Nuovo impianto illuminotecnico
Verrà inaugurato il nuovo impianto illuminotecnico per la Chiesa di San Michele in Bosco finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Comunicato stampa
Chiesa di San Michele in Bosco
La prima notizia certa della presenza di una chiesa sul poggio oggi di San Michele l’abbiamo dal cronista bolognese Cherubino Ghiradacci che ci racconta di Papa Gregorio X ospite in questo luogo nel 1273, ma sin dal XII secolo si hanno notizie di un piccolo insediamento religioso. La data più importante, per la storia futura di San Michele è il 29 Giugno 1364 data dell’arrivo dei monaci olivetani.
L’attuale chiesa che fu costruita fra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI è la terza dopo due precedenti. È indubbia la presenza, o quantomeno una forte influenza, del grande Architetto ferrarese Biagio Rossetti. L’aspetto che noi oggi vediamo si sviluppa con grande armonia dalla fondazione fino a tutto il XVIII secolo. Le soppressioni degli ordini monastici attuate durante il periodo napoleonico, che portarono alla devastante spoliazione del Convento, toccarono solo marginalmente la Chiesa.
All’esterno oltre il campanile, che è uno degli indizi più evidenti della presenza di Biagio Rossetti, va ricordato il bellissimo portale cinquecentesco.
All’interno la chiesa presenta una netta separazione fra la parte alta riservata ai monaci ed una bassa per i fedeli, originariamente divisa da una cancellata, oggi all’ingresso della grande loggia. L’insieme ha un impatto visivo altamente scenografico, quasi teatrale. Sopra la porta maggiore si trova la cantoria, da notare i due balconcini ai lati che ricordano palchetti da teatro, e l’imponente organo opera degli inizi del XVI di G.B. Facchetti da Brescia poi restaurato un secolo dopo. Lo strumento è perfettamente funzionante.
Nella prima cappella a destra abbiamo un dipinto degli inizi dell’800 che è una copia di un quadro del Guercino portato via durante l’occupazione francese. A fianco il monumento funebre del Armaciotto dè Ramazzotti opera di Alfonso Lombardi, monumento voluto dallo stesso condottiero che fra l’altro guerreggiò per quattro Papi.
La seconda cappella a destra è opera di Pietro Fiorini ed è affrescata da Alessandro Tiarini, qui riposa Vittorio Putti.
Nella prima cappella a sinistra si trova un bellissimo crocefisso ligneo del XV secolo.
Nella seconda cappella a sinistra Santa Francesca Romana, fondatrice delle suore olivetane, opera del Tiarini, qui sono sepolti Francesco Rizzoli e Alessandro Codivilla.
I medaglioni ad affresco nella navata inferiore sono di Carlo Cignani. Bellissime le finte riquadrature architettoniche. La parte superiore della chiesa è caratterizzata da un ampio spazio bianco inferiore, la dove vi era il coro ligneo.
Il presbitero e la cappella maggiore sono sormontate dalla scena di grande effetto con l’Arcangelo Michele che caccia dal cielo gli Angeli ribelli opera di Domenico Maria Canuti (prima metà del XVII secolo). Il grande quadro dell’altare maggiore è una fedele copia eseguita alla metà dell’ottocento da Federico Gnudi dell’originale di Innocenzo da Imola oggi alla Pinacoteca di Bologna.
Nella Sacrestia da cui si accede da una porta quattrocentesca a sinistra troviamo un affresco di Girolamo da Carpi raffigurante i Dottori della Chiesa e San Petronio (sec.XVI) e nella parete in fondo la Trasfigurazione di Cristo di Biagio Pupini di chiara ispirazione raffaellesca. Ai lati opere di Prospero Fontana e Domenico Tibaldi (Martirio dei Santi Pietro e Paolo). Bellissimo il soffitto a unghiature e lunette. Nella cappella della Sacrestia affreschi del converso olivetano Paolo Novelli raffiguranti storie bibliche di forte impatto visivo.
Angelo Rambaldi
Ufficio per la tutela e la conservazione dei beni artistici e storico scientifici
della parte monumentale di San Michele in Bosco