Nüwa city

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA PAOLA VERRENGIA
Via Fieravecchia 34, Salerno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì-Sabato 16:30/20:30

Vernissage
09/04/2022

ore 18

Curatori
Anna Vittoria Magagna
Generi
arte contemporanea, collettiva

La Galleria Paola Verrengia presenta la mostra collettiva Nüwa city con gli artisti Mattia Sugamiele (Erice 1984), Luca Staccioli (Imperia 1988), Ambra Viviani (Napoli 1993) e una costellazione di opere che spaziano dalla pittura alla scultura e al video, a cura di Anna Vittoria Magagna.

Comunicato stampa

La Galleria Paola Verrengia presenta la mostra collettiva Nüwa city con gli artisti Mattia Sugamiele (Erice 1984), Luca Staccioli (Imperia 1988), Ambra Viviani (Napoli 1993) e una costellazione di opere che spaziano dalla pittura alla scultura e al video, a cura di Anna Vittoria Magagna.

La mostra prende il nome dalla nuova capitale che sorgerà su Marte, collocata sul pendio di una scogliera marziana e anche dalla divinità che nella mitologia cinese ha costruito l’intera umanità. Con questa denominazione, il lavoro degli artisti in mostra guarda alle tematiche centrali attuali proiettandole nel prossimo futuro, con una serie di lavori che indagano il nostro presente e la sua storia come possibilità di evoluzione e trasformazione, esasperando anche tanti paradossi della nostra società contemporanea.
Nüwa city non parla di un immaginario costruito su parametri fantascientifici, ma ci racconta la distopia della tecnologia, della condizione umana, di luoghi di aggregazione, della massificazione, dei nuovi culti, di storie tramandate, delle pandemie e delle rinnovate sostenibilità. Non si sta guardando quindi a un futuro lontano, bensì al nostro contemporaneo, di cui si approfondiscono fratture e spiragli in un paesaggio in continuo divenire, che si potrebbe trasformare in un nuovo pianeta o in un mondo possibile su cui saremo pronti ad approdare.

Mattia Sugamiele si concentra su temi legati al rapporto con la tecnologia, in particolare si interessa alle nostre nuove vite connesse, ibride e duali tra mondo digitale e reale. La serie Gates, come suggerisce il termine, apre veri e propri portali digitali, come finestre che affacciano su grandi luoghi di aggregazione iconici e di culto, che vengono snaturati digitalmente e si trasformano in nuovi paesaggi del futuro o distopici.
Le tele stratificano pittura digitale insieme alla giustapposizione del colore a olio lavorato con l’aerografo, con il risultato di una superficie su cui appaiono territori fluidi, arcipelaghi e croste terrestri che emergono e diventano mondi sintetici.

Le opere di Luca Staccioli sono pensate come narrazioni che indagano i limiti di valori e preconcetti prestabiliti, attraverso l’analisi delle immagini nomadiche che prolificano nei nuovi media e in internet. La prima immagine su cui si sofferma l’artista, nella serie Checkout, è il carrello, icona della massificazione e del consumismo, presentato con colori pop accessi che ne celebrano ancor di più la presenza estetica. La serie Familiar pics sembra, invece, il ritratto e la storia degli abitanti del nuovo mondo marziano di Nüwa, con una raffigurazione che attinge a un repertorio contemporaneo di immagini, video, pubblicità, tutorial, istruzioni d’uso, loghi e immagini storiche d’archivio. Le resine dei supporti sembrano quasi fossili, calchi di memoria del nostro mondo o appartenenti a un’era precedente.

Ambra Viviani si concentra sulla narrazione, in particolare sulla possibilità di pluralità di sfaccettature tra reale, fittizio e magico. Le sculture in mostra sono ognuna portatrici di una storia legata alla letteratura, ai culti, ai riti e alle storie tramandate, che vengono intese come amuleti magici in grado di proteggere idealmente il visitatore durante questo viaggio verso un nuovo mondo. L’artista si concentra poi sulla figura divina di Nüwa che conferisce il nome alla nuova metropoli marziana in costruzione, storicamente raffigurata con tentacoli e code che abbracciano e generano l’umanità intera. (Anna Vittoria Magagna)

Mattia Sugamiele (Erice, 1984)
Vive e lavora a Milano.
Dopo gli studi allo IED di Milano e all'Accademia di Brera (Milano), ha partecipato ad alcune mostre collettive, tra cui Grafica in Opera a Villa Gori (Lucca 2013), la Prima Biennale d'Arte di Trapani a cura di Antonio Sammartano (2013), la mostra collettiva New Looks al Museo Magi (Pieve di Cento, BO, 2014), Amori Possibili all'Ex Studio di Piero Manzoni (Milano 2014) e Pittura Futura allo Spazio Rivoli 2 di Roberto Casiraghi (Milano 2016).
Nel 2014 sviluppa il progetto MM/SS di pittura digitale accompagnato da installazioni sonore, Meet Factory, (Praga 2014). Partecipa a Manifesta 12, Palazzo Oneto (Palermo, 2018), alla mostra collettiva Kaleidoscope (Trapani 2019). Nel 2021, dopo il premio e la mostra all'Hangar Art Center a Bruxelles, ha esposto al Premio Nocivelli (Brescia, 2021), alla Galleria A.topos (Venezia 2021), all’ Edicola Radetzky (Milano 2021), ad Art on video a cura di Chiara Guidi (Salerno, Galleria Paola Verrengia, 2021), al progetto Artbite di Nicoletta Rusconi (Agrate Conturbia 2021), presso il Cica Museum (Corea del Sud 2021) al festival Die Digitale (Dusseldorf 2021) e, sempre nel 2021, presenta un Solo Show alla Galleria Alessandro Albanese (Milano).

Luca Staccioli (Imperia, 1988)
Vive e lavora tra Imperia e Milano.
Dopo un percorso di studi in filosofia, arti visiva e pittura all’Accademia di Genova e al NABA (Milano), inizia una ricerca sperimentale attraverso l’uso di vari media tra cui il video, il suono, la scultura, il ricamo, il disegno e il collage.
Nel 2017 vince il premio del Talent Video Awards Careof, Mibact, nello stesso anno viene invitato alla mostra The Great Learning a cura di Marco Scotini, Palazzo della Triennale (Milano) e al duo show a cura di Pietro Gaglianò Museo Giovanni Mannozzi (San Giovanni Valdarno). Nel 2018 vince il Premio Fabbri a cui seguono le mostre personali Donner à voir presso Fondazione Pini (Milano), The other other, familiar other, a cura di Bite the Saurus, presso Riot Studio Palazzo Marigliano (Napoli). Partecipa alle mostre collettive Teatrum Botanicum a cura di Giulia Mengozzi, Pav (Torino, 2019), e a Castro Project Summer Show nell’ambito del festival di Hypermaremma, a cura di Alberta Romano ed Enzo Di Marino Villa Di Lorenzo, (Ansedonia 2019), e Travel diary, a cura di Sonia Belfiore, presso Decentraland, (New York 2021). Negli ultimi due anni si segnalano le due mostre personali Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà a cura di Dario Moalli, presso State Of (Milano 2021) e Ricreazione presso l’Osservatorio Futura (Torino 2022).

Ambra Viviani (Napoli, 1993)
Vive e lavora tra Basilea e Napoli
Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera e una specializzazione all’Hochschule für Gestaltung und Kunst di Basilea, Ambra Viviani, partecipa alle mostre Carrosseries (Basilea 2016), Salon Mondial (Basilea 2016), S.A.L.T.S. (Birsfelden 2016) e nello stesso anno vince il Fiorucci Art Trust (Londra 2016).
L’anno successivo viene ospitata in residenza al Lasalle College of the Arts (Singapore 2017) ed espone il suo lavoro all’Institute of Contemporary Arts (Singapore 2017), al Kunsthaus Baselland (Muttenz 2017) e da Kasko (Basel 2017). Nello stesso anno crea un alter ego musicale, Minne de Curtis, con cui ha partecipato a varie performance. Tra il 2018 e il 2020 espone da Sonnenstube (Lugano 2018 e 2019), al Kunstverein Freiburg (Friburgo 2018), all’Haus der elektronischen Künste (Basilea 2018), al Display (Berlino 2018), presso l’Akademie der Künste (Berlino 2019), al CAA (Hangzhou 2019), al Lumpen Station (Online 2020 e 2021), alla Galleria Daniele Agostini (Lugano, 2020) e presso la Kunsthalle (Basilea 2020). Sempre nel 2020, fonda il collettivo artistico Giulietta con sede principale a Basilea e progetti nomadi. Nel 2021 espone alla Fondazione Morra Greco (Napoli), alla Mansion Steiger (Arleshein) e a Le Commun (Ginevra-*).