vari artisti all'interno dell'edificio ha creato, infatti, una situazione di fermento, in particolare Buhlmann e Rochelmeyer rientrano nel gruppo del Nuovo Astrattismo (Neue Abstraktion), cui la rivista “KUNSTFORUM International”, nel 2011, ha dedicato un’ampia trattazione monografica (numero 206).
Il carattere della pittura di Jessica Buhlmann (Potsdam, 1977) si presenta ricco d’improvvisazioni ritmiche ed intuitive giustapposizioni cromatiche. Strato dopo strato il colore riempie lo spazio in modo equilibrato, mantenendo al contempo un aspetto volutamente disordinato ed imperfetto. L’immaginario figurativo intuibile nei suoi quadri evoca alla mente una rottura dal canonico sistema modulare di forme a noi familiare. Addensamenti di colore, superfici sporche e a chiazze ondulate affiorano dalla tela, contorni e angoli emergono e svaniscono in un gioco d’incastri morbidi e sinuosi.
Le opere di Tanja Rochelmeyer (Essen, 1975) sono caratterizzate da un deciso costruttivismo, quasi architettonico, in cui gli spazi sono frammentati con precisione matematica. Tale severità è predominante e riflette sicuramente gli studi di ingegneria effettuati dall'artista. L'avanguardia si palesa nei suoi lavori e viene interpretata con rigore classicista dove nulla è lasciato al caso. Persino i colori, apparentemente casuali, sono attentamente scelti dall’artista, che riesce a fondere energia espressiva e disciplina tecnica. Il risultato di questo processo, controllato e meditato, è un’opera caratterizzata da forme piatte ed angolari, senza alcuna apertura ad addolcimenti delle linee: compressioni, allungamenti e repentini cambi di direzione, sempre ad alta velocità. Il movimento seduttivo della sua pittura porta l’occhio a seguire la vivacità delle linee, un gioco di fughe che si mostra tanto rigido quanto ammaliante.